Documento
sulla campagna di appoggio alle/ai perseguitate/i politiche/i per
reati sociali in Brasile in particolare riguardo alle mobilitazioni
di giugno 2013 contro l’aumento del prezzo del biglietto
dell’autobus, poi continuate con le mobilitazioni contro la Fifa
World Cup 2014 e con varie lotte sindacali e nelle favelas. Il
documento si basa sulla rielaborazione di alcuni comunicati della
campagna #EuApoioOs23 redatti dalla Commissione dei Genitori e
Familiari dei Prigionieri e Perseguitati Politici – Rio de Janeiro.
A
Rio de Janeiro la lotta iniziata nelle giornate di giugno 2013 non è
finita: il 2014 è stato caratterizzato da una persecuzione politica
comparabile a quella sperimentata durante il regime militare iniziato
nel 1964. Il 2013 verrà ricordato per le manifestazioni oceaniche
iniziate in protesta dell’aumento dei biglietti dei mezzi di
trasporto, poi amplificatesi in risposta alla violenza poliziesca,
alle dure condizioni di vita nelle favelas e ai megaprogetti di cui
beneficiano i pochi soliti noti. Durante le manifestazioni ci sono
stati numerosi arresti arbitrari di cui il più eclatante è avvenuto
ad ottobre 2014 quando centinaia di persone sono state arrestate
colpevoli di essersi sedute sui gradini del municipio di Rio de
Janeiro al termine di una manifestazione in
seguito ad uno sciopero degli insegnanti.
seguito ad uno sciopero degli insegnanti.
A
giugno 2014, un anno dopo le storiche mobilitazioni che hanno
coinvolto tutto il Brasile, è iniziata una persecuzione assurda
attuata tramite intercettazioni, indagini e pedinamenti, rottura del
segreto bancario per avere accesso a informazioni sensibili, uso
coercitivo della forza da parte delle forze dell’ordine per
ottenere testimonianze, sequestro di apparecchiature elettroniche e,
alla vigilia della finale della coppa del mondo, l’arresto di 30
attivisti.
Gli
arresti del 12 luglio 2014 (poco prima della finale dei mondiali
della FIFA) hanno segnato l’inizio di un processo pesantissimo. La
Procura di Rio de Janeiro ha accusato 23 persone di aver costituito
di banda armata quando alcune/i di loro neanche si conoscevano e
altre non hanno preso parte alle manifestazioni iniziate l’anno
precedente. E’ chiaro che questo processo non è un processo
qualunque ma mira alla criminalizzazione del movimento e alla
persecuzione politica. Il processo è così assurdo che tra gli
imputati figura Mikhail Bakunin.
In
23 sono perseguitati per le loro idee, opinioni e desideri per il
futuro del paese e del mondo. Tra intercettazioni di decine di
persone miste a pettegolezzi e dettagli della vita personale dei 23
imputati, i fascicoli del processo raggiungono già le 7000 pagine.
In sintesi questo processo rappresenta uno spreco smisurato di soldi
pubblici al fine di mettere a tacere tutte le forme di protesta. La
persecuzione contro i 23 non minaccia solo loro ma l’intera società
civile: tra le carte vi è un elenco di 70 organizzazioni sociali tra
media alternativi, pagine facebook di satira politica e perfino
pagine web dei quartieri. In questo scenario, la lotta dei 23 si
estende, così com’è stato fin dall’inizio e come sempre sarà,
in una lotta per i diritti di tutti i cittadini.
In
risposta a tale persecuzione e criminalizzazione degli attivisti è
nata la Commissione dei Genitori e Familiari dei Prigionieri e
Perseguitati Politici di Rio de Janeiro.
Anche
se i 23 sono assistiti da avvocati volontari, l'intero processo
genera una serie di costi materiali per la copia e la scansione di
tutto il materiale processuale, che conta più di 7000 pagine, le
copie dei DVD con le intercettazioni e per le spese di viaggio degli
avvocati degli attivisti tra le varie città dove si terranno i
processi. Tutto questo ha richiesto molti costi materiali immediati e
le famiglie da sole non possono permettersi di sopportare tali costi,
oltretutto ingigantiti apposta per renderli insostenibili. Oltre a
questi, altre spese riguardano la Commissione dei Genitori e
Familiari dei Prigionieri e Perseguitati Politici, la Commissione ci
sarà sempre quando sarà chiamata per discutere delle persecuzioni.
Infine, non meno importanti, vi sono i costi per le azioni e
mobilitazioni in appooggio ai 23.
Solo
le spese procedurali di copie e scansioni ammontano a più di R$
13,000.00 (4.400 euro circa) e questa cifra continua a crescere. Alla
fine del processo questo costo sarà molto più alto, ogni aiuto sarà
benvenuto.
Per
sostenere molti costi la Commissione si basa su vendite nel mercatino
delle pulci e donazioni; contiamo sull'aiuto di tutti coloro che
credono nel diritto del popolo di lottare per i propri diritti, di
tutti quelli che credono nella necessità di cambiamento della nostra
società. Inoltre, la difesa dei 23 significa impedire alla
magistratura di Rio de Janeiro di continuare a violare le proprie
leggi, significa appoggiare la libertà di espressione, la libertà
di manifestazione, la libertà di stampa, la libertà di
associazione. La campagna non è limitata ai 23 accusati in questo
assurdo processo di criminalizzazione. Si estende alla
criminalizzazione di tutte le lotte per i diritti del popolo. Per
questo è di fondamentale importanza. Per difendere i diritti dei
nostri figli, figlie e familiari e per difendere il diritto ad avere
diritti, chiediamo l'aiuto e la collaborazione di tutte/i.
Come
aiutare la campagna #EuApoioOs23? Ci sono differenti forme, tutte
molto semplici.
Potete
aiutare scattando una foto con la scritta della campagna
#EuApoioOs23, stampando l'immagine o anche scrivendo voi un
messaggio.
Potete
anche partecipare nella nostra campagna di autofinanziamento, che è
estremamente importante per divulgare le violazioni dei diritti
subite dai movimenti sociali e aiutare a sostenere i costi di questo
enorme processo di persecuzione politica.
Per
far questo potete depositare qualsiasi importo direttamente nel conto
corrente della Commissione. Qualsiasi importo sarà molto gradito e
sarà di grande aiuto!
Lutar
nao è crime! Lottare non è un crimine!
Deixa
pasar a revolta popular! Lascia
passare la rivolta popolare!
Commissione
dei Genitori e Familiari dei Prigionieri e Perseguitati Politici –
Rio de Janeiro
https://campanhapresxspoliticxs.wordpress.com/
#
EuApoioOs23
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di Conto: 001007547
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648130707-44
Per
maggiori informazioni: euapoioos23-ita@inventati.org
Liberdade imediata para Igor Mendes e todos os presos políticos!
soccorso rosso proletario srpitalia@gmail.com
Libertà immediata per Igor Mendes e tutti i prigionieri politici!
Igor Mendes da Silva, studente di
geografia dell'Università dello stato di Rio de Janeiro, attivista del
Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario e del Fronte indipendente
Popolare di Rio de Janeiro, dal 3 dicembre 2014 si trova prigioniero nel
Complesso Penitenziario di Bangu. L'attivista è stato arrestato in
casa, verso le 6:30 della mattina da una squadra della Sezione di
Repressione dei crimini informatici, applicando il mandato di arresto
preventivo emesso dal Giudice Flàvio Itabaiana della ventisettesima
corte penal della capitale.
Nella stessa occasione, furono
emessi mandati d'arresto preventivo contro altri due attivisti Elisa
Quadros Pinto, conosciuta come Sininho e Karlayne Moraes da Silva
Pinheiro, trattate come fuggitive dal putrido potere giudiziario e dal
monopolio della stampa, dal tratadas como foragidas pelo podre poder
judiciário e o monopólio da imprensa, avendo in testa il portavoce
dell'imperialismo yankee e sostenitore del fascimo di ieri e di oggi,
Rete Glogo.
Igor Mendes un'altro degli
innumerevoli giovani carioca che si unirono alle grandi manifestazioni
popolari che, fin dalle giornate di lotta di giugno\luglio 2013,
scuotereno la capitale fluminense contro la abbuffata Fifa/Olimpiadi,
in difesa dell'istruzione, trasporto e salute pubblica, contro la
violenza poliziesca e l'occupazione militare delle comunità povere da
parte delle Unità di Pacificazione di Polizia e dell'Esercito
Brasiliano.
Per la sua partecipazione a queste legittime proteste Igor
Mendes, Karlayne Moraes e Elisa Quadros sono bersagli di una grave e
ingiusta campagna di persecuzione politica orchestrata dal rseguição
política orquestrada dai governi Dilma (Partito dei Lavoratori /
Cabral-Pezão e Paes (Partito del Movimento democratico brasilianoPMDB) e
realizzata dalla polizia assassina di poveri di Rio de Janeiro.
I tre già erano stati indiziati,
insieme ad altri venti attivisti, a causa della famigerata “operazione
Firewall” verificatasi il giorno della finale della Coppa del Mondo
Fifa, quando dodici manifestanti furono arrestati, tra i quali la stessa
Elisa Quadros, la "Sininho".
L'assurda e inaudita accusa dei
mandati d'arresto è la presunta partecipazione degli attivisti a un
festival di cultura popolare per la liberazione dei prigionieri politici
e la fine di tutti i processi contro i manifestanti, avvenuto lo scorso
15 ottore (giorno del professore), di fronte al Consiglio comunale
nella Cinelândia. Nell'interpretazione del giudice fascista Flávio
Itabaiana, la partecipazione dei giovani all'evento rappresenterebbe la
rottura delle “misure cautelare” imposte dalla corte che vieta la
partecipazione degli attivisti a “riunioni pubbliche” sotto la
giustificazione che la loro presenza rappresenterebbe un “rischio
per l'ordine pubblico”. Nella pratica, tale “divieto” rappresenta la
restrizione della libertà di espressione e manifestazione difesa in
maniera ipocrita dallo Stato fascista brasiliano e dal putrido potere
giudiziario.
Il governo illegittimo di
Pezão-Cabral (PMDB) fu sconfitto dai voti nulli, schede bianche e
astensioni nelle ultime elezioni per il governatore ed è disperato di
fronte alla continuità e radicalizzazione delle manifestazioni popolari
durante il suo mandato.
E, nel decretare un vero stato d'assedio con l'obbiettivo di contenere la giusta rivolta popolare, ha l'appoggio della gerentona Dilma
Rousseff (PT) e della sua opportunistica campagna elettorale. Dilma
Rousseff e i suoi compari sono impatanati fino al collo nel fango della
corruzione e tremano di paura e odio contro il popolo a fronte
dell'inevitabile aggravarsi della crisi economica e politica nel paese.
La vera e propria campagna di
caccia alle streghe promossa contro attivisti popolari a Rio de Janeiro,
contando sull'appoggio incondizionato di Rete Globo e degli altri mezzi
dei monopoli dei mezzi di comunicazione, rappresenta la preparazione
del terreno per incrementare una poliziesca repressione fascista
superiore a quella vista durante le partite dell' abbuffata della Fifa.
L'obbiettivo dello stato fascista
brasiliano nell'incarcerare questi militanti è tentare di zittire l'urlo
di rivolta e di legittima indignazione delle masse popolari della città
e della campagna che si sono sollevate in difesa dei loro diritti
calpestati mille volte da tutta questa banda di politici corrotti servi
dei banchieri, dei latifondisti, dell'imperialismo principalmente yankee
(Stati Uniti).
Come descrisse molto bene lo
stesso Igor Mendes, in un articolo pubblicato sul blog Tribuna di stampa
pochi giorni prima di esser arrestato, dove ironizza a il piagnisteo
della falsa sinistra elettoralista e dei “movimenti sociali” chapa branca (espressione
che indica qualcosa di finanziato dal potere o che appoggia il
potere) come la filo-governativa Unione Nazionale degli Studenti, che si
fingono fraintesi dopo le “scelte” della presidente Dilma Rousseff (PT)
per scegliere il suo governo, come i nomi della ultra-reazionaria
“ruralista” Kátia Abreu per il Ministero dell'Agricoltura e del
banchiere Joaquim Levy do Bradesco/FMI per il Ministero
dell'Agrigoltura:
“Ecco
che adesso i “movimenti sociali” venduti, addomesticati, capaci di
ingannare milioni di lavoratori in cambio di posizioni e benefici, si
mostrano “sorpresi”. Gli stessi che hanno fatto con fervore campagna per
l'elezione di Dilma, la stessa “intelighenzia” che ha rieditato il “con
me o contro di me” durante il voto, accusando come “destrorsi” chi si
rifiutava di vedere ciò che non c'era – differenze essenziali tra il PT e
il PSDB – scrivono editoriali e rilasciano interviste “criticando” le
scelte di Dilma. Parlano di “delusione”, “sorpresa”, “ladrocinio
elettorale...” Chi pensano di ingannare? Dodici anni di governo federale
non gli hanno insegnato nulla?”
Pochi giorni dopo la fine della
farsa elettorale il vecchio stato brasiliano diretto dal fronte
opportunista elettorale di PT/Pecedobê/PMDB/PSB dimostra, ancora una
volta, la vera faccia della sua falsa democrazia.
Fino a ieri tutti ripetevano il
vuoto discorso della “democrazia” e dell' “avanzamento” contro il
“retrocedere”. Spente le luci del ring elettorale, convocano i settori
più reazionari della società brasiliana per dialogare, mentre rieditano
il Al-5 e il decreto-legge 477 contro i movimenti e le mobilitazioni
popolari, ripetendo le pratiche più nefaste del regime militare fascista
rispetto al quale si pongono ipocritamente come oppositori.
I volti dei militanti sono esposti
per la televisione in prima serata, imputandogli atti mai provati.
Bandiere dei movimenti e esemplari di giornali della stampa popolare
sono presentate come prove del crimine. Giovani sono accusati per
“formazione di banda armata” per la partecipazione alle proteste.
Indagini poliziesche, registrazioni di intercettazioni telefoniche e
altre supposte prove che presumibilmente sarebbero sotto “segreto
giudiziario” sono divulgate come “esclusive” per i giornali della Rete
Globo.
Respingiamo
tutti i tentativi di isolare e criminalizzare la protesta popolare, il
nostro movimento e le altre organizzazioni indipendenti e combattivr che
compongono il Fronte
indipendente Popolare di Rio de Janeiro! Onoriamo l'atteggiamento
combattivo di tutti i prigionieri politici che si mantengono saldi nella
lotta, nonostante siano rinchiusi nelle celle del vecchio stato
brasiliano! Si sbagliano di grosso se pensano di poter sconfiggerci com
la repressione! Non potranno mai imprigionare i nostri ideali! Il futuro
ci appartiene!
Libertà immediata per Igor Mendes da Silva!
Libertà immediata per Rafael Braga, Caio Silva e Fábio Raposo!
Per la camcellazione di tutti i processi contro i manifestanti!
Viva la gioventù combattente!
RIBELLARSI E' GIUSTO!Liberdade imediata para Igor Mendes e todos os presos políticos!
MEPR - Movimento Estudantil Popular Revolucionário. Tropa de Choque da Revolução!
info italiasoccorso rosso proletario srpitalia@gmail.com
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