Nella
seduta di ieri la giunta comunale di Cremona ha ufficializzato l'ordine
del giorno già approvato a inizio febbraio, che dichiarava guerra agli
spazi sociali in città decidendo di non rinnovare le concessioni dei
locali ai centri sociali Dordoni e Kavarna, paventando così la minaccia
di uno sgombero. Una richiesta che si era già levata dalla giunta
(in maniera sostanzialmente bipartisan) all'indomani della grande
manifestazione antifascista del 24 gennaio, che ha portato nelle strade
di Cremona la rabbia per l'infame agguato fascista contro il centro
sociale Dordoni avvenuto pochi giorni prima, in seguito al quale Emilio
venne mandato in coma.
Quello deliberato ieri dal consiglio
comunale è un attacco politico grave agli spazi sociali ma al tempo
stesso rivela una giunta in difficoltà, stretta tra le pressioni di una
parte di elettorato e di Questura e Prefettura e spinta a fare proclami
di guerra che, se messi realmente in pratica, avrebbero conseguenze
rilevanti sul territorio cittadino.
Nel frattempo le condizioni di
Emilio restano gravi ma in continuo, seppur lieve e lento,
miglioramento. Nei prossimi giorni il personale medico dell'ospedale
inizierà a informarlo di quanto accaduto durante l'assalto fascista di
domenica 18 gennaio: Emilio infatti non ha problemi di memoria ma non è
al momento al corrente delle ragioni e degli avvenimenti che l'hanno
portato in coma per settimane.
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