Di
buon mattino i #notav sono arrivati al convegno, chiedendo di accedere a
questo "dibattito pubblico" e poter "condividere" le loro posizioni
sull'opera.
Ma il potere, si sa,
parla un linguaggio tutto suo. Quando dicono dibattito pubblico
intendono che può discutere soltanto chi dà loro ragione. È così che a
inizio della mattinata uno studente che voleva assistere all'incontro, e
magari fare due domande che i giornalisti compiacenti si rifiutano
anche solo di pensare, è stato riconosciuto dalla polizia politica come
#notav e arrestato. Quando parlano di "opere condivise" poi è ovvio che
ci si riferiscono all'unica opera a oggi condivisa con la popolazione
della Val susa: i manganelli. I notav che erano arrivati stamattina per assistere all'incontro si sono trovati davanti decine di poliziotti in assetto anti-sommossa che non hanno esitato a distribuire spintoni e cariche per giovani e meno giovani.
della Val susa: i manganelli. I notav che erano arrivati stamattina per assistere all'incontro si sono trovati davanti decine di poliziotti in assetto anti-sommossa che non hanno esitato a distribuire spintoni e cariche per giovani e meno giovani.
A
SARA DÜRA, lo insegna il movimento, e quindi i presenti non si sono
persi d'animo.
Per tutta la mattinata hanno provato ad accedere al luogo
dell'incontro, spiegando ai passanti le proprie ragioni e denunciando
l'ennesima prepotenze di un potere che rifiuta sistematicamente ogni
opposizione.
Questa è la democrazia
del 2018: affaristi pieni di denaro si danno pacche sulle spalle e
discutono solo con chi è d'accordo con loro a proposito di argomenti su
sanno di avere torto. Il dissenso è bandito, la politica la fa polizia.
Nonostante questo sappiano i signori del TAV che i notav non staranno
mai zitti. Perché loro hanno soldi, scudi e manganelli, noi abbiamo la
caparbietà di chi sa di avere ragione.
DALLA VALLE ALLA PIANURA UN SOLO GRIDO A SARA DÜRA!
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