Il due ottobre 2014 si riunisce a Napoli il Governing Council della Banca Centrale Europea!
I 18 governatori delle banche centrali dei paesi UE e i sei executive director della BCE, fra cui il presidente Mario Draghi, in convegno per “concordare politiche del rilancio economico”, in pratica per "celebrare" il disastro sociale da loro stessi apparecchiato col governo liberista della crisi, con le politiche di austerità e la totale deregulation del mercato del lavoro, la privatizzazione dei servizi, la sottrazione di democrazia e sovranità popolare con i trattati in nome dei quali si sono “giustificati” i tagli alla spesa sociale in tutti questi anni, da Maastricht al Fiscal Compact.
Mentre la disoccupazione esplode, i consumi continuano a contrarsi e troppa gente non ce la fa ad arrivare alla fine del mese ci appare inaccettabile l’arroganza di chi, con la costruzione dell’euro, ha guidato il più potente esproprio di risorse sociali ai danni dei ceti deboli di tutta europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Per il gotha della tecnocrazia economica europea e gli interessi forti di cui si fa portavoce la linea certo non cambia: contrarre salari e diritti è l’unica riforma in cui crede per davvero. Il governo Renzi, nel semestre di presidenza europea, sarà sicuramente in prima fila col suo faticoso tentativo di fare del Pd il partito della stabilizzazione sociale e un programma politico che ha già mostrato il vero volto col "decreto Lupi" contro i movimenti per il diritto alla casa e il Jobs Act a istituzionalizzare la precarietà perpetua...
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