Questa è l'ossessione e la paura del governo Meloni dei padroni e su questo chiede collaborazione ai sindacati confederali sempre più legati allo stato imperialista
con l'assenso dei delegati della Cgil che ascoltano in silenzio il manifesto ideologico del governo nero che vuole:
- l'unità nazionale: che significa che anche la Cgil deve continuere a sostenere la politica di guerra
- la crescita economica: aumento dello sfruttamento nell'economia di guerra, attacco al salario e al reddito
- piano Mattei nel Mediterraneo sostegno alla politica neo-coloniale per gli interessi imperialisti dei padroni italiani nello scontro/competizione mondiale
- la ricchezza la creano le aziende con i lavoratori quindi avanza corporativismo fascista, compagno di strada della marcia verso un regime moderno fascista
Un problema aperto per i milioni di lavoratori anche della Cgil e da portare e denunciare nelle fabbriche e che non si può certo risolvere, ne prima ne tanto meno ora, con le solite manfrine dell'opposizione interna di Eliana Como: "...siamo usciti perchè non vogliamo Meloni a casa nostra", quando è ben chiaro che la Cgil è ormai un'altra cosa da tempo e che oggi fa un'ulteriore passo per servire la reazione e contrastare l'organizzazione sindacale di classe e l'opposizione politica proletaria, ponendosi a fianco dell'altra faccia della politica borghese del PD-Schlein.
"Con questa presenza credo che possiamo tentare di celebrare l'unità nazionale. L'unità non è annullare la contrapposizione che ha un ruolo positivo e educativo per la comunità - sostiene Meloni -. L'unità è l'interesse superiore, dà un senso alla contrapposizione. Se il nostro cuore è sincero lavoriamo tutti per il bene della nazione. Se lo spirito è questo si lavora" insieme portando avanti "un confronto con la schiettezza delle idee".
"Molte tesi" avanzati nel congresso della Cgil "non le condivido", riconosce, parlando dei dati sulla disoccupazione e dei bassi salari in Italia. "Finora le ricette" non hanno funzionato, aggiunge, "bisogna pensare su una strada nuova, puntando tutto sulla crescita economica", è stato detto che "si puo' aumentare il lavoro per decreto" o che si puo' aumentare il salario per legge, ma "la ricchezza la creano le aziende con i lavoratori: quello che compete allo Stato è immaginare regole giuste e pensare alla destribuzione della ricchezza". "Bisogna mettere - dice Meloni - le imprese e i lavoratori nelle condizioni" per favorire la crescita, "bisogna far ripartire l'economia e ridare fiducia" al sistema, osserva Meloni.
Per quanto riguarda il tema della gestione dell'immigrazione, Meloni ribadisce che l'obiettivo dell'esecutivo è "trasformare l'Italia nell'hub di approvvigionamento energetico del Mediterraneo, investendo con il piano Mattei". È necessario "un modello di cooperazione non predatoria, per consentire ai Paesi africani di vivere grazie anche alle risorse di cui dispongono - sostiene - perché questa è la vera risposta strutturale all'immigrazione".
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