...I PROCESSI RITARDANO, E L'INGIUSTIZIA
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Newsletter Medicina Democratica
Dopo
ripetuti rinvii e cambiamenti di giudici oggi al Palazzo di Giustizia di Milano
(che noi, vittime dell'amianto il
Palazzo consideriamo "il palazzo dell'ingiustizia" per le continue assoluzioni
dei manager imputati delle morti d'amianto) si è tenuta finalmente l'udienza del
processo per l'amianto al Teatro alla Scala,
che vede come imputati rinviati a giudizio 5 dirigenti del Teatro,
accusati della morte di 10 lavoratori a causa dell'amianto. Davanti al PM
Maurizio Ascione e al nuovo giudice Mariolina Panasiti, Presidente della 9°
sezione penale, si è finalmente aperto il processo, subito rinviato dopo che la
giudice ha giustificato i ritardi con la mancanza di organico. La prossima
udienza si terrà il 19 marzo alle ore 9,30 nell'aula 9 bis.
Anche
nel Teatro alla Scala, il tempio della musica noto in tutto il mondo, era
presente una grande quantità di amianto che ha avvelenato diversi lavoratori
uccidendone 10, fra cui macchinisti di scena, un orchestrale, un cantante del
coro e un vigile del fuoco. Data la massiccia presenza della sostanza
cancerogena, è probabile che siano stati contaminati, negli anni, anche
spettatori del Teatro.
Quali
parti civili in questo processo, oltre al nostro Comitato (sempre presente a
tutte le
udienze), Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti Amianto
– difese dall'avvocata Laura Mara - sono state ammesse altre associazioni (il
Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, il sindacato CUB Informazione
Spettacolo, la CGIL, INAIL e ATS (ex ASL), ANMIL. Presenti all'udienza anche i
responsabili civili (Fondazione Teatro Scala e Centro Diagnostico
Italiano).
In
questi giorni in cui è tornato alle cronache con drammaticità il tema delle
morti sul lavoro – con gli operai della Lamina Spa asfissiati e le tre vittime
dell'incidente ferroviario di Pioltello – vogliamo ricordare come, al di là
delle lacrime di circostanza, i tempi lunghi della "giustizia" da anni
favoriscano i dirigenti che hanno
anteposto il profitto alla sicurezza dei lavoratori, beffando le vittime e le
loro famiglie.
Così
le recenti sentenze del Tribunale di Milano, che hanno ripetutamente assolto chi
non ha rispettato la salute e la vita umana, sono un grave precedente anche per
questo processo.
Ormai
per la "giustizia" italiana questi processi non s'hanno più da fare: il profitto
è più importante della vita degli operai. con buona pace di tutti quelli che si
riempiono la bocca di stato di diritto e di uguaglianza dei diritti previsti
dalla Costituzione nata dalla Resistenza.
Intanto
di amianto migliaia di persone continuano ad ammalarsi e morire fra
l'indifferenza generale delle Istituzioni e dei partiti, le bonifiche ritardano
e la "giustizia" assolve gli assassini e condanna le vittime e le associazioni a
pagare le spese processuali. Senza bonifiche si continuerà a morire.
Il
picco dei morti è previsto per il 2020/2030.
La
lotta per ottenere giustizia e impedire che queste morti si ripetano è sempre
più difficile, ma non ci arrendiamo. Lo dobbiamo ai nostri compagni assassinati,
ai malati e quanti purtroppo si ammaleranno in futuro. La lotta continua!
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