sabato 10 giugno 2017

pc 10 giugno - I RESPONSABILI DEL "TERRORISMO MEDIATICO", VOGLIONO BLINDARE CON L'ESERCITO CONCERTO, EVENTI E SPAZI DEI GIOVANI - "Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato sicurezza"...

Nessun mea culpa da parte di nessuno, nè della sindaca M5S, nè della polizia, nè, più in alto, del governo, per la tragedia avvenuta a piazza San Carlo a Torino; nessuna quindi minima volontà di impedire, con soluzioni ordinarie e di civiltà verso le persone, che si possa ripetere una situazione simile; quando è evidente che, al di là della causa specifica che ha allarmato e scatenato il "fuggi fuggi", i problemi che hanno reso drammatica la fuga sono stati ben altri e tutti collegati ad un'organizzazione di eventi, sportivi, o di concerti, gestiti dal "Pubblico", all'insegna del risparmio dei costi, della speculazione, come del trattare le persone, i giovani come masse da far accalcare, che devono essere solo "controllate", ma non rispettate e messe in condizioni dignitose e quindi di sicurezza. I rischi della fuga si sono moltiplicati per 100/1000 perchè, ha detto chi c'era - la piazza non aveva strade di fuga larghe e per di più erano "chiuse da transenne rivelatesi successivamente un ostacolo alla fuga delle persone, perché di impossibile rimozione rapida"; le stesse forze dell'ordine o al momento erano assenti o, peggio, sembravano più impegnate a contenere la folla che a permettere un deflusso dalla piazza più rapido e senza pericolo; la vendita di bottiglie di vetro era di dominio pubblico, ma la piazza era priva di contenitori per i rifiuti, di servizi igienici e di spazi, punti di acquisto di bibite/alimenti - si dà ora addosso ai cosiddetto "abusivi", quando è evidente che gli "abusivi" sono una necessità quando mancano altre possibilità di acquisto di bevande o i prezzi dei cosiddetti "legali" sono astronomici.


Ora, mentre su questo - e probabilmente su molto altro che deve venire ancora fuori - nessuna Istituzione si assume la minima responsabilità; la Ministra con l'elmetto, la Pinotti, in grande sintonia col Ministro delle manette, Minniti, come avvoltoio approfitta di questo dramma - che è solo è delle due donne ancora a rischio vita, del bambino, dei giovani, delle ragazze piene di ferite e sangue, delle tante persone che sono state anche psicologicamente traumatizzate - per militarizzare ancora di più le città, appaltando all'esercito la gestione dei grandi eventi di massa, quasi come in un paese sotto dittatura militare. La vediamo, la Pinotti, fregarsi le mani per questa "opportunità" che Torino le ha dato per far entrare nelle città le grinfie del suo esercito. 

"Soldati ai concerti e ai maxi eventi nelle piazze per tutelare la nostra incolumità... la ministra della Difesa Roberta Pinotti lancia la proposta di estendere il progetto «Strade sicure» anche agli appuntamenti che affolleranno la nostra estate... «Strade Sicure» è un’operazione interforze tra Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri in funzione dal 2008. Sono 7050 i militari..."

Questi Ministri, questo governo, queste amministrazioni locali, questo Stato di Polizia, più parlano di "sicurezza" e più rendono insicura la nostra vita, più dobbiamo veramente prenderci paura! Questi rispondono alla loro incapacità strutturale a rendere ordinariamente possibile e senza rischi una presenza di massa nelle piazze, con la militarizzazione delle città, che priva delle libertà normali le persone, i giovani. 
Questo Stato borghese, in realtà, vede le masse, i giovani, come "nemici", come disturbatori del loro "ordine" e quindi la risposta di "sicurezza" è solo in termini repressivi, di divieti, di occupazione delle piazze da parte delle forze repressive, ora dell'esercito. 

Non è a caso che la Pinotti per legittimare la sua proposta fa riferimento all'operazione "strade sicure", messa in campo ultimamente al G7 di Taormina. Se non fosse tragico sarebbe ridicolo: Le "strade sicure" erano un deserto, sia a Taormina, in cui anche i neonati residenti potevano circolare solo dopo autorizzazione e con un pass, sia a Giardini Naxos in cui tutto era stata vietato, nessun bar, esercizio alimentare, nessun negozio, ecc. poteva stare aperto (solo un bar per i militari); in cui avevano tolto anche i cestini per buttare le carte (a proposito delle bottiglie buttate per terra in piazza S. Carlo...), bloccati bancomat; per non parlare della "sicurezza" verso la popolazione e i manifestanti, fatta di campagna "terroristica" verso gli abitanti di Giardini (che invece in tanti sono poi scesi a sostegno della manifestazione) e controlli, fermi, fogli di via, perquisizioni per le migliaia di giovani, donne, andati a dire via ai 7 "grandi", gli unici verso cui la campagna "strade sicure" era indirizzata per tenerli al "sicuro" dalla giusta protesta e rabbia della gente. 
Questa è l'unica "sicurezza" che questi Ministri, questo governo, questo Stato può dare:, della serie: "Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato sicurezza".

Non a caso «Il tema di “Strade sicure” è stato oggetto dell’ultimo vertice Nato, durante un incontro di informale con i ministri inglese e francese...". 
Una sicurezza fatta di aumento delle spese per i militari, togliendo se mai fondi alle spese per rendere normale i grandi eventi musicali e sportivi, attrezzando spazi adeguati, fornendo beveraggi, ecc., una presenza adeguata di medici, mezzi di pronto soccorso, ecc.
E che queste "spese di militarizzazione" abbiano un costo, lo sottolinea, per esempio la Stampa: "c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare. Quello economico. Per intenderci: in occasione del G7 di Taormina sono stati stanziati 5,3 milioni di euro per coinvolgere 2 mila e 900 militari in più. Per assicurare le «esigenze straordinarie di prevenzione e contrasto alla criminalità e al terrorismo» il governo, con un emendamento alla manovra, ha stanziato 5,3 milioni per «incrementare dall’1 al 28 maggio di 2900 militari il contingente delle forze armate».
Chi pagherà anche tutto questo? Non saranno i lavoratori, le masse popolari, tra cui anche le tante persone, giovani che vanno a questi grandi eventi? Della serie "cornuti e mazziati"?!

La realtà è che la presenza dell'esercito rischierebbe di diventare essa un pericolo pubblico. Non ci si può sentire liberi e tranquilli avendo intorno soldati pronti a intervenire armi in pugno; soldati addestrati e attrezzati a ritenere sospetto chiunque ed ogni cosa, ad intervenire ad ogni stormir di fronda...
A cui si accompagnerà inevitabilmente un potenziamento di quella campagna mediatica di paura, che moltiplicherà a mille il clima di allarme per ogni cosa da parte della gente. 

E' il governo, sono i ministri come la Pinotti, Minniti che sono dei criminali, che vogliono rendere anormale ciò che deve essere normale. Questi lo fanno, come il piano daspo, di "decoro urbano" del decreto Minniti mostra, per garantire una "pace sociale" (illusoria) per la loro classe sociale, per la "gente per bene"; una pace militarizzata che ha a che fare con la "morte".

Loro, con le loro guerre, con gli interventi di rapina verso i paesi dipendenti dall'imperialismo, con il sostegno ai regimi dittatoriali, con i finanziamenti interessati all'Isis prima (salvo poi attaccare quelle forze integraliste fasciste che loro stessi hanno foraggiato); loro creando nelle cittadelle imperialista un clima di oppressione, repressione, razzismo verso le generazioni, i giovani di origine araba, africana, ecc.; loro hanno creato le cause del "terrorismo", della "guerra che torna a casa", e loro ora vogliono rispondere a questa guerra creando un clima costante di "guerra" nelle città.

CAPIAMO E NON PERMETTIAMOLO!

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