Nell'iniziativa in corso contro il regime del 41bis per Nadia Lioce, che vedrà il 7 luglio un presidio al Tribunale de L'Aquila,
ripubblichiamo la mozione approvata nel seminario del 20° anniversario del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, tenutosi a Palermo 6 giugno 2015 -
MOZIONE PER LA DIFESA DELLE CONDIZIONI DI VITA E LA LIBERAZIONE DELLE PRIGIONIERE POLITICHE
L'assemblea del seminario del 6 giugno 2015 di celebrazione del 20° anniversario del MFPR,
ha affermato che la lunga e complessa storia delle donne rivoluzionarie combattenti degli anni '70 è interna e legata a filo rosso al percorso di lotta difficile ma entusiasmante delle donne, e quindi è parte della battaglia del Mfpr per rovesciare questo sistema sociale borghese, che riserva alle donne doppio sfruttamento e doppia oppressione;
ha ricordato con commozione e rabbia in particolare Mara Cagol, la prima compagna combattente, di cui il giorno prima il 5 giugno ricorreva il 40° anniversario della sua vile uccisione da parte dello Stato;
ha affermato che queste nostre compagne, al di là di impostazioni, scelte, concezioni, strategie diverse e alla fine perdenti perchè non basate sulla mobilitazione delle masse nella guerra di popolo contro questo sistema capitalista, hanno avuto il merito di riaffermare, dopo gli anni della Resistenza, contro una visione delle donne “pacifiche e non violente”, la necessità della lotta rivoluzionaria in cui le donne siano in prima fila, per mettere fine all'unica vera violenza, quella reazionaria dello Stato borghese, fascista e maschilista.
L'assemblea nello stesso tempo ha affermato forte che non vogliamo solo ricordare queste donne combattenti da morte, ma batterci per la difesa di coloro che sono vive e fortemente represse dallo Stato.
In questo, l'assemblea ha espresso la sua solidarietà e il suo impegno per la difesa le condizioni di vita e la liberazione della prigioniera politica Nadia Lioce, unica donna attualmente sottoposta, nel carcere de L'Aquila, ad un duro regime di 41bis, in una condizione d’isolamento totale e permanente, condannata al silenzio in una cella due metri per due, posta alla fine di un lungo tunnel sotterraneo che si affaccia sul nulla, a cui è concessa solo un'ora d'aria spesso da sola in una vasca di cemento grande tre metri per tre dove il sole non si vede mai, e a cui viene negato il diritto di leggere, se non quello deciso dal carcere.
L'accanimento dello Stato contro Nadia Lioce non può e non deve passare sotto silenzio, perchè, al di là del giudizio sulle scelte di lotta, politiche da lei fatte e portate avanti, questo accanimento repressivo è per cercare di ammazzare la sua volontà di non cedere, la sua coerenza nella battaglia contro questo Stato.
Uno Stato che usa due pesi e due misure, che mentre si accanisce contro i prigionieri politici, riservando loro una “Tortura bianca”, scarcera, come è successo a fine maggio, un grosso esponente di mafia perchè “incompatibile” con qualunque tipo di luogo detentivo.
Lo Stato borghese vuole le donne subordinate e oppresse e, se si ribellano e lottano, le vuole pentite o dissociate. Chi non ci sta viene doppiamente repressa.
Per questo, noi donne, compagne che lottiamo per spezzare le doppie catene di questo sistema vogliamo far sentire da questo seminario la nostra solidarietà per Nadia Lioce e mobilitarci per porre fine alla sua attuale detenzione.
L'assemblea del 20° anniversario del MFPR – Palermo – 6 giugno 2015
mfpr.naz@gmail.com – blog femminismorivoluzionario
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