4 / 7 / 2017
Riceviamo, traduciamo e pubblichiamo questo comunicato
della campagna delle donne marocchine per la liberazione dei prigionieri
politici dell’Hirak. Ribadiamo la solidarietà contro la repressione di questo
ampio movimento popolare per la giustizia sociale e contro gli abusi delle
autorità.
Da diversi mesi, un movimento sociale di portata
storica scuote il Marocco: l’#Hirak del Rif. Nato in una regione emarginata in
seguito alla morte di Mouhcine Fikri – il pescatore schiacciato da un
autocompattatore mentre tentava di recuperare la merce confiscatagli dalle autorità – l’#Hirak è un movimento che rivendica una maggiore giustizia sociale e lotta contro l’emarginazione. Di fronte all’ampiezza del movimento, lo stato marocchino ha purtroppo dato soltanto una risposta: la repressione, che fino ad oggi ha portato a 150 detenzioni.
In tale contesto – coscienti
dell’importanza delle donne nell’ #Hirak del Rif e alla luce dell’arresto della
cantante del movimento Silya – noi, donne marocchine, facciamo appello a
rendere luglio un mese dedicato alla lotta per la liberazione dei prigionieri
politici dell’#Hirak. Oggi più che mai, le voci di tutte le donne devono
amplificare la voce delle donne di #AlHoceima che sfidano i manganelli quasi
quotidianamente uscendo nelle strade della città per esprimere la loro collera
ed esigere la liberazione dei loro mariti, figli, fratelli o compagni in
carcere. Noi donne marocchine chiediamo a tutte le donne della diaspora e della
migrazione di solidarizzarsi con la causa dei prigionieri politici dell’#Hirak
e con la causa delle donne dell’#Hirak, che oggi continuano a portare avanti la
voce di coloro che lo stato ha deciso di mettere a tacere. Alziamoci in piedi assieme
per rendere luglio un mese di lotta internazionale per la liberazione dei
prigionieri politici dell’ #Hirak!autocompattatore mentre tentava di recuperare la merce confiscatagli dalle autorità – l’#Hirak è un movimento che rivendica una maggiore giustizia sociale e lotta contro l’emarginazione. Di fronte all’ampiezza del movimento, lo stato marocchino ha purtroppo dato soltanto una risposta: la repressione, che fino ad oggi ha portato a 150 detenzioni.
Pagina FB della campagna:
https://www.facebook.com/events/505237856534662
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