Il
Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India
saluta tutte le iniziative che si sono sviluppate in diversi paesi
del mondo nella 3 giorni internazionale di azione del 29-30-31
gennaio 2015.
Tutte
queste azioni grandi e piccole che stiamo debitamente raccogliendo
sono il segno della solidarietà dei proletari e dei popoli con le
masse indiane in lotta e in marcia verso la loro liberazione
dall'imperialismo, dalla borghesia compradora e dal feudalesimo,
nella lunga epopea della rivolta iniziata a Naxalbari nel 1967 che
arriva impetuosa fino ai giorni nostri.
Sono
tutte iniziative di grande denuncia del regime fascista indù di Modi
che prosegue nella politica antiproletaria e antipopolare e nella
terza fase dell'operazione Green Hunt, con la quale si vogliono
cancellare le lotte e le rivolte delle masse indiane, i diritti e i
bisogni delle popolazioni adivasi, tutte le forme di organizzazione
del movimento di massa nelle università, nei differenti paesi
dell'India, allo scopo di affermare in forma totalitaria gli
interessi della borghesia indiana e dell'imperialismo.
All'insegna
dell'internazionalismo proletario, rappresentanti di partiti,
organizzazioni, comitati, associazioni, esponenti democratici e
difensori dei diritti umani e dei popoli hanno voluto unire la loro
voce e azione agli eroici combattenti del popolo indiano e alla loro
valorosa avanguardia maoista; masse combattenti e avanguardie che
stanno dando un grande contributo di sangue e di sacrifici alla causa
della lotta di liberazione del popolo indiano e alla lotta degli
sfruttati e oppressi di tutto il mondo.
Nella
3 giorni ognuno ha dato quello che poteva dare, da organizzazioni più
grandi a singoli compagni, da forze maoiste a realtà
antimperialiste, a realtà solidali, intellettuali, femminili e
giovanili.
La
3 giorni non è che una tappa che viene dal cammino intrapreso dal
Comitato internazionale di sostegno alla gp in India che è passato
da altre giornate internazionali, dalla grande conferenza
internazionale di Amburgo, organizzata insieme alla Lega
antimperialista di Amburgo e che ha visto una forte partecipazione,
alla giornata internazionale per i prigionieri politici del 25
gennaio 2014 con cui si è raccontata l'India come “prigione del
movimento popolare” e si è richiesta la liberazione dei 10mila
prigionieri politici nelle carceri indiane, al meeting internazionale
del 27-28 novembre 2014 che ha celebrato, fatto conoscere, analizzato
i risultati e le conquiste dei 10 anni del Partito Comunista
dell'India maoista alla guida della lotta di liberazione del suo
popolo.
Il
Comitato internazionale con questa sua attività che ha toccato
complessivamente nell'arco di questi anni 60 paesi, ha mostrato le
grandi potenzialità del movimento di sostegno alla gp in India, le
energie esistenti per contribuire a combattere l'operazione Green
Hunt e la più generale repressione del governo e degli Stati indiani
e infine per diffondere l'importanza della lotta delle masse indiane,
della gp diretta dal PCIm per cambiare i rapporti di forza nel mondo
tra imperialismo e masse oppresse. Naturalmente nella piena
comprensione che queste battaglie sono solo una parte dell'insieme
del movimento.
La
tre giorni ha un significato particolare in questo contesto, di
contribuire ad articolare i temi di quella che è, e non può non
essere, una campagna prolungata che non si esaurisce in una o più
giornate ma che attraversa i prossimi mesi e anni e che si riallaccia
alle grandi epopee della solidarietà internazionale e
internazionalista, come è stata quella in occasione della guerra del
Vietnam, come lo sono state e lo sono le campagne a sostegno della gp
in Perù, Filippine, Nepal, Turchia, Manipur, e che con una
comunicazione solidale si collega alle odierne campagne
antimperialiste, dalla Palestina a Kobane.
In
questo senso tra le iniziative segnaliamo l'importanza della tre
giorni avvenuta in Svezia, dove una piccola dimostrazione
all'ambasciata ha evidenziato la necessità... Saibaba, Hem, e altri
intellettuali, progressisti perseguitati dal governo indiano; le
iniziative in Italia che hanno toccato fabbriche siderurgiche,
lavoratori dei Cantieri, dei settori della logistica del nord e sud,
per far conoscere e spiegare alla classe operaia il ruolo delle
multinazionali indiane, da Mittal a Tata, ecc., che sfruttano gli
operai indiani e sono gli ispiratori e i beneficiari dell'operazione
Green Hunt, della cacciata e deportazione degli Adivasi; queste
multinazionali sono legate all'imperialismo e per conto di esso sono
nemici comuni degli operai italiani ed europei e degli operai e masse
in armi in India; così come è importante l'iniziativa in Francia
dove la campagna è stata l'esordio di un neo nato organismo,
Collettivo internazionalista, che ha unito comitati e associazioni di
diversi paesi della Francia, che ha rilanciato l'internazionalismo e
ha affermato con forza l'intenzione di una campagna prolungata.
Queste
le novità in questa campagna che delineano la traccia dei futuri
impegni del Comitato
internazionale e di tutti coloro fuori di esso che si muovono e si vogliono muovere nello stesso sentiero.
internazionale e di tutti coloro fuori di esso che si muovono e si vogliono muovere nello stesso sentiero.
Generalizziamo
l'esperienza di Svezia con nuove manifestazioni sotto le ambasciate.
Generalizziamo
l'esperienza italiana raggiungendo le fabbriche e denunciando e
colpendo gli interessi economici e finanziari delle multinazionali
indiane, delle multinazionali dei paesi imperialisti che hanno legami
con esse, degli Stati e industrie grandi fornitori di armi al regime
indiano.
Generalizziamo
l'esperienza francese dell'unità internazionalista e antimperialista
di organizzazioni e associazioni a sostegno della gp in India e a
difesa dei prigionieri politici e di guerra di tutto il mondo, di cui
gli oltre 10mila prigionieri politici in India sono una parte
imponente.
Il
Comitato internazionale nello stesso tempo fa appello a tutte le
forze militanti ad integrarsi con la sua attività, affinchè essa
non sia l'espressione
prevalente di uno o
più partiti, affinchè vi siano metodi di direzione, di discussione
e di decisione privi di egemonismo e ispirati alla comune causa che
si intende difendere.
Errori
e limiti in questa attività sono normali, superarli è necessario,
nello spirito dell'unità e dell'avanzamento degli obiettivi.
Il
Comitato ribadisce che la battaglia a sostegno della guerra popolare
in India e quella contro l'operazione Green Hunt e la repressione dei
diritti umani in India sono battaglie complementari e che è giusto e
necessario che nella lotta contro l'operazione Green Hunt si unisca
un fronte che vada ben oltre le forze che sostengono la guerra
popolare, dentro e fuori il Comitato.
E'
questo il senso del nostro sostegno incondizionato a una campagna per
una delegazione internazionale in India che porti nel cuore dei
Palazzi del potere del governo indiano la denuncia e la
rivendicazione di fermare l'operazione Green Hunt e tutte le forme
della repressione liberticida e di violazione dei diritti umani in
India.
Infine
il Comitato considera assolutamente necessario l'ampliamento delle
conoscenza della guerra popolare, i suoi risultati per le masse e le
sue prospettive tattiche e strategiche, i 10 anni della fondazione
del Partito che la dirige, attraverso la realizzazione di opuscoli,
edizione di libri, la traduzione di documenti nella lingua di ciascun
paese degli scritti dei compagni indiani, dei reportage sulla guerra
popolare, dei saggi di analisi e di approfondimento, che vengono
anche da intellettuali schierati con il popolo.
Sosteniamo
quindi chi in questo lavoro è già impegnato, cooperiamo per
ampliare le pubblicazioni, la loro circolazione, la discussione,
anche seminariale, su di esse.
STOP
GREEN HUNT!
FERMARE
LA MANO OMICIDA E GENOCIDA DEL GOVERNO MODI, AL SERVIZIO
DELL'IMPERIALISMO E DELLE MULTINAZIONALI!
SOSTENERE
LA GUERRA POPOLARE FINO ALLA VITTORIA!
VIVA
L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
LAL
SAALAM!
Comitato
internazionale di sostegno alla guerra popolare in India
Febbraio
2015
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