giovedì 11 settembre 2014

pc 11 settembre - A Taranto nuovo gigantesco sbarco di migranti

L'imperialismo USA-EUROPA-ITALIA semina guerre, rapina risorse e provoca la grande fuga e esodo - per fermarla serve il rovesciamento dell'imperialismo con la rivoluzione proletaria in Italia, in Europa, nel mondo.

Intanto massima accoglienza e sostegno, contro le incurie di Governo, Comune con il falso volontariato... che aprono la strada allo sciacallaggio razzista.

proletari comunisti -PCm Italia  pcro.red@gmail.com 11 settembre 2014

Denuncia e iniziativa a Taranto dei disoccupati organizzati slai cobas 

Vogliamo chiarezza sui piani del governo, sull'azione del Sindaco e Comune, sul volontariato - abbiamo proposte alternative e vogliamo un incontro e un tavolo per discuterle!

TARANTO – E' atteso per venerdì mattina un nuovo sbarco a Taranto di migranti salvati nell’operazione 'Mare nostrum', trasportati da nave San Giusto. Dovrebbero essere, secondo fonti del Comune di Taranto, 1722 (1192 uomini, 274 donne e 256 minori). Il loro arrivo è previsto alle 8 al molo San Cataldo del porto mercantile. Nella sede della Prefettura di Taranto è in corso un incontro tecnico per definire le azioni da mettere in campo per l’accoglienza.

Lo Slai cobas ha scritto al sindaco e vicesindaco 

"Nel richiamare l'attenzione sull'articolo apparso nei giorni scorsi (di cui riprendiamo, sotto, stralci)j, e nel ricordare che lo slai cobas dall'inizio della "emergenza arrivo immigrati" - che ora non è più emergenza - aveva chiesto che il Comune direttamente si occupasse di organizzare le forze per l'assistenza, si ribadisce che questa assistenza non può essere affidata solo a volontari che oggi stanno e domani no, nè essere oggetto di speculazioni di associazioni equivoche, ma deve essere gestita dal Comune occupando a questo scopo i disoccupati e le disoccupate, in maniera dignitosa.
Si tratta di lavori socialmente utili che devono unire attività lavorativa e formazione....".

Dall'articolo di MONICA ARCADIO

"... Taranto, superata l’onda emotiva dei primi sbarchi e delle prime operazioni di accoglienza, non si presenta cosi solidale come all’inizio salvo la presenza costante di volontari - che ormai si contano sulla punta delle dita - impegnati nei vari, quanto improvvisati, centri di prima accoglienza del territorio. Solo pochi giorni fa, l’associazione Salam di Martina Franca, attraverso una associazione temporanea di imprese (Ati), si è aggiudicata un bando per la gestione di una nuova struttura per gli immigrati. Pochissimi giorni fa quella struttura, nella zona industriale di Paolo VI, è stata aperta con l’impiego di dieci persone assunte con contratto di un mese, prorogabile fino a dicembre, a 500 euro al mese. Quelli che un tempo erano volontari, volontari di fatto non lo sono più seppure per pochissime centinaia di euro...
Stando a indiscrezioni sarebbe in cantiere l’apertura di altri due centri analoghi a Taranto, le cui sedi sarebbero state individuate, ma al momento nulla di certo. Resta, però, il fatto che il fenomeno dell’immigrazione continua ad essere gestito con improvvisazione e precarietà senza offrire neppure un minimo di dignità a uomini, donne, bambini...
Il Baby Club ne è l’esempio più lampante in questo momento... Non ci sono letti, soltanto materassi appoggiati a terra. Grandi e squallidi stanzoni che solo il lavoro dei volontari ha reso lievemente dignitosi e accoglienti...".

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