Intervento
n° 1: nel
mio primo intervento ho voluto focalizzare l'attenzione non tanto sui
contenuti de “I
principi del leninismo”quanto
sull'esperienza che abbiamo fatto come studio circolo. Ho sottolineato
l'importanza del ritmo che abbiamo dato allo studio (settimanale)
aprendo inoltre alla possibilità di un cambio di metodo (mi viene
in mente per esempio la possibilità di studiare autonomamente i
capitoli e su questi discutere insieme su quello che abbiamo
assimilato; in questo modo secondo me lo studio potrebbe essere più
proficuo, stimolante e meno “passivo”).
In secondo tempo, ho focalizzato la mia attenzione sulla sfida che ci
attende ogni volta che finiamo di studiare un classico: tradurlo in
termini pratici e dunque in azione (no mere citazioni o conoscere a
menadito le parole dei testi). A mio avviso ciò richiede una
consultazione costante dei testi studiati; questo ci permette di
comporre il puzzle che ci porterà a cambiare la nostra forma mentis
e ragionare in termini materialistico/dialettici.
Intervento
n° 2: nelle Pillole comuniste a pag 98 e 114 si segnala il legame e l'importanza dello studio teorico perchè esso permette di comprendere
...il
rapporto tra ogni fatto della lotta di classe e questo insieme
permette di dare ad ogni fatto la valutazione giusta...
lo studio ci fornisce gli strumenti adeguati per leggere realtà più
o meno complesse e farlo con la lente di ingrandimento giusta: quella
del proletariato.
Così come è importante la teoria se si considera che
...La
guerra rivoluzionaria non è inventata dall'azione soggettiva del
partito... è innanzitutto trasformazione ideologica, strategica e
tattica...
La pillola pag.97 invece sottolinea
l'importanza del partito e il dovere, nei confronti delle masse e del
proletariato, che abbiamo nel costruirlo (atto di amore).
sui problemi politici
...perché noi
siamo contro la riforma costituzionale del senato.
Partendo
dall'assunto che i comunisti sono contro lo Stato borghese per tutte
le ragioni che sappiamo, nello specifico: la democrazia borghese si
basa sull'importanza del parlamento come bilanciamento istituzionale
alla volontà del governo
L'iter legislativo si compone di varie fasi nelle quali a seguito di
una iniziativa legislativa il disegno di legge deve essere
presentato, discusso e votato in ognuna delle due camere. In caso di
votazione positiva di camera e senato l'iter può continuare il suo
corso.
Nel caso in cui il disegno di legge venga
modificato in una delle due camere, per continuare, è necessario che
l'altra camera dia nuovamente il suo assenso. E' così che si può
innescare un ping pong tra le due camere che ostruisce l'approvazione
di una norma....
E'
per questo motivo che i governi adottano lo strumento della fiducia,
decreto
legge
e decreto
legislativo (ATTENZIONE:
questi 2 ultimi strumenti dovrebbero essere utilizzati dal governo in
casi di necessità invece la tendenza è opposta, ossia utilizzarli
in maniera del tutto normale appunto per svilire il ruolo del
parlamento).
Se ci fosse l'abolizione del Senato, l'iter legislativo
sarebbe più snello e la voce di forze che possono
ostacolare l'emanazione di nuove leggi (seppur non per interessi
proletari, ma per giochi di potere) sarebbe notevolmente ridotta.
De facto già adesso i governi, ricorrendo ai 3
strumenti precedentemente citati, sviliscono la natura dello stesso
parlamento borghese; con una riforma costituzionale tale tendenza
sarebbe riconosciuta de iure e per di più acuita.
E' quindi una misura abbastanza pericolosa che
confermerebbe ancora di più la tendenza al moderno fascismo che
avanza....
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