Processo Geovalsusa: il Tribunale condanna tutti i 19 No Tav
Si
è concluso questa mattina al Tribunale di Torino il primo grado di
giudizio del processo che vede coinvolti 19 No Tav per l'iniziativa di
lotta svoltasi alla sede della Geovalsusa nell'agosto del 2012.
La scorsa settimana il pubblico ministero Manuela Pedrotta (che assieme ai più - tristemente - noti colleghi Padalino e Rinaudo porta avanti la crociata contro i No Tav nelle aule di Tribunale) aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati, con pene comprese tra 1 anno e 4 mesi e 2 anni e 2 mesi, il tutto per una semplice iniziativa informativa che si inseriva all'interno della campagna "C'è lavoro e lavoro" lanciata dal movimento, per svelare il ruolo e i trascorsi poco limpidi delle ditte coinvolte nei lavori dell'alta velocità.
Quest'oggi il Tribunale ha sostanzialmente confermato il delirante impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura, confermando la condanna per tutti e 19 i No Tav ma ridimensionando in maniera abbastanza significativa le pene, che vanno ora dagli 8 ai 5 mesi di reclusione. Cadono i reati di resistenza a pubblico ufficiale, di ingiuria nei confronti dei rappresentanti della ditta Geovalsusa e quello di aver staccato la corrente elettrica all'interno della sede. Resta invece in piedi il concorso di reato per le restanti accuse, che fa sì che anche i No Tav rimasti all'esterno della ditta a distribuire un volantino (per i quali gli avvocati della difesa avevano chiesto l'assoluzione) siano stati oggi compresi tra le condanne. Confermato anche il ridicolo reato di danneggiamento informatico aggiunto in corso di processo, secondo cui i No Tav entrati nella ditta avrebbero manomesso alcuni pc per poterne poi prendere il controllo da remoto...
Ancora una volta, non saranno le sentenze di Tribunale a cancellare o intimidire la storia ventennale di resistenza e dignità del popolo No Tav: la sentenza di oggi è una ragione in più per essere in piazza domani a Torino, per ribadire il no ad un'opera inutile e dannosa e per sostenere i tanti No Tav condannati, indagati o tuttora sottoposti a restrizioni della propria libertà per aver lottato e resistito.
A sarà dura!
da notav.info
La scorsa settimana il pubblico ministero Manuela Pedrotta (che assieme ai più - tristemente - noti colleghi Padalino e Rinaudo porta avanti la crociata contro i No Tav nelle aule di Tribunale) aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati, con pene comprese tra 1 anno e 4 mesi e 2 anni e 2 mesi, il tutto per una semplice iniziativa informativa che si inseriva all'interno della campagna "C'è lavoro e lavoro" lanciata dal movimento, per svelare il ruolo e i trascorsi poco limpidi delle ditte coinvolte nei lavori dell'alta velocità.
Quest'oggi il Tribunale ha sostanzialmente confermato il delirante impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura, confermando la condanna per tutti e 19 i No Tav ma ridimensionando in maniera abbastanza significativa le pene, che vanno ora dagli 8 ai 5 mesi di reclusione. Cadono i reati di resistenza a pubblico ufficiale, di ingiuria nei confronti dei rappresentanti della ditta Geovalsusa e quello di aver staccato la corrente elettrica all'interno della sede. Resta invece in piedi il concorso di reato per le restanti accuse, che fa sì che anche i No Tav rimasti all'esterno della ditta a distribuire un volantino (per i quali gli avvocati della difesa avevano chiesto l'assoluzione) siano stati oggi compresi tra le condanne. Confermato anche il ridicolo reato di danneggiamento informatico aggiunto in corso di processo, secondo cui i No Tav entrati nella ditta avrebbero manomesso alcuni pc per poterne poi prendere il controllo da remoto...
Ancora una volta, non saranno le sentenze di Tribunale a cancellare o intimidire la storia ventennale di resistenza e dignità del popolo No Tav: la sentenza di oggi è una ragione in più per essere in piazza domani a Torino, per ribadire il no ad un'opera inutile e dannosa e per sostenere i tanti No Tav condannati, indagati o tuttora sottoposti a restrizioni della propria libertà per aver lottato e resistito.
A sarà dura!
da notav.info
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