domenica 4 febbraio 2018

pc 4 febbraio - CONTRO IL MACELLAIO FASCISTA ERDOGAN - CONTRO L'IMPERIALISMO ITALIANO - AL FIANCO DELLA MOBILITAZIONE DEI CURDI

Questa sera, arriva e viene ricevuto in pompa magna a Roma l'assassino Erdogan. Le sue mani sporche di sangue del massacro in corso del popolo di Afrin, domani verranno strette dal Papa,  da Mattarella e Gentiloni e dai principali padroni italiani. 
E si parlerà di tutt'altro, soprattutto della cooperazione bilaterale in campo politico ed economico, con al centro l'industria della Difesa. Per gli affari non fa schifo nulla e si può ben passare sui corpi di uomini, bambini, donne.
Anzi, chiamando questi, il popolo curdo - unico che ha combattuto l'Isis - "terroristi", il viaggio vuole anche utilizzare la "vicenda umanitaria della Siria" per rafforzare l'alleanza imperialismo italiano/Turchia contro i flussi dei migranti e l'intervento militare dell'Italia nella zona. 

Mobilitiamoci in tutte le forme possibili perchè questo viaggio non sia "tranquillo".
La nostra migliore solidarietà con il popolo curdo, con i combattenti e le combattenti curde è la lotta contro il nostro imperialismo.

Riportiamo, su questo, la risposta data dal Mfpr ad un questionario delle donne curde e all'incontro che ne è seguito mesi fa in Italia.
  1. Quali sono gli effetti sulla politica del vostro Paese delle guerre che imperversano oltre i confini del tuo Paese (ad esempio la guerra in Siria, Iraq, eccetera)? Questa situazione ha influenza nella politica interna nel tuo Paese? Se sì, come?
Il nostro paese è sempre più in prima fila, al fianco degli Usa, e insieme agli altri paesi imperialisti europei, nelle guerre in corso. Il ruolo dell'Italia è pertanto fondamentale nella lotta dell'imperialismo contro i popoli.
L'Italia partecipa alle missioni belliche con una politica spinta neocoloniale per difendere e allargare il suoi interessi imperialistici economici, politici, strategici, a tutela dei profitti delle multinazionali italiane in Libia, in Egitto, nord Africa, ecc. con un ruolo di punta dell'ENI.
Questa politica è un danno per la lotta di liberazione dei popoli e per la lotta di autodeterminazione del popolo curdo, perchè l'Italia per i suoi interessi appoggia i regimi più dittatoriali, e tra questi il più “amico” è il regime fascista di Erdogan; pertanto l'intervento dell'imperialismo italiano non potrà mai
essere di aiuto alla lotta del popolo curdo, che non può trovare neanche momentaneamente in esso un alleato, perchè l'azione dell'Italia, come dell'imperialismo Usa e degli altri paesi europei, rafforza anche sulla scena internazionale la politica di quei regimi che i popoli combattono.
Questo, d'altra parte, rende impotenti gli imperialisti a combattere l'Isis (prima loro creatura, foraggiata), i suoi attentati terroristici, la “guerra che inevitabilmente torna a casa”.
Per questo noi consideriamo che la solidarietà più utile che possiamo dare alla lotta dei popoli, alla lotta del popolo curdo, è quella di combattere il nostro imperialismo
La politica estera, di guerra dell'Italia influenza molto la politica interna. Sotto l'aspetto sociale, vengono stornate sempre più risorse pubbliche per il bilancio militare, sottraendo fondi ai servizi sociali essenziali, alla sanità, alla scuola, ecc; colpendo soprattutto le masse popolari, i lavoratori, e le donne in particolare; sotto l'aspetto della politica contro i migranti, vengono decise reazionarie e razziste misure volte a bloccarli nei campi di concentramento in Libia, a rischio più di prima di morire in mare a causa anche della politica repressiva verso le Ong, insieme ad una netta restrizione e peggioramento delle procedura per il diritto d'asilo, ecc; questo alimenta e/o non ostacola provvedimenti razzisti da parte di Istituzioni locali, e azioni di forze neo fasciste, della Lega; sotto l'aspetto repressivo, lo Stato e le sue forze armate utilizzano la questione del “terrorismo”, per aumentare misure di controllo, presenza dei militari nelle città, divieti verso le manifestazioni di lotta, ecc.

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