Sabato pomeriggio il Circolo "Proletari Comunisti di Palermo" era davanti al Teatro Massimo, splendida cornice artistica della città, per dire No alla guerra del moderno fascista Renzi, in Libia !
NON UN SOLDO - NON UN SOLDATO
PER LA LORO SPORCA GUERRA
LO ABBIAMO GRIDATO A VOCE ALTA!
ABBIAMO DISTRIBUITO 200 VOLANTINI
E PARLATO CON ALTRETTANTE PERSONE
ERA UN CORO UNANIME
"NO ALLE GUERRE DELL'IMPERIALISMO"
Riproponiamo il volantino distribuito
che nei giorni scorsi avevamo già pubblicato su questo blog:
NO
ALL'INTERVENTO MILITARE IN LIBIA!
Da
qualche giorno i media nazionali stanno amplificando il cosiddetto
“pericolo ISIS” in Libia facendo eco alla propaganda del gruppo
islamista che proclama di “essere alle porte di Roma”.
Ma
è davvero così?
La
Libia post-Gheddafi è un paese caotico dove milizie islamiste, capi
tribali e il governo “legittimo” si contendono il potere in una
guerra civile in cui vige la regola del tutti contro tutti. Anche i
gruppi islamisti si combattono tra di loro. Quindi è necessario
approfondire la questione e sfatare alcuni miti:
- l’ISIS non ha il controllo della Libia come vorrebbero fare credere i media, anzi con i pochi uomini che ha è impegnato a lottare contro le fazioni libiche rivali.
- l’ISIS non ha la capacità militare di colpire la Sicilia con i missili scud in proprio possesso che hanno una gittata di 280 km ben al di sotto di quella necessaria per raggiungere le nostre coste, non ha aviazione, non ha imbarcazioni adeguate per raggiungere il nostro paese.
Quindi
perché il ministro Gentiloni dice con arroganza che “siamo pronti
a combattere”? Per cosa?
Con
la scusa della “lotta al terrorismo” questo governo con i
suoi improbabili ministri Gentiloni e Pinotti si prepara a
trascinarci in una guerra imperialista e neocoloniale in Libia, per
gli interessi dell'ENI, del petrolio, dei mercanti d'armi ..
l'Italia
va in Libia a parteggiare nella guerra tra bande in corso creata
dall'intervento precedente delle potenze occidentali, Italia
compresa, contro Gheddafi. Questo governo, questo parlamento, non
hanno nessun diritto di trascinarci in guerra in spregio dell'art.11
della Costituzione. L’ipocrisia del governo italiano dovrebbe
essere abbastanza chiara se si considera il fatto che la soluzione
per indebolire queste organizzazioni sarebbe altra come spiegano
alcuni analisti, ovvero interrompere immediatamente il commercio
d’armi verso quelle parti del mondo e rompere qualsiasi rapporto
commerciale e diplomatico con i paesi dell’area che finanziano
questi gruppi (in particolare Arabia Saudita e Qatar) in realtà
questo governo e tutti i governi al soldo dei padroni in particolare
di chi produce armi come l’italianissima Beretta non farà mai
questo passo; al contrario un intervento militare va incontro agli
interessi di questi industriali che lucrano sulla vita dei popoli del
mondo. Inoltre come dimostrano i bombardamenti della coalizione
internazionale contro l’ISIS in Siria e Iraq, con mezzi ben
superiori da quanto previsto dal governo italiano, essi non sono per
niente efficaci. Gli unici risultati li ha ottenuti il popolo curdo
che si è armato e sta riuscendo a respingere le forze neo-medievali
e fasciste dell’ISIS. Non possono essere gli eserciti occidentali
invasori la soluzione del problema al contrario essi alimentano e
danno linfa vitale al fondamentalismo islamico che ha una
giustificazione per una lotta contro i “crociati” come già è
stato definito il nostro governo dalla sezione libica dell’ISIS.
Inoltre il popolo libico si ricorda ancora la criminale
colonizzazione italiana, un’eventuale invasione del nostro paese
avrà come effetto quello di favorire il proselitismo delle
formazioni islamiste, ISIS compreso, rafforzandole.
Sul
“fronte interno” il governo non fa altro che tagliare la spesa
sociale che grava sempre di più sui cittadini, i lavoratori e le
masse popolari!
Siamo
in crisi, la gente non ha lavoro, ne soldi e loro ci trascinano in
guerra mentre una massa di migranti sfugge da miseria, fame e guerre
e approdano, se riescono a non morire annegati, sulle nostre coste e
il governo va ad alimentare la spirale di queste guerre che ne
alimenterà l'immane flusso.
Non un soldo, non un soldato per la loro sporca guerra!
Lavoro non guerra!
Diritto alla vita ,salute non morte sotto le bombe!
Soldi per vivere e non per spese militari e armamenti!
Circolo
proletari comunisti
Palermo
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