Questo Istituto di statistica dello Stato italiano è proprio un ritrovo di
cretini, in questo caso in buona compagnia dell’agenzia giornalistica ADNKronos
che rigira la notizia così com’è; si capisce che stiamo parlando di cretini
interessati, interessati per conto dello Stato a provare a infondere fiducia e
buonumore tra le masse, ma, c’è un ma! Da un lato la stessa Istat è costretta a
dare i numeri sui poveri assoluti: circa 5 milioni! E dall’altro la stessa Confindustria,
il sindacato dei padroni, smentisce queste vere e proprie stupidaggini dicendo
che in Italia ci sono 7,7 milioni di disoccupati!!!
Quindi, fra poveri assoluti, poveri così così, e disoccupati più o meno di
lunga durata, più tutto quello che non
rientra tra le statistiche ufficiali siamo a diversi milioni di famiglie
che non solo non possono spendere 2.500 euro al mese, ma che faticano, come si
dice, ad arrivare alla fine del mese!
Su questo tipo di statistiche si divertiva già Gramsci: “Del ragionare e specialmente del “pensare” per medie statistiche. In questo caso è utile ricordare la barzelletta secondo la quale se Tizio fa due pasti al giorno e Caio nessuno, “statisticamente” Tizio e Caio fanno “in media” un pasto al giorno ciascuno. La deformazione di pensiero originata dalla statistica è molto più diffusa di quanto non si creda. Generalizzazione astratta, senza una continua ripresa di contatto con la realtà concreta. Ricordare come un | partito austriaco, che aveva due soci in un sindacato, scrisse che la influenza era cresciuta del 50% perché un terzo socio si aggiunse ai primi due.” (tratto dal quaderno Passato e presente)
Su questo tipo di statistiche si divertiva già Gramsci: “Del ragionare e specialmente del “pensare” per medie statistiche. In questo caso è utile ricordare la barzelletta secondo la quale se Tizio fa due pasti al giorno e Caio nessuno, “statisticamente” Tizio e Caio fanno “in media” un pasto al giorno ciascuno. La deformazione di pensiero originata dalla statistica è molto più diffusa di quanto non si creda. Generalizzazione astratta, senza una continua ripresa di contatto con la realtà concreta. Ricordare come un | partito austriaco, che aveva due soci in un sindacato, scrisse che la influenza era cresciuta del 50% perché un terzo socio si aggiunse ai primi due.” (tratto dal quaderno Passato e presente)
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Una famiglia spende in media 2500 al mese, un terzo per la casa
Pubblicato il: 29/06/2017 17:18
Le famiglie italiane spendono in media 2.499 euro al mese, impiegando oltre un terzo del loro budget per la
casa. In un anno le uscite sono aumentate di 134 euro, pari a 11 euro al
mese e 36
centesimi al giorno. Andando indietro di due anni l'incremento è stato di 28 euro, cioè meno di un euro al giorno. I dati sono contenuti nei dossier dell'Istat (I consumi delle famiglie italiane e l'ultimo Rapporto annuale), ed elaborati dall'Adnkronos.
centesimi al giorno. Andando indietro di due anni l'incremento è stato di 28 euro, cioè meno di un euro al giorno. I dati sono contenuti nei dossier dell'Istat (I consumi delle famiglie italiane e l'ultimo Rapporto annuale), ed elaborati dall'Adnkronos.
Le ultime rilevazioni disponibili, relative al 2015,
mostrano una differenza di circa mille euro tra gli abitanti del nord e
quelli delle isole: nel nord ovest le uscite nel 2015 ammontano a 2.836
euro, nel nord est a 2.757 euro, nelle isole a 1.892 euro. La spesa media delle
famiglie al centro arriva a 2.600 euro mentre al sud si ferma a 2.019 euro.
In un anno le uscite sono aumentate di 37 euro per le
famiglie del nord ovest, di 21 euro per quelle del sud e di 17 euro per quelle
delle isole. Sono diminuite, invece, per
gli altri nuclei familiari: 18 euro in meno al nord est e 8 euro in meno al
centro. La spesa principale, quella della casa, impegna oltre un terzo del
budget (36,1% pari a 902 euro), di cui 590 euro vanno per i 'fitti figurativi'
e il resto (312 euro) per pagare acqua, luce e gas. Rispetto al 2014, quando
l'abitazione è costata in media 913 euro, si registra un calo dovuto ai
risparmi sulle utenze (321 euro), mentre gli affitti restano stabili (592
euro).
La spesa maggiore, subito dopo la casa, è quella alimentare
con 442 euro, in calo rispetto ai 435 euro
mensili del 2015. Giù anche la voce sanità a 105 euro (114 nel 2014). Crescono
invece le uscite per i trasporti con 265 euro al mese (256 euro nel 2014), per
vacanze e ristoranti con 122 euro (109 euro nel 2014). Restano stabili voci
come l'abbigliamento con 115 euro (114 euro nel 2014); le comunicazioni con 62
euro (65 euro nel 2014) e l'istruzione con 15 euro per entrambi gli anni.
http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/06/29/una-famiglia-spende-media-mese-terzo-per-casa_1f7G2LD5Ju9q3CaqZDU3DM.html?refresh_ce
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