(Dalle lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe)
La Commissione di Garanzia sciopero ha diffidato lo Slai cobas per il sindacato di classe ad escludere dallo sciopero delle donne dell'8 marzo alcune categorie di lavoratrici (Ministeri, Enti locali, Vigili del fuoco, ecc.) a causa della "franchigia elettorale"; e ha naturalmente preavvisato sanzioni.
Lo Slai cobas sc ha respinto, con la lettera che pubblichiamo, questi limiti.
Il valore dello sciopero delle donne l'8 marzo non può essere
relativizzato a questioni tecnico-legali. Lo sciopero delle donne,
che è una sfida, una rottura della "normalità" di questo sistema
di sfruttamento e di oppressione, non può accettare questa
negazione del diritto di sciopero per tutte le lavoratrici
(così come le logiche di "compatibilità delle OO.SS. confederali che
via via hanno portato alla svendita dei diritti fondamentali). Lo
sciopero delle donne, effettivo e di tutte, è anche la nostra
risposta al nuovo governo in formazione (che è bene che si trovi
davanti subito la lotta delle donne).
Questo Stato sta violando la Costituzione e le sue stesse leggi,
per es. dando legittimità a forze e partiti fascisti e razzisti, e
invece vuole imporre alle donne le sue regole, e proprio nella
giornata internazionale dell'8 marzo. Non è accettabile.
Su questo tante voci nell'assemblea nazionale del 3 febbraio hanno ribadito la "sfida", denunciando il massacro al diritto di sciopero, e affermando: nessun passo indietro, diffidiamo leggi e regolamenti, e che anche questa ostacolo allo sciopero è una forma di violenza verso la libertà delle donne.
Ma occorre che anche tutti i sindacati di base indicano lo sciopero delle donne e prendano una chiara posizione.
Solo l'Usi nei primi di gennaio ha indetto lo sciopero delle donne.
Altri sindacati, come Si.Cobas, Cub, ecc, finora non hanno fatto nulla.
L'Usb solo a seguito dell'assemble nazionale di Nudm del 3 febbraio ha inviato la sua proclamazione, trincerandosi dietro un falso democraticismo (aspettava che lo sciopero lo indicesse l'assemblea di Nudm, quando è dall'assemblea dal 25 e 26 novembre che è stato deciso). MA anche in questa assemblea ha fatto un intervento che di fatto scoraggiava, allarmava, parlando di 'sanzioni pecuniarie e disciplinari per le lavoratrici fino al licenziamento', dei 'moltissimi problemi avuti l’anno scorso azienda per azienda, regione per regione' (confondendo i piani perchè ciò che c'è stato l'anno scorso è la repressione padronale, in uno sciopero che non aveva affatto franchigie); e concludendo: chi si assume la responsabilità? L’assemblea si fa carico? Se succede qualcosa alla lavoratrici è NUDM che se ne assumerà le responsabilità..., servono gli avvocati. Serve un gruppo di comunicazione...
Ecco, noi pensiamo che tutti devono fare un passo avanti chiaro! Si è con lo sciopero delle donne o no?
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