Prendendo spunto dalla nota mensile dell’Istat (in parte
pubblicata e commentata ieri dal Sole 24 Ore) il presidente del Consiglio in
scadenza, Paolo Gentiloni, si inventa una ripresa economica che non c’è: “L’Istat
ci ha confermato dati molto positivi che
confermano che il paese si muove [le sottolineature sono nostre], l’economia
cresce a ritmi maggiori di quelli che noi stessi avevamo previsto”. Si tratta –
si legge sul quotidiano dei padroni - secondo il premier, di un’occasione che
un paese “non può sprecare”.
Tutta questa storia potrebbe essere, e talvolta diventa, argomento
di comici, visto che alla lunga è diventata davvero ridicola, ma vediamoli questi
dati, tenendo conto di quello che più volte abbiamo detto e che viene ammesso
dagli stessi ragionieri/scribacchini al servizio dei padroni sulle stesse
pagine del Sole anche in questi giorni, e cioè che l’analisi dei dati si basa
su stime di stime anticipatrici che vengono spesso smentiti da altre stime e infine dai dati effettivi!
La parte iniziale dell’articolo è quella “positiva”. “L’accelerazione
dell’economia italiana, al traino dei consumi interni e del maggiore valore
aggiunto generato dai servizi, prosegue e viene confermata nella nota mensile
Istat diffusa ieri, a pochi giorni dalla significativa correzione al rialzo della
stima preliminare sul Pil del primo trimestre (dallo 0,2 allo 0,4%).” A parte
il linguaggio sempre da “specialisti”, quindi Gentiloni è contento di una stima che dice che l’aumento del Pil del
primo trimestre sarebbe dello 0,2%!
[Questo è uno schema, esempio tipico, della "scienza" borghese]
Non ci soffermiamo sulla nota “positiva” che riguarda il “mercato
del lavoro” e cioè il numero di occupati e disoccupati, perché qui si va
perfino oltre il ridicolo, e passiamo alla parte che smentisce tutte le cose
appena dette: “…solo [solo!] i prezzi segnano un calo: l’indice tendenziale per
l’intera collettività (Nic) è sceso di mezzo punto, all’1,4% in maggio, a causa
della nuova caduta dei prezzi
dei beni non alimentari e non energetici…”
dei beni non alimentari e non energetici…”
La caduta dei prezzi dimostra esattamente, questo sì, che l’economica
in realtà non riesce a ripartire, anzi! Ma il dispiacere del quotidiano è tale
che qualcosa di positivo, per sostenere l’assist a Gentiloni, bisogna pur continuare
a vederlo, e infatti continua: “La prospettiva disegnata dall’Istat con l’indicatore anticipatore si mantiene
su un’intonazione positiva anche se qualche ombra non manca.”
Vediamo le ombre: “…le
aspettative formulate dagli imprenditori a maggio sulle tendenze dell’occupazione
per i tre mesi successivi risultano in
complessivo peggioramento e al di sotto dei valori di lungo periodo in quasi
tutti i settori; soltanto nel comparto delle costruzioni le previsioni sono
in miglioramento, ma il saldo resta negativo”
... “A segnare una prospettiva incerta è pure il clima di fiducia. Per i consumatori segna un peggioramento in
tutti i settori e per il secondo mese consecutivo sono aumentate anche le
attese di disoccupazione.”
E qui già le ombre si ammassano e si infittiscono. Ma non è
finita, perché va “Giù anche la fiducia delle imprese, diminuita nella manifattura [abbiamo già detto che la
borghesia chiama così la grande industria, cioè il cuore della vera produzione]
(con un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla
produzione) e nei servizi, mentre nelle costruzioni è rimasto sostanzialmente
stabile e nel commercio al dettaglio ha evidenziato un miglioramento.”
Insomma più che ombre, buio totale!
E a chi il cosiddetto giornalista deve attribuire la colpa? “Sullo
sfondo pesa il contesto globale – chiude il Sole 24 Ore - caratterizzato da un rallentamento
dell’economia Usa (+0,3% nel primo trimestre dopo il +0,5 della chiusura 2016).”
Quindi, economia globale, ma in particolare economia degli Stati Uniti “guidati”
da quell’antipatico di Trump che fa il protezionista! Trump, il
fascioimperialista è certamente più che antipatico, ma Gentiloni, l’imperialista-modernofascista-maggiordomo
si conferma anche imbroglione!
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