venerdì 17 marzo 2023

pc 17 marzo - L'accordo separato alla Stellantis - 2 info

Le assemblee  e le forme della protesta di operai e attivisti sindacali non allineati - info

Sono in corso le assemblee per l'approvazione dell'accordo - niente di che. 

Questa pagina va comunque chiusa -  la lotta per il salario, contro sfruttamento, ristrutturazione e esuberi deve ancora cominciare seriamente

Rinnovo CCSL Stellantis: vince l’azienda, perdono i lavoratori

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Udite, udite, è avvenuto un nuovo miracolo in Stellantis: trovato l’accordo per il rinnovo del CCSL tra azienda e le solite OOSS che da sempre propinano tale contratto come un successo. Naturalmente tutto senza chiedere nulla ai lavoratori, che devono lavorare e ringraziare versando una somma di 40€ quale ringraziamento per i servigi ricevuti da chi gentilmente ha pensato, scritto e deciso per conto loro, risparmiandogli la fatica di esprimersi e pure senza dover effettuare un solo minuto di sciopero.

Tutto molto bello se non fosse per la realtà che sancisce la sconfitta dei lavoratori e gli arretramenti dei salari, che da decenni perdono potere di acquisto, a fronte di aumenti di ritmi e carichi lavorativi senza freno.

Per chi lavora sulle catene di montaggio l’aumento è di 110,95 euro lordi/84,70 netti (6,5 %) per il

recupero inflazione del 2022 e si omette di dire che l’inflazione dell’anno scorso è stata dell’ 8,1 % (dati ufficiali che nulla hanno a che vedere con l’inflazione reale che è di gran lunga più elevata).

Si vuol far passare come una conquista l’aumento del 4,5 % (81,80 euro lordi/62,98 netti) per il 2024 e si ignora che l’attuale inflazione viaggia ancora oltre il 10% quindi con una perdita costante del doppio della cifra pattuita

Ci si entusiasma per aver concordato 400 € di una tantum che non sono altro che la copertura dei mancati aumenti dei primi mesi del 2023, ma ad essere onesti hanno pattuito anche 200 euro di Flexible Benefit (risorse tolte alla propria pensione e ai servizi pubblici) quindi c’è da sfregarsi le mani.

Tutto in continuità con la politica salariale che ha portato l’Italia ad essere unico paese europeo con calo del 2,9% del potere di acquisto delle retribuzioni negli ultimi 30 anni.

Quanto al resto, bisogna farsi il segno della croce visto che verrà legato il calcolo del sistema premiante ai risultati dei ricavi dei vari gruppi (Stellantis, Cnhi e Iveco) nella zona Europea, che come noto vive una crisi di settore epocale.

La parte normativa, che avrà durata di 4 anni rispetto ai 2 di quella economica, è da giudicare ancor più negativamente per i lavoratori: conferma l’impianto sindacalmente discriminatorio, apre a maggior flessibilità, conferma il sistema delle commissioni di controllo su sicurezza, carichi di lavoro, ecc., che in più di un decennio sono risultate fallimentari e disastrose per le condizioni di lavoro negli stabilimenti.

Le piccole migliorie sui permessi studio, che passano da 40 a 48 all’anno nascondono un problema che da sempre non viene affrontato ovvero la difficoltà ad accedere alle 150 ore annue retribuite previste per legge, o quelle sui part-time citati in modo molto generico e che nel tempo sono diventati strumento di clientelismi e discriminazioni, nulla aggiungono ad un giudizio che non può essere che negativo ed insoddisfacente per i lavoratori.

L’unica vera conquista (concessione?) è la rivalutazione del 10% delle indennità di funzioni direttive, quasi in linea con l’inflazione, che certo non riguardano chi si logora sulle catene di montaggio.

Nulla è previsto su riduzione di orario di lavoro a parità di salario, argomento con cui qualche alto dirigente sindacale si sciacqua la bocca negli interventi pubblici, che è centrale per conservare occupazione negli stabilimenti italiani già colpiti in questi anni da migliaia di posti persi e cassa integrazione dilagante, mentre è stata già avviata una campagna di incentivazione alle dimissioni volontarie per altre migliaia di lavoratori del gruppo.

USB Lavoro privato Settore Industria

Contratto FCA Italy Atessa, contro i novelli marchesi del Grillo USB proclama un’ora di sciopero su assemblea

Lanciano -

In Stellantis ormai non c’è più alcun margine di democrazia sindacale. L’ultimo baluardo che stanno demolendo i firmatari del CCSL è la partecipazione dei lavoratori attraverso le assemblee sindacali. Nel Plant di Atessa negli ultimi anni le ore di assemblea sono state utilizzate con il contagocce da Fim, Uilm, Fismic e Ugl eccetto usarle in modo distorto e in abbondanza per le elezioni farsa delle RSA dello scorso anno.

Nel percorso di rinnovo del contratto si sono scritti una piattaforma senza la minima partecipazione dei lavoratori, se la sono approvata senza il consenso dei lavoratori, l’hanno presentata in un’ora di assemblea, hanno firmato l’accordo sempre senza il benestare dei lavoratori e ora vogliono presentare le “grandi conquiste” (a loro dire) convocando un’assemblea di un’ora, sapendo che tanti rinunceranno poiché per spostarsi da un’officina all’altra fino alla mensa del montaggio dove si terrà occorrono 15/20 minuti per raggiungerla ed altrettanti per il ritorno.

Sembra quasi vogliano dire che tanto pensano loro per voi, che firmano loro per voi, che il vostro giudizio o le vostre domande sono inutili perché, parafrasando il buon Alberto Sordi nel film “Il Marchese del Grillo”: “Loro sono loro e voi non siete un ca… !”.

Forse hanno paura che quelli come noi dell’USB gli possano dimostrare che poi il rinnovo del contratto non è quel trionfo che è stato propagandato a gran voce, che qualche lavoratore gli ponga domande scomode, e allora è meglio sfuggire riducendo al minimo questo pericolo. L’USB non permetterà questo ennesimo scempio antidemocratico e darà la possibilità a tutti di poter partecipare prolungando l’assemblea con un’ora di sciopero al suo termine. Tutti potranno avere la possibilità di presentarsi ed incalzare fino all’ultimo secondo lor signori e la prima domanda a cui dovranno rispondere è se il contratto prevede il prelievo di 40 euro in busta paga, con tacito assenso, quale contributo di rinnovo del contratto per i non iscritti alle loro sigle sindacali: “Se non ti serve il mio parere non avrai i miei soldi!”.

Contro l’atteggiamento antidemocratico dei firmatari, contro un contratto che limita la democrazia di rappresentanza, contro la mancata approvazione dei lavoratori del rinnovo del contratto, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario che scongiuri ulteriori perdite di posti di lavoro in tutti gli stabilimenti,

USB dichiara 1 ora di SCIOPERO

su tutti i turni in tutto il plant FCA ITALY di Atessa per giovedì 16 marzo

Coord. Prov. USB lavoro privato Chieti/Pescara

RSA USB FCA Italy Atessa (ex Sevel)   

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