domenica 8 febbraio 2015

pc 8 febbraio - Ieri apertura ufficiale di Expo

Ieri, con un mega evento all’ Hangar Bicocca, l’apertura ufficiale dell’ Expo. Con 9 ministri presenti, altri intervenuti con messaggi video. Non è neanche mancato il messaggio del Papa. Protagonista, Renzi. Il discorso di Renzi incentrato su “parola chiave identità” e “inaccettabile boicottaggio” riferito ai lavoratori della Scala che si oppongono al 1° Maggio lavorativo, si oppongono a che venga fatta carta straccia della data di lotta simbolo dei lavoratori in tutto il mondo. A loro è rivolto il monito: “Se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare la Turandot noi siamo pronti a tutto anche a misure normative per non cominciare con una figuraccia internazionale” che fa il paio con la supposta “identità” e, quindi, della “unità nazionale” intorno al grande evento Expo che, pertanto non va “sabotato”. E, proprio mentre arrivano notizie di altre indagini per gli appalti per i lavori di Expo, non solo li declassa a rango di “scandalo”, ma ritiene comunque il problema superato. Quindi:”2015 anno felix, ci sono condizioni per correre” Ma non è bastato il 2014 del Jobs Act, della buona scuola..? In contemporanea un presidio e poi un breve corteo in contestazione, contro Expo e sfruttamento Di seguito una breve cronaca dai quotidiani di oggi. Renzi: ''2015 anno felix, ci sono condizioni per correre'' ''Minoranza non bloccherà Turandot, li fermeremo''. Così il premier contro chi minaccia di far saltare l'1 maggio l'opera che aprirà l'Expo Per l'Italia il 2015 "è un anno felix, che non vuol dire semplicemente felice, ma fertile" un anno in cui "ci sono tutte le condizioni per tornare a correre". Non è la prima volta che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cerca di infondere fiducia ma questa volta cita - all'Hangar Bicocca di Milano nel corso di un incontro in preparazione dell'esposizione universale - ogni elemento di ottimismo. Una linea condivisa con il presidente della Repubblica Sergio Mattarela che, in un messaggio, parla di opportunità di sviluppo. "Dall'Europa - spiega ancora il presidente del Consiglio - qualcosa si muove: la comunicazione sulla flessibilità, il piano degli investimenti, le misure della Bce". Anche per questo "sforzo pressante il rapporto fra euro e dollaro è tornato nei canoni della normalità che aiuta le nostre imprese. Se a questo si somma la crisi del petrolio le condizione economiche internazionali ci lasciano un anno di opportunità". E i provvedimenti del governo, come aver tolto il costo del lavoro dall'Irap, "non lasciano più alibi a nessuno". E' un discorso di fiducia quello che Renzi pronuncia all' appuntamento milanese davanti a una platea di 500 esperti, industriali, nove ministri (Poletti, Galletti, Guidi, Martina, Orlando, Franceschini, Boschi, Giannini e Lupi), i rappresentanti degli oltre 140 Paesi partecipanti all' esposizione universale. Il tema è la carta di Milano, cioè il protocollo sul cibo che vuole essere l'eredità dell'esposizione universale. Per Renzi però - che scherza sull'appellativo 'compagno' riservato da Lula in videoconferenza a lui e Martina, dicendo che è stata censurata la parte in cui l'ex presidente del Brasile lo usava anche per il governatore Roberto Maroni - la giornata milanese di oggi è anche un'occasione di rilancio. "Con l'Expo ci sono state cose che non sono andate bene - ammette - ma le abbiamo affrontate". E lo testimonia la presenza del presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone. Fino a poco tempo fa l'associazione di idee per l'Expo era "scandalo". Ora non più, ma "non basta, non ci accontentiamo di aver cancellato la parola scandalo. Se siamo bravi nei giorni che mancano all'Expo, trasformiamo la parola chiave di Expo in identità". "A condizione che ciascuno - sottolinea il premier - metta del proprio", a condizione di "non aspettare che altri risolvano i problemi". Insomma il suo è un invito a rimboccarsi le maniche. "Dobbiamo recuperare non dico un po' di amor proprio, ma di amore per la realtà dei fatti - osserva -. E il passo successivo è che ciascuno di noi si senta chiamato in campo". In questo senso, va letta l'annuncio che il governo "è pronto a tutto" perché il primo maggio, giorno dei lavoratori, alla Scala vada in scena come in programma la Turandot. Pronto anche a "misure normative", che tradotto significherebbe la precettazione. "Adesso si tratta di rimettersi in cammino. Per farlo però - ha aggiunto citando l'aria forse più famosa dell'opera di Puccini - nessun dorma". Un discorso che, secondo il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala "dà la carica". Prima di lui anche il ministro dello Sviluppo Guidi aveva confermato i dati positivi sulla crescita. Maroni e Pisapia avevano illustrato l'impegno per l'esposizione e per politiche che guardino anche al futuro. L'alimentazione è uno dei grandi temi da affrontare a livello mondiale, ha invece ricordato Lady Pesc e vicepresidente della commissione europea, Federica Mogherini, nel video che ha inviato e lo ha ribadito anche Papa Francesco nel suo videomessaggio chiedendo di non trattare la terra "come padroni" ma con "rispetto", scagliandosi contro "il paradosso" per cui c'è chi non ha nulla da mangiare e allo stesso tempo si spreca il cibo, contro una "politica dell'inequità". Su questo il contributo dell'esposizione universale può essere fondamentale, è una "preziosa opportunità - secondo il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio letto alla Bicocca - per promuovere lo sviluppo di una autentica cultura del rispetto e della tutela del pianeta, fondata su una corretta educazione ambientale ed alimentare".

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