Morti
per amianto alla centrale Enel Turbigo: ingiustizia è fatta.
I
dirigenti accusati della morte di 8 operai sono stati assolti “per
non aver commesso il fatto”.
Il
giudice dott.ssa Beatrice Secchi della quinta sezione penale ha
assolto dall’accusa di omicidio colposo plurimo “per
non aver commesso il fatto”
4 dirigenti e dichiarato estinto il reato per altri 2 perche nel
frattempo deceduti.
Per
sei ex dirigenti ed ex responsabili della centrale termoelettrica di
Turbigo, nel milanese, imputati della morte per mesotelioma pleurico
di 8 di operai il P.M avevo chiesto dai due agli 8 anni di
reclusione..
L’assoluzione
dei dirigenti di un’azienda pubblica, in quegli anni di proprietà
del governo, riporta alla luce l’omertà e la complicità fra
manager e istituzioni di cui hanno goduto e continuano a godere i
vertici aziendali. In
Italia – paese barbaro e incivile - le leggi e i diritti sono
uguali solo per i ricchi; chi uccide i lavoratori, inquina e
distrugge l’ambiente e la natura ha una legislazione di favore.
Dirigenti
che pur sapendo della pericolosità dell’amianto nulla hanno fatto
per salvaguardare la salute e la vita dei lavoratori rimangono
impuniti. La sentenza Eternit ha fatto giurisprudenza. Ancora una
volta i dirigenti accusati delle morti di tanti operai sono assolti e
per le famiglie delle vittime al danno si aggiunge la beffa .
Ai
padroni e manager che nella ricerca del massimo profitto hanno
consapevolmente mandato a morte migliaia di operai e cittadini la
legislazione vigente, consente la licenza di uccidere impunemente. In
Italia esiste una realtà di decine di migliaia di morti sul lavoro e
di lavoro e una “giustizia” che dice che nessuno è colpevole.
Comitato
per
la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Milano
28 febbraio 2015
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