LA SENTENZA
Amianto al
Petrolchimico di Priolo, i giudici: esposti tutti i lavoratori e gli abitanti
della zona
06 Giugno 2017
SIRACUSA. A Priolo Gargallo si prepara una class action a
difesa dei diritti dei lavoratori della zona industriale che nel corso degli
ultimi 30 anni sono stati esposti all’amianto. Non solo degli operai che sono
stati a diretto contatto con la fibra mortale ma anche di tutti i lavoratori
del polo petrolchimico e degli abitanti del centro a venti chilometri da
Siracusa. E’ la conseguenza di una sentenza della Corte di Appello di Roma,
depositata l’1 giugno scorso, che ha motivato la decisione di riconoscere la
rendita per malattia professionale agli eredi di un dipendente di un’azienda
priolese che era stato a contatto con l’amianto.
«La Suprema Corte - si legge - ha
ritenuto la natura monofattoriale e il nesso di causalità con l’esposizione
all’amianto del mesotelioma pleurico. Si tratta d’altra parte di malattia
tabellata in rapporto all’esposizione amianto e quindi sussiste la presunzione
propria del regime tabellare. Quanto alle mansioni svolte va rilevato che dalla
documentazione prodotta (indagine epidemiologica del 1997 a cura
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Registro Tumori della Provincia di
Siracusa) emerge come l’esposizione all’amianto riguardasse tutti i lavoratori
del polo petrolchimico di Priolo e, addirittura, gli abitanti della zona». Per
i giudici «l'esposizione è dimostrata indipendentemente dalle mansioni svolte,
come d’altra parte ritenuto dal Ctu di primo grado immotivatamente disattesi
dal primo giudice».
«La sentenza della
Corte di Appello di Roma ha sancito un principio chiaro - spiega l’avvocato
Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto -. L’intera
popolazione è coinvolta. Consideriamo che sono circa 25 mila le domande
presentate all’Inail da coloro che sono stati esposti nella zona industriale
siracusana e l’Inail ne ha riconosciute poche». I numeri
delle morti sono drammatici: 100 l’anno per mesotelioma e 200 per carcinoma.
delle morti sono drammatici: 100 l’anno per mesotelioma e 200 per carcinoma.
Decine le telefonate e le mail ricevute dall’Ona in questi
giorni: «Mi stanno contattando perché tanti lavoratori non hanno ottenuto i
benefici contributivi: chi si ammala può ottenere la rendita, e il
prepensionamento. Chi non si ammala ha diritto comunque al prepensionamento»,
avverte Bonanni. Che parla di "carneficina" e "strage
nascosta". «Non dimentichiamo che l'amianto agisce in sinergia con altri
cancerogeni - prosegue - Gli abitanti potranno richiedere il risarcimento. E
poi ci sono i tanti familiari deceduti: le mogli solo perché lavavano le tute
dei mariti si sono ammalate».
In Sicilia la legge regionale 10 del 2014 prevede la
bonifica dell’amianto residuo, controlli a chi è stato esposto, una mappatura,
un censimento, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e la creazione del polo
di riferimento medico nell’spedale Muscatello di Augusta. «La politica non può
fare più finta di nulla. Sono anni che denunciamo quello che accade nell’area
di Augusta Priolo e Gargallo - denuncia Gianfranco Zanna, presidente di
Legambiente Sicilia - Sono anni che chiediamo la bonifica del territorio. Anni
in cui la popolazione si ammala e continua ad ammalarsi. Non si può continuare
a giocare sulla pelle delle persone».
http://siracusa.gds.it/2017/06/06/amianto-al-petrolchimico-i-giudici-esposti-tutti-i-lavoratori-e-gli-abitanti-della-zona_674995/
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