LA LOTTA CONTRO L’AMIANTO E PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E DÌ VITA CONTINUA ANCHE NELLE AULE DI TRIBUNALE
IL 14 settembre riprende l’udienza contro
i dirigenti imputati di omicidio colposo per i morti d’amianto al
Teatro alla Scala di Milano dopo 9 mesi in cui tutte le udienze dei
processi per i morti sul lavoro e di lavoro sono state annullate causa
coronavirus. In questo processo sono parte civile il Comitato per la
Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio (Sesto San
Giovanni –
Milano), l’Associazione Italiana Esposti amianto, Medicina Democratica, Comitato Ambiente Salute Teatro alla Scala, CUB e altre associazioni.
Il 15 settembre riprende anche il processo d’appello contro i dirigenti della Breda/Ansaldo imputati della morte di decine di lavoratori per amianto in cui il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio (Sesto San Giovanni – Milano), l’Associazione Italiana Esposti amianto, Medicina Democratica, sono parte civile.
Da molti, troppi anni i famigliari delle vittime e loro associazioni si battono per ottenere giustizia e rispetto della salute dei lavoratori, nei luoghi di vita e nelle fabbriche, contro una società che favorisce il profitto alla vita umana dei proletari .
La vita dei lavoratori e dei cittadini e delle classi sottomesse viene ogni giorno sacrificata
nell’interesse di pochi e con l’incapacità dello
Stato di imporre il rispetto delle sue stesse leggi.Milano), l’Associazione Italiana Esposti amianto, Medicina Democratica, Comitato Ambiente Salute Teatro alla Scala, CUB e altre associazioni.
Il 15 settembre riprende anche il processo d’appello contro i dirigenti della Breda/Ansaldo imputati della morte di decine di lavoratori per amianto in cui il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio (Sesto San Giovanni – Milano), l’Associazione Italiana Esposti amianto, Medicina Democratica, sono parte civile.
Da molti, troppi anni i famigliari delle vittime e loro associazioni si battono per ottenere giustizia e rispetto della salute dei lavoratori, nei luoghi di vita e nelle fabbriche, contro una società che favorisce il profitto alla vita umana dei proletari .
La vita dei lavoratori e dei cittadini e delle classi sottomesse viene ogni giorno sacrificata
Da decenni ormai è risaputo che l’amianto – detto anche asbesto, il più economico e “ miglior termodispersore al mondo” con le sue conseguenze mortali sui lavoratori e sulla popolazione – ha causato decine di miglia di morti e mina la salute.
I ritardi delle indagini e le lungaggini della magistratura, hanno discriminato e leso gli interessi e i diritti di centinaia di migliaia di lavoratori italiani esposti all’amianto.
Anche in casi di condanna dei datori di lavoro per omicidio colposo, vengono concesse ai padroni assassini le attenuanti generiche e quasi sempre la prescrizione che concede l’impunità ai responsabili della morte di centinaia di migliaia di lavoratori.
Molti lavoratori malati d’amianto o altre sostanze cancerogene e, i loro famigliari, in questi anni e in questi mesi, anche in questo periodo di covid, sono deceduti aspettando una giustizia che non è mai arrivata. Le lunghe cause che durano anni spesso finiscono per la sopraggiunta morte dei lavoratori già minati nel fisico.
La Costituzione Italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo, stabilendo che ogni persona abbia diritto a un equo e pubblico processo entro un termine ragionevole, ma tutti questi bei principi restano scritti sulla carta e quasi mai diventano realtà.
Viviamo in una società in cui padroni, manager, governi e istituzioni che tutto sapevano sulla pericolosità del minerale killer non hanno avuto nessuna esitazione nel condannare a morte i lavoratori esposti alle sostanze cancerogene non fornendoli d’informazioni adeguate e dispositivi di protezione individuali e collettive. Per i capitalisti, il profitto viene prima di tutto.
In questo i padroni sono aiutati anche della complicità di alcuni sindacati che ieri come oggi continuano a monetizzare la salute, barattandola con il posto di lavoro.
E’ arrivato il momento di mettere in discussione con la lotta questo modello di società capitalista basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Oggi viviamo in una società incivile e barbara che privatizza i profitti e socializza le perdite, che considera gli infortuni, i morti sul lavoro, le malattie professionali e gli invalidi, come effetti collaterali e non evitabili di questo modo di produzione. Vogliamo lavorare in sicurezza.
I morti sul lavoro non sono mai una fatalità ma un crimine contro l’umanità e non ci stancheremo mai di combattere perché gli assassini siano puniti.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
e-mail: cip.mi@tiscali.it web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
Sesto San Giovanni, 12 settembre 2020
per contatti : 3357850799
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