martedì 15 settembre 2020

pc 15 settembre - Ancora su sindacato di classe e partito di classe

Il sindacato di classe è l'organizzazione di massa dei lavoratori. Unisce i lavoratori indipendentemente dal loro orientamento politico o ideologico.
Ma è contro l'idea di un sindacato 'apolitico' e neutrale tra la politica dei padroni e la politica dei lavoratori.
I sindacati confederali oggi sono schierati politicamente e legati a partiti e ad aree politiche. L'idea del sindacato indipendente dalla politica o lascia i lavoratori alla mercè e sotto l'egemonia di una o l'altra politica della borghesia, li trasforma in masse incoscienti e inconsapevoli che come banderuole vanno verso chi vende meglio la propria merce. L'apoliticità del sindacato, quindi, è una forma di illusoria demagogia o di politica gretta e corporativa.
I lavoratori combattono tutti i governi dei padroni. Nella lotta tra capitalisti e lavoratori o si sta con la politica borghese espressa dai partiti della borghesia o si sta con la politica proletaria diretta dal partito proletario. In questo senso il sindacato di classe combatte ogni ipocrisia e sostiene il concetto
di “cinghia di trasmissione” nel rapporto tra sindacato e partito della classe.
Gli interessi dei lavoratori sono realmente tutelati nella quotidianità se sono all'interno di una lotta contro la politica generale del sistema capitalista.
Gli interessi di classe dei lavoratori richiedono che la lotta rivendicativa si svolga all'interno della prospettiva di un altro potere, in mano ai lavoratori.
Questo “spettro” è sempre presente nella lotta dei lavoratori, quando i lavoratori in lotta riescono a realizzare rapporti di forza a loro favorevoli esercitano nei fatti un “contropotere” che o viene schiacciato dalla borghesia o si trasforma in funzione del potere dei lavoratori.
La classe operaia non può vincere contro il potere dei padroni senza un reparto d'avanguardia organizzato che sia strumento per elevare la coscienza e l'organizzazione come guida unificante e trasformante delle loro lotte.
La lotta dei lavoratori richiede un partito comunista radicato e che viva nelle lotte, con un progetto di cambiamento reale, una rivoluzione sociale e politica per costruire una nuova società senza padroni, senza sfruttati e sfruttatoti, senza ricchi e poveri, in cui il lavoro non sia più merce.
La presenza e la direzione dei comunisti nel sindacato di classe fa di ogni lotta una scuola di formazione in funzione della lotta rivoluzionaria per rovesciare il potere capitalista.


Bisogna combattere, in particolare, la posizione di presunta 'neutralit' presente nel ceto ben politico dei sindacati di base. I loro dirigenti sono attivi politicamente in organizzazione dei partiti della sinistra parlamentare o nei gruppi della sinistra parlamentare ed extraparlamentare. A volte si presentano nelle liste elettorali di questi partiti e organizzazioni e sono, da questa posizione, accaniti propagandisti-contro della presenza e costruzione di un reale partito comunista rivoluzionario tra i lavoratori e finendo in certe occasioni per aderire alle campagne borghesi - vedi quella contro il “terrorismo”, volte alla criminalizzazione delle avanguardie operaie e dei comunisti.
Questo tipo di dirigenti dei sindacati di base propagandano tra i lavoratori il movimentismo, l'autorganizzazione eterna, il basismo per deviarli da una politica di classe e dalla costruzione del partito della classe.
Bisogna costruire il sindacato di classe, non semplicemente di base. Questo vuole dire che rappresenta una sola classe, la classe operaia. Il proletariato e la classe operaia sono cambiati in questi ultimi anni e non sono certo solo nelle fabbriche. Ma resta centrale in questa società capitalista chi produce il plusvalore per il capitale, e quindi resta centrale la divisione e il contrasto tra chi lavora e produce ricchezza e chi se ne appropria e costringe chi la produce a vivere miseramente.
Dire “di base” non basta, ed è ipocrisia; perchè significa che i lavoratori non devono avere un gruppo dirigente fatto dai loro figli migliori che fanno sindacato con disinteresse e impegno personale e secondo una linea di classe che contrasta con il sindacalismo ristretto, l'anarcosindacalismo e l'interclassismo.

Nell'attuale fase l'attitudine verso i sindacati di base è quella di unire ciò che nella lotta si esprime come posizione classista e combattiva, combattere ciò che si esprime in termini di opportunismo, corporativismo o estremismo settario, così come in termini di burocrazia antidemocratica.

MC
per lo slai cobas per sindacato di classe - coord. naz.
10 agosto 2020

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