E’ addirittura venuta a Palermo
la Ministra Fedeli nel mese di maggio scorso, in periodo di campagna elettorale
per le elezioni del sindaco, al Comune di Palermo a parlare di refezione
scolastica, in un apposito convegno presieduto da Orlando e dal
Presidente della Regione Crocetta e affollato da vari personaggi istituzionali ed "esperti" del settore.
“La mensa a scuola deve diventare un momento educativo per una
conoscenza dell'apporto degli alimenti sulla salute dei ragazzi e per corretti
stili di vita… " ha detto la ministra Fedeli, ma la verità è che fino alla fine delle lezioni nella scuola dell’infanzia, per
esempio, avvenuta il 30 giugno scorso, tanti bambini immigrati a Palermo non hanno potuto fruire del completo servizio
di refezione scolastica, perché tra le varie “diete” presso l’ufficio addetto all’Assessorato Comunale della
Pubblica Istruzione non è prevista quella per i bambini di religione induista.
Pubblica Istruzione non è prevista quella per i bambini di religione induista.
Le uniche diete previste infatti,
oltre quella canonica per i bambini italiani, sono quelle rivolte ai bambini di
religione ebraica e islamica ma non esiste una dieta apposita per i bambini che
fanno parte di nuclei familiari induisti.
E così succede che queste
famiglie nelle scuole dell’infanzia o elementari palermitane, iscrivendo i loro
bambini alla refezione, hanno dovuto pagare la retta mensile per intero, secondo
il tariffario previsto, peraltro uno dei più alti in Italia, pena l’esclusione dal
servizio, ma questi bambini per tutto l’anno scolastico hanno in pratica mangiato a metà,
(sono stati costretti a rinunciare
spesso o al primo
o al secondo piatto non mangiando per esempio la carne bovina).
o al secondo piatto non mangiando per esempio la carne bovina).
Alle segnalazioni fatte da alcune
segreterie scolastiche, dietro denuncia dei genitori, l’Ufficio addetto del
Comune di Palermo ha dato delle risposte o a dir poco assurde e fuori da ogni
logica del tipo “ ma i medici dietisti non ci hanno pensato… ci vuole tempo per
impiantare una nuova dieta…” o discriminatorie del tipo “ vuol dire che si adeguano ai
bambini “normali” o “non possiamo diminuire la retta perché è questa se
vogliono la refezione, se no ci pensano
loro da casa…” senza risolvere affatto la questione per tutto l’anno scolastico
e non preoccupandosi che i genitori hanno spesso turni di lavoro complessi e
come tante altre famiglie “italiane” hanno bisogno per i loro figli di servizi come la
refezione comunale.
E meno male che il Comune di
Palermo con il Sindaco Orlando “in prima
linea” quasi giornalmente non fa che parlare di “integrazione”, di “inclusione”
ecc ecc, utilizzando la questione migranti sia in fase
pre che post elettorale come uno degli argomenti clou del proprio agire
politico, e quando organizzano appositi convegni come quello sulla refezione tante sono le parole ipocrite che si sprecano tra gli “addetti” ai
lavori, a partire dalla ministra Fedeli
che straparla di “salute dei ragazzi e per corretti stili di vita” e poi non si preoccupa affatto di sapere come
stanno realmente le cose, come vengono erogati questi servizi nelle scuole, che
una fetta di bambini, come quelli di religione induista, nelle scuole fornite di centri di refezione non hanno il pieno diritto di mangiare come tutti gli altri bambini, e stiamo
parlando di una delle esigenze primarie della vita quotidiana.
Se da un lato interverremo sulla
questione specifica in vista del nuovo anno scolastico, dall’altro quanto accaduto indica ancora una una volta che
la lotta non può che essere più generale contro chi al governo giorno per giorno, a partire dai
fatti più “piccoli” o meno appariscenti ma subdoli, sparge discriminazioni quotidiane verso gli immigrati, inducendo a farle divenire un sentire “normale” di massa che sfocia purtroppo nel razzismo, vedi gli addetti dell’Ufficio Comunale apposito che dicono “ se vogliono mangiare questi bambini induisti alla fine si adeguano…”.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI
CLASSE PALERMO
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