pc 6 febbraio - Calabria - i fasciorazzisti di Salvini e Casa Pound, delinquenti in cerca di poltrone
Calabria, candidati cognati: uno con Salvini, l’altro con Casapound. In comune il sequestro di beni alle mogli.
Domenico Furgiuele e
Massimo Cristiano hanno sposato le figlie di Salvatore Mazzei, in
carcere per cumulo delle pene, ritenuto "imprenditore di riferimento
delle cosche". Le due donne, secondo gli inquirenti, hanno "amplificato
la natura illecita delle fonti"
Candidati cognati in Calabria. Uno, Domenico Furgiuele, con la Lega e l’altro, Massimo Cristiano,
con Casapound. Hanno sposato le due sorelle Stefania e Maria Concetta
Mazzei, a cui stamattina i carabinieri del Noe hanno confiscato i beni
di famiglia. Due società e un immobile alla moglie di Domenico
Furgiuele, coordinatore calabrese di Noi con Salvini e capolista nei due listini proporzionali alla Camera. Due società, invece, alla moglie di Massimo Cristiano, candidato di Casapound nel collegio uninominale della Camera di Catanzaro. Ex
consigliere comunale di Lamezia Terme, Cristiano compare anche
relazione prefettizia che ha portato allo scioglimento per mafia del
Comune: “Da una consultazione in banca dati – scrive la commissione di
accesso – risulta denunciato nel 1997 dal Commissariato di Lamezia
Terme per reati contro la persona e porto abusivo di armi. Risulta
essere stato riabilitato dal Tribunale dei minori di Catanzaro”.
Il provvedimento eseguito stamattina
rientra nella più ampia confisca di beni per oltre 200 milioni di euro
che, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro,
il Tribunale ha emesso nei confronti dell’imprenditore Salvatore Mazzei,
suocero dei due candidati alle politiche. Sia l’esponente di Casapound
che quello di Matteo Salvini non sono destinatari del provvedimento che
gli uomini del maggiore Gerardo Lardieri hanno però notificato alle
rispettive mogli. A Stefania Mazzei, infatti, è stato confiscato
un’immobile a Lamezia Terme che, nel 2006, era stato acquistato dalla
società Fidia Srl al prezzo di 234mila euro. Ma anche
le sue quote della “Biorima srl” e la società “Fornace Maricello” (che
si occupa della produzione di laterizi) di cui Stefania Mazzei è
interamente proprietaria e amministratrice. Oltre alle sue quote della
società “Biorima srl”, invece, Maria Concetta Mazzei ha subito la
confisca della “Lamezia società a responsabilità limitata” di cui è
proprietaria assieme al fratello Armando.Il padre, Salvatore Mazzei, nei mesi scorsi finito in carcere per un cumulo di pene di 2 anni e 11 mesi di detenzione, viene descritto nel provvedimento di confisca come un “imprenditore di riferimento delle cosche mafiose dominanti nei territori calabresi interessati dall’esecuzione di costose opere pubbliche”.
“Risulta in maniera evidente – riporta la sentenza del Tribunale che ha accolto la richiesta del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – come il Mazzei abbia rappresentato uno strumento sicuro di sviluppo di traffici illeciti non solo nel territorio lametino o nei confronti della cosca Mancuso. Un vero e proprio sistema criminale del quale appare aver fatto parte integrante il Mazzei Salvatore”. L’imprenditore avrebbe “introitato negli anni flussi di denaro enormemente superiori ai redditi dichiarati dal proprio intero nucleo familiare (moglie e figli) e ad oggi ingiustificati
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