19 Ottobre: dalla lotta per il lavoro alla “rivolta per il pane”!
Particolare manifestazione oggi dei precari coop sociali, assistenti ai disabili nelle scuole superiori, che si erano recati davanti al Palazzo della Provincia per rivendicare il diritto al lavoro ancora non ripartito a causa delle politiche scellerate dal governo Renzi alla Regione alle ex Provincia. Dopo le diverse occupazioni dall’Ars alla stessa Provincia, incontri con le Commissioni della Regione Siciliana e di alcuni assessorati, ora per questi lavoratori si tratta di stringere i tempi per riprendere il lavoro negato (insieme al diritto allo studio degli studenti disabili), e proprio per questo stamattina hanno manifestato davanti il palazzo Comitini soprattutto per “controllare” i “lavori in corso” dei responsabili della provincia che hanno “preso l’impegno” di rivedere le piante organiche degli assistenti sulla base dei parametro utente/operatore …
Ma la manifestazione di oggi è stata fatta nella giornata dell’anniversario della “rivolta del pane” in cui diversi proletari furono uccisi per avere lottato per il pane nel 1944: il 19 ottobre di quell’anno infatti militari dell’esercito italiano lanciarono bombe e spararono sulla folla che si era assiepata davanti il portone dell’allora Prefettura per chiedere soprattutto da mangiare, visto che la guerra aveva distrutto infrastrutture e lavoro, uccidendone diversi…
Un gruppo di politici e militari si è presentato alla commemorazione istituzionale al palazzo Comitini con diverse macchine blu e tali personaggi sono stati sonoramente fischiati e sbeffeggiati dai precari al grido di vergogna, vergogna “l’ipocrisia delle vostre commemorazioni non ha limiti, che cosa commemorate quando ogni giorno continuate ad attaccare i diritti e la vita dei proletari, lavoratori, masse popolari??? Una nuova rivolta popolare è necessaria per cacciarvi via!”
Mentre i precari contestavano la falsa commemorazione al chiuso dei palazzi, sono arrivati alcuni anziani iscritti all’Anpi, venuti proprio per l’occasione per portare un mazzo di rose rosse presso la lapide dei palermitani caduti nel 1944, si sono quindi avvicinati ai precari Slai apprezzando la loro contestazione e chiedendo se volessero partecipare alla loro commemorazione… i precari hanno accolto con entusiasmo l’invito ed insieme ai due anziani si sono incamminati verso la lapide cantando tutti insieme Bella Ciao!
Tutti molto commossi hanno ascoltato, alcuni per la prima volta, il racconto dell’eccidio dalla viva voce di uno dei due anziani… e tutti insieme alla fine hanno applaudito a quella rivolta… i "partigiani" hanno infine invitato calorosamente i precari a fare una visita alla loro sede... è ripresa poi la protesta al grido “siamo tutti partigiani! Per una nuova rivolta popolare contro chi ci massacra la vita…”
La lotta continua…
Precari Coop Sociali
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo
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19 OTTOBRE 1944 - BOMBE SULLA FOLLA
Poco prima di mezzogiorno molte migliaia di scioperanti sono affluiti in via Macqueda, ammassandosi presso il palazzo della Prefettura. La folla con alte grida ha chiesto insistentemente il primo intervento delle Autorità per reprimere gli abusi del mercato annonario, che provoca insostenibili disagi fra le classi lavoratrici a reddito fisso. Poco dopo le forze di polizia che erano a guardia del Palazzo della Prefettura sono state rinforzate da reparti di soldati inviati con urgenza a bordo di autocarri, Il primo autocarro carico soldati, proveniente da piazza Vigliena si inoltrava in mezzo alla folla. Ad un tratto sono rintronate delle denotazioni. Ne è derivato un parapiglia. Molti dei presenti si sono rifugiati nei portoni e nelle strade e nei vicoli laterali. Il triste bilancio della giornata, almeno sino al momento in cui scriviamo, è di sedici morti, per la maggior parte di minori e di cinquantaquattro feriti, di cui una decina gravissimi.
A seguito dei luttuosi fatti, è stata decisa dalle autorità competenti una rigorosa inchiesta, per accertare tutte le responsabilità ( Giornale di Sicilia , 20 Ottobre 1944)
Poco prima di mezzogiorno molte migliaia di scioperanti sono affluiti in via Macqueda, ammassandosi presso il palazzo della Prefettura. La folla con alte grida ha chiesto insistentemente il primo intervento delle Autorità per reprimere gli abusi del mercato annonario, che provoca insostenibili disagi fra le classi lavoratrici a reddito fisso. Poco dopo le forze di polizia che erano a guardia del Palazzo della Prefettura sono state rinforzate da reparti di soldati inviati con urgenza a bordo di autocarri, Il primo autocarro carico soldati, proveniente da piazza Vigliena si inoltrava in mezzo alla folla. Ad un tratto sono rintronate delle denotazioni. Ne è derivato un parapiglia. Molti dei presenti si sono rifugiati nei portoni e nelle strade e nei vicoli laterali. Il triste bilancio della giornata, almeno sino al momento in cui scriviamo, è di sedici morti, per la maggior parte di minori e di cinquantaquattro feriti, di cui una decina gravissimi.
A seguito dei luttuosi fatti, è stata decisa dalle autorità competenti una rigorosa inchiesta, per accertare tutte le responsabilità ( Giornale di Sicilia , 20 Ottobre 1944)
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