venerdì 13 febbraio 2015

pc 13 febbraio - Processo Arcadia: contro la repressione poliziesca, solidarietà al compagno ferroviere Bellomonte e a tutti i compagni inquisiti! Salta l'impianto accusatorio


L'accusa del pm De Angelis che nel 2006 portò all’arresto di numerosi militanti della sinistra indipendentista sarda è una montatura poliziesca e lo afferma persino il giudice. Ora l'impianto persecutorio dovrà essere riformulato!


PROCESSO ARCADIA – UDIENZA DEL 9 FEBBRAIO 2015

Il Presidente del Tribunale ha respinto tutte le eccezioni proposte dai difensori.
Ordina, però, al Pubblico Ministero De Angelis, di precisare – riformulandoli – i capi d’imputazione a partire dal reato associativo.
L’ordine del Presidente della Corte d’Assise significa per il P.M.:

    1. Specificare dove, come e quando si siano costituite le Associazioni sovversive NPC e OIR;
    2. Quali ruoli (il Capo o i Capi e gli aderenti) dentro le due Associazioni;
    3. Sono state eliminate le elucubrazioni (le farneticazioni) della Digos (definite dal De Angelis “parte integrante del “capo d’imputazione”) dal “capo d’imputazione;
    4. Riscrittura dei capi d’imputazione e discussione degli stessi nella prossima udienza del 25 maggio 2015 (CHI ha ordinato CHE COSA a CHI e quando …);
    5. Acquisizione dei verbali dello sbobinamento delle intercettazioni effettuato dai periti della Procura;
    6. Consentite eventuali controperizie sulle intercettazioni, da parte degli imputati.

    La riscrittura dei capi d’imputazione, di fatto, riapre il processo. Cioè, vi è la certezza che il processo dovrà essere celebrato, ma non prima di una precisa definizione dei capi d’imputazione da parte di Paolo De Angelis. Il P.M., cioè, dovrà ridefinirli in maniera soddisfacente (chi, quando, dove, come e perché e con i testimoni che giustificherebbero le sue tesi … ).
    Una bella grana per il P.M.
    De Angelis era evidentemente convinto, di poter aprire il processo con capi d’imputazione totalmente generici ed esclusivamente suffragati dalle farneticazioni pregiudiziali della Digos, “vaneggiamenti” e sovrapposizioni più attenti allo scontro territoriale fra i diversi uffici Digos che all’accertamento delle verità “oggettive” dell’inchiesta.

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