Dal volantino dato agli operai dalmine nella giornata di sostegno guerra popolare India:
"I
padroni dall'India all'Italia sono uniti
per attaccare i lavoratori attraverso i loro governi (Modi=Renzi=JOBS ACT), con una politica che salvaguardi gli interessi di padroni e
finanza, mentre scaricano la crisi ciclica del loro sistema sulla
maggioranza del popolo.
Proprio
in questi giorni la Tenaris Dalmine sta facendo una campagna
terroristica verso gli operai sui riflessi del calo del prezzo del
petrolio, senza spiegare che questo è dovuto all'esistenza di
un sistema capitalista, che prevede assurdamente di continuare a mettere
sul mercato il greggio anche quando è saturo, all'interno della
lotta tra le grandi compagnie petrolifere per ritagliarsi nuovi
mercati e fare sempre più profitti (ma lo stesso meccanismo vale
anche per la produzione dell'acciaio determinata a livello mondiale
dalle multinazionali siderurgiche come Mittal-Rocca-etc).
Per
questo le crisi non sono un'evento soprannaturale, le crisi fanno
parte del funzionamento normale del modo di produzione capitalista e
l'unica “soluzione” alla crisi è superare il sistema
capitalistico… i padroni che sono costretti, per mantenere alti i loro profitti, a
conquistare nuovi mercati per vendere le loro merci, hanno creato
milioni di operai che li seppelliranno.
Davanti
a questa situazione gli operai non devono farsi la guerra tra
loro, come vorrebbero i padroni e i sindacati confederali complici,
gli operai non hanno niente da guadagnare se non spezzare le loro
catene della schiavitù del lavoro salariato, devono osare alzare la
testa e guardare il mondo dal loro punto di vista, rafforzando
i legami di unità e solidarietà di classe con gli operai di tutto
il mondo."
INCONTRO COI SINDACATI
La crisi del petrolio colpisce gli ordinativi di Tenaris Dalmine. Un calo verticale che ha costretto l'azienda a rivedere i carichi di lavoro e a convocare i sindacati per intervenire al più presto. Annunciati 406 esuberi: 222 operai e 184 impiegati.
Crisi del petrolio colpisce
Tenaris Dalmine: l'azienda
annuncia 406 esuberi
Il crollo del prezzo del petrolio, la riduzione delle trivellazioni globali hanno una ricaduta sugli ordinativi alla Tenaris Dalmine. Una situazione che è precipitata da Natale in poi e che pare non arrestarsi con un calo verticale e repentino degli ordini.
Una prospettiva che ogni giorno si aggrava e così Tenaris Dalmine ha convocato nella mattinata di mercoledì 25 febbraio le organizzazioni sindacali annunciano un piano di riorganizzazione e possibili esuberi.
Si tratterebbe di una riduzione del personale di 406 lavoratori: 222 operai e 184 impiegati.
Tra le ipotesi sul tavolo del confronto, si pensa di sospendere il contratto internale per 30 operai, una settantina andrebbero accompagnati alla pensione e non verrebbero confermati circa 120/130 contratti degli apprendisti.
Per gli impiegati ci sarebbe la finestra per una quarantina di dipendenti da accompagnare alla pensione, mentre rimane l'incognita per gli altri 150.
Tenaris Dalmine ha aperto il confronto con i sindacati proprio per cercare di individuare una soluzione che possa permettere di risolvere la grave crisi degli ordini che è caduta sull'azienda.
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