Le contestazioni hanno riguardato i disservizi verificatisi negli
scioperi di marzo: applicate penali per quasi 66mila euro
di Massimo Greco |
08 giugno
2017
Quasi 66 mila euro di penali appioppati dagli
uffici comunali alla Dussmann per il verificarsi di disservizi nelle
mense scolastiche in occasione degli scioperi proclamati nelle giornate del 2,
3, 31 marzo. Due determine, firmate dal direttore del servizio
scuole&educazione Manuela Salvadei, hanno sanzionato la multinazionale, che
gestisce il lotto 2 dell’appalto (il lotto 1 è a cura della Camst). Gli atti
sono nella sostanza analoghi: l’azienda, secondo le contestazioni di parte
comunale, non è riuscita ad assicurare interamente - in presenza di
un’agitazione sindacale alla quale ha aderito il personale - il servizio di
emergenza. Due fattispecie sono così finite sotto la lente delle strutture
comunali: l’una ha riguardato lo sciopero del 2-3 marzo, l’altra il black-out
del 31 marzo. Più lieve la penale relativa ai fatti del 2-3 marzo con una
ritenuta sul corrispettivo pari a poco meno di 26 mila
euro. Più tosta la penale applicata sulle manchevolezze rilevate il 31 marzo, ammontante a 40.200 euro.
euro. Più tosta la penale applicata sulle manchevolezze rilevate il 31 marzo, ammontante a 40.200 euro.
L’elenco dei disservizi è, in entrambe le determine, più o meno lo stesso e fa riferimento a quanto contenuto nel capitolato speciale d’appalto: così la raffica dei cartellini “gialli” estratti dalla dottoressa Salvadei sul mancato rispetto degli standard previsti nelle specifiche tecniche merceologiche (esempio: se un piatto richiede prosciutto Dop, tale deve essere). Sulla mancata consegna della merenda di metà mattina o di metà pomeriggio. Sull’irregolare distribuzione da parte degli addetti. Sul mancato rispetto degli orari di consegna-pasti per un ritardo superiore a 15 minuti. Sul mancato rispetto degli obblighi relativi all’esecuzione delle pulizie. «Chiariamo subito che non c’è alcun accanimento nei confronti della Dussmann - interviene l’assessore competente, la forzista Angela Brandi - ma c’è la volontà da parte dell’amministrazione di compiere verifiche puntuali sul servizio. Nei casi in questione le inadempienze sono state segnalate sia dai singoli istituti che dai genitori della piccola utenza». «E anche la dietista - aggiunge l’assessore - ha rilevato problemi nel servizio d’emergenza». Tant’è che - per ovviare a queste criticità in caso di proteste sindacali - il Comune, il comitato dei genitori dei “nidi”, la stessa Dussmann hanno messo a punto un protocollo, che è già entrato in vigore in occasione dello sciopero proclamato il 31 maggio, consentendo - a giudizio della stessa Brandi - un miglioramento della situazione. L’assessore puntualizza inoltre che la maggiore vulnerabilità della Dussmann deriva dalle caratteristiche del servizio, la cui operatività è legata alla gestione delle cucine, mentre l’altro appaltatore Camst lavora con pasti “veicolati”.
Sulla vicenda mense/dipendenti aleggia infine un’ordinanza della Prefettura, che in qualche misura definisce l’erogazione dei pasti negli asili un servizio pubblico essenziale, da gestire con forme di obbligo precettivo nei confronti dei lavoratori. Provvedimento contestato dalle organizzazioni sindacali, pronte a impugnare l’ordinanza in sede giudiziale.
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