Nel riportare l'appello del Movimento No TAV in vista dell'importante manifestazione di Torino, riportiamo stralci di un nostro precedente volantino, quanto mai attuale perché inquadrare gli obbiettivi e la prospettiva in cui avanzare uniti nella lotta.
" Le forze che sostengono a spada tratta la Tav in Val Susa sono le
stesse che oggi sono rappresentate dal governo Renzi e seguono
nell'imposizione di questa opera la stessa linea che stanno
seguendo per imporre le manovre economiche, il jobs-act, l'attacco
all'art. 18, quella della dittatura tecnica, moderno fascista, di
negazione della democrazia e di repressione se le masse popolari
non accettano le loro decisioni. E' questa la vera violenza, di Stato,
di governo con cui fronteggiano i movimenti popolari.
Anche da questa manifestazione nasce l'esigenza di uno sciopero
generale vero e di una rivolta proletaria e popolare che spazzi via
questo governo e tutti i governi dei padroni, della speculazione e
della devastazione ambientale".
" Le forze che sostengono a spada tratta la Tav in Val Susa sono le stesse che oggi sono rappresentate dal governo Renzi e seguono nell'imposizione di questa opera la stessa linea che stanno seguendo per imporre le manovre economiche, il jobs-act, l'attacco all'art. 18, quella della dittatura tecnica, moderno fascista, di negazione della democrazia e di repressione se le masse popolari non accettano le loro decisioni. E' questa la vera violenza, di Stato, di governo con cui fronteggiano i movimenti popolari.
Anche da questa manifestazione nasce l'esigenza di uno sciopero
generale vero e di una rivolta proletaria e popolare che spazzi via
questo governo e tutti i governi dei padroni, della speculazione e
della devastazione ambientale".
Sabato 21 febbraio manifestazione popolare notav a Torino [Appello]
Ogni euro speso per il Tav è un euro rubato a qualcosa di utile per tutti e tutte, per questo recentemente 48 notav sono stati condannati ad oltre 140 anni di carcere e al risarcimento di 131.140 euro.
Da oltre venticinque anni ci battiamo contro un’opera inutile e dannosa, non solo per il territorio e per la vita della Valsusa, ma per i bisogni e il futuro di tutti i cittadini.
Parliamo di un progetto di cui nessuno, presidenti del consiglio, ministri della repubblica, commissari di governo, tecnici e docenti, è mai riuscito a dimostrare realmente la effettiva necessità per il nostro Paese.
Al contrario, il movimento No Tav ha dimostrato in ogni sede, non solo come si possa fare a meno di una nuova linea veloce tra Torino e Lione, ma come questo progetto sia un attentato alle finanze pubbliche e che ogni risorsa dedicata al Tav sia sottratta alle vere esigenze della società.
Mentre la crisi economica miete vittime quotidianamente e tutti i governi che si sono succeduti hanno concorso all’impoverimento generale, il “sistema tav” non è mai stato messo in discussione, anzi ha sempre avuto un assenso continuo da parte dei vari inquilini dei palazzi del potere, a prescindere, con la motivazione recitata a memoria: “ormai è stato deciso” o addirittura “lo vuole l’Europa”.
Nessuna di queste due affermazioni è vera, l’opera è giorno dopo giorno sempre più messa in discussione proprio in Europa, l’organismo che dovrebbe cofinanziare il Tav.
Il movimento No Tav ha sempre fatto la sua parte in questa vicenda, osteggiando con ogni mezzo possibile la realizzazione dell’opera, e per questo da oltre due anni frequenta quotidianamente le aule di tribunale se non le patrie galere.
Non potendoci sconfiggere con altri mezzi, da oltre due anni è la magistratura a portare avanti con più determinazione gli interessi del “sistema Tav”, ingaggiando una campagna senza precedenti contro i No Tav, che ha visto solo negli ultimi due anni oltre mille indagati, decine di arresti, capi d’imputazione fantasiosi, risarcimenti esorbitanti, accuse di terrorismo, e solo poche settimane fa a 46 No Tav sono toccati 140 anni di prigione, ben 130 anni in più degli autori della strage del Vajont. 3 ragazzi sono ancora in carcere, 4 ai domiciliari e in decine non possono frequentare la Valle di Susa a causa dei fogli di via.
Una costruzione capillare del nemico pubblico No Tav utile a difendere un progetto che vale al centimetro quanto un buon stipendio mensile: milleseicento euro.
Questo quando ogni volta che piove ci tocca contare le vittime dell’incuria del territorio, quando cade il tetto di una scuola, quando una famiglia dorme in macchina, quando si taglia sul trasporto pubblico ma aumenta il biglietto per bus e tram, quando senza soldi non ci si può curare.
E nonostante questo le priorità del governo rimangono sempre altre: come l’Expo di Milano, un vero e proprio affare per mafie e lobby, che ha trasformato Milano in un cantiere a cielo aperto, mentre viene spacciato come un’ occasione di rilancio per il nostro Paese.
Se siamo colpevoli di batterci contro quest’immondo (quanto consapevole) spreco di denaro pubblico a favore di interessi di pochi non abbiamo problemi a dirlo: siamo tutti colpevoli, dal più anziano al più giovane, ed è per questo che invitiamo tutti alla manifestazione che si terrà sabato 21 febbraio a Torino.
Vogliamo essere in tanti quel giorno perché la libertà è una cosa seria e come tale va trattata. Perché tutti insieme siamo imbattibili, perché fermarci è veramente impossibile.
Il Movimento No Tav
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