Condanniamo l’arresto da parte della polizia del Kerala di Thushar
Nirmal Sarathy, segretario CRPP del Kerala e di Jaison Cooper, attivista del
popolo!
Libertà immediata per Thushar Sarathy e di Jaison Cooper!
Venerdì, 30 gennaio è stato un giorno in cui la macchina repressiva dello stato del Kerala e la sua polizia illegale ancora una volta hanno dimostrato spudoratamente che non è possibile per loro rispettare per una volta la legge del paese quando hanno a che fare con qualsiasi tipo di dissenso politico. Se la storia dell’India da 1947 in poi ha dimostrato che i governi centrali che si sono succeduti hanno usato la polizia e gli apparati dello stato per colpire gli avversari politici, secondo le alleanze politiche del momento, è scandaloso notare che tutti i governi saliti al potere negli ultimi 68 anni sono hanno invariabilmente mantenuto uno stato di emergenza permanente di fronte all’opposizione politica popolare!
In Solidarity, SAR Geelani– President; Amit
Bhattacharyya–Secretary General; Sukhendu Bhattacharjee–Vice President; Sujato
Bhadra- Vice President; MN Ravunni– Vice President; PA Sebastian—Vice President;
Prof. P Koya–Vice President, Rona Wilson –Secretary, Public Relations
Libertà immediata per Thushar Sarathy e di Jaison Cooper!
Venerdì, 30 gennaio è stato un giorno in cui la macchina repressiva dello stato del Kerala e la sua polizia illegale ancora una volta hanno dimostrato spudoratamente che non è possibile per loro rispettare per una volta la legge del paese quando hanno a che fare con qualsiasi tipo di dissenso politico. Se la storia dell’India da 1947 in poi ha dimostrato che i governi centrali che si sono succeduti hanno usato la polizia e gli apparati dello stato per colpire gli avversari politici, secondo le alleanze politiche del momento, è scandaloso notare che tutti i governi saliti al potere negli ultimi 68 anni sono hanno invariabilmente mantenuto uno stato di emergenza permanente di fronte all’opposizione politica popolare!
Il 30 gennaio
2015 la polizia del Kerala
e il suo dipartimento speciale hanno
arrestato sul suo posto di
lavoro ad Ernakulam Jaison
Cooper in e a
Calicut l’avvocato Thushar Nirmal Sarathy, durante una conferenza
stampa che annunciava una manifestazione in programma il
giorno seguente contro le
crescenti violazioni dei diritti fondamentali del popolo. Allo stesso tempo, la polizia ha fatto irruzione nelle residenze di Thushar Sarathy, dell’avvocato Manuel Joseph, attivista popolare e di signora Jolly Chirayath, fondatrice del Collettivo delle Donne e artista militante. Dalla casa di Thushar Sarathy la polizia ha portato via diversi documenti, senza neppure preoccuparsi di registrare la lista degli oggetti "sequestrati". A chi si trovava nelle residenze non è stato neppure mostrato un mandato di perquisizione. Col moltiplicarsi dei casi di impunità, questi sono diventati il segno distintivo della polizia e delle agenzie investigative di tutta l’india cui la polizia del Kerala non vuole essere diversa, non si può che prevedere una polizia che cerca di incriminare e perseguire, tutti coloro che guardano criticamente alle politiche del governo. Per la polizia, le libertà fondamentali sancite dalla costituzione di quella che appariva come la più grande democrazia sembravano, sono permanente sospese per ogni effetto pratico, in nome de “l’ interesse nazionale”, la “sicurezza nazionale” e infine, ma non meno importante, di quell’arma di distruzione di massa che è lo “sviluppo”.
crescenti violazioni dei diritti fondamentali del popolo. Allo stesso tempo, la polizia ha fatto irruzione nelle residenze di Thushar Sarathy, dell’avvocato Manuel Joseph, attivista popolare e di signora Jolly Chirayath, fondatrice del Collettivo delle Donne e artista militante. Dalla casa di Thushar Sarathy la polizia ha portato via diversi documenti, senza neppure preoccuparsi di registrare la lista degli oggetti "sequestrati". A chi si trovava nelle residenze non è stato neppure mostrato un mandato di perquisizione. Col moltiplicarsi dei casi di impunità, questi sono diventati il segno distintivo della polizia e delle agenzie investigative di tutta l’india cui la polizia del Kerala non vuole essere diversa, non si può che prevedere una polizia che cerca di incriminare e perseguire, tutti coloro che guardano criticamente alle politiche del governo. Per la polizia, le libertà fondamentali sancite dalla costituzione di quella che appariva come la più grande democrazia sembravano, sono permanente sospese per ogni effetto pratico, in nome de “l’ interesse nazionale”, la “sicurezza nazionale” e infine, ma non meno importante, di quell’arma di distruzione di massa che è lo “sviluppo”.
La campagna discredito contro attivisti per i
diritti civili, intellettuali
e attivisti popolari in Kerala era stata lanciata con largo
anticipo con la pubblicazione di una
cosiddetta “nota di attenzione” fatta circolare
appositamente dalla polizia in cui erano presenti le foto
della maggior parte dei più noti attivisti dei diritti
civili e attivisti del
popolo. Il nome dell’avv. C’era anche il nome dell’avvocato
Thushar Sarathy, insieme a quello di
altri noti difensori delle libertà civili di quello
Stato, che si accusavano di lavorare a favore o per conto di un'organizzazione clandestina, il PCI (Maoista). Di a fronte delle pubbliche
proteste contro questo attacco deliberato
dello Stato volto a reprimere i
movimenti popolari, la polizia e il
governo si sono messi sulla difensiva, compreso il ministero degli Interni che non ha né negato né confermato la
veridicità di questa nota.
Ma a quel punto la campagna mediatica di diffamazione
di questi attivisti era ormai in moto e ha preparato il terreno per la caccia alle streghe.
Che questa non sia altro che l’ennesima caccia alle streghe contro chi si schiera dalla parte
dei più poveri, dei diseredati e
della maggioranza discriminata è evidente dalle stesse dichiarazioni
dei funzionari di polizia, che
strillano a circa le pubblicazioni “sequestrate” nella
residenza di Thushar. Il modo più fascista di incriminare qualcuno
è perseguirlo per le sue opinioni e la polizia
del Kerala non fornisce alcuna prova del
fatto che Thushar usasse quelle pubblicazioni per diffondere le
idee del PCI (Maoista), organizzazione clandestina. Inutile dire che l’avvocato
Thushar Sarathy è stato
accusato secondo le sezioni 10 e 13 dell’illiberale UAPA (normativa per la
prevenzione delle attività illegali, ndt), mentre a Jaison Cooper è stato
imputato per la sezione 13b dello
stesso. È stato riferito che
per Jaison Cooper è
stata deciso che resti in custodia della polizia per i
prossimi 6 giorni.
Il fatto che Thushar sia
stato una voce a difesa dei diritti dei lavoratori,
degli adivasi, dei musulmani e degli
altri settori emarginati e discriminati lo rende uno dei bersagli più ricercati tanto per governo del Kerala quanto per quello di Narendra
Modi a Delhi, uno pronto a voltare
loro le spalle nell’interesse del popolo. Oltre ad
essere il segretario della sezione del Kerala del Comitato per la Liberazione dei
Prigionieri Politici, Thushar è anche segretario del Janakiya Manushyavakasha Prasthanam (Forum Popolare per i Diritti Umani). Jaison Cooper è un
blogger e attivista popolare di spicco, anche lui voce
ascoltata a difesa dei diritti del popolo. Gli
attivisti per i diritti civili sono la coscienza della società, in quanto nelle loro azioni
di solidarietà riflettono
l'angoscia e le preoccupazioni di vasti settori delle
masse, e dei poteri costituiti che
tirano dritto per consegnare le risorse e la ricchezza del
popolo agli interessi del capitale privato devo metterle a tacere ad ogni costo.
In epoca di globalizzazione, liberalizzazione e privatizzazione lo
sviluppo è diventato questione di
“interesse nazionale”, anche se è
sempre più chiaro che questo è esclusivo interesse delle grandi
imprese, nazionali e multinazionali. Lo sviluppo è diventata questione di ordine pubblico. Chi parla contro questo modello di sviluppo è contro i
cittadini. E sono di conseguenza bersaglio della legge e della
polizia. Che molte delle questioni
sollevate dall’avvocato Thushar e Jaison siano anche
richieste a difesa dei diritti garantiti dalla Costituzione indiana non conta se vanno contro gli interessi del
capitale privato nazionale e internazionale.
È importante che tutti i
democratici dell’India facciano sentire la loro voce contro la criminalizzazione del dissenso e delle
aspirazioni del popolo. È importante che tutti noi prendiamo ci uniamo qui e ora nella
richiesta della liberazione di Jaison Cooper e Thushar
Nirmal Sarathy! Occorre stare
all’erta a difesa del diritto dei prigionieri a non essere torturati e che il loro diritto
al silenzio non sia
violata dalla polizia che cercherà di estorcere
confessioni. Dobbiamo condannare
l'atteggiamento spudorato dello
Stato che rende impossibile la vita
agli attivisti del popolo,
sottoponendoli a trattamenti disumani, assediando le loro case con
perquisizioni senza mandato. Dobbiamo esigere un'azione rigorosa contro questi funzionari di polizia, sono sempre pronti a calpestare i diritti fondamentali del popolo in nome della sicurezza.
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