sabato 13 settembre 2014

pc 13 settembre - Dall'attivo nazionale di proletari comunisti - dagli interventi di un giovane compagno di Palermo

Intervento n° 1: nel mio primo intervento ho voluto focalizzare l'attenzione non tanto sui contenuti de “I principi del leninismo”quanto sull'esperienza che abbiamo fatto come studio circolo. Ho sottolineato l'importanza del ritmo che abbiamo dato allo studio (settimanale) aprendo inoltre alla possibilità di un cambio di metodo (mi viene in mente per esempio la possibilità di studiare autonomamente i capitoli e su questi discutere insieme su quello che abbiamo assimilato; in questo modo secondo me lo studio potrebbe essere più proficuo, stimolante e meno “passivo”).
In secondo tempo, ho focalizzato la mia attenzione sulla sfida che ci attende ogni volta che finiamo di studiare un classico: tradurlo in termini pratici e dunque in azione (no mere citazioni o conoscere a menadito le parole dei testi). A mio avviso ciò richiede una consultazione costante dei testi studiati; questo ci permette di comporre il puzzle che ci porterà a cambiare la nostra forma mentis e ragionare in termini materialistico/dialettici.

Intervento n° 2: nelle Pillole comuniste a pag 98 e 114 si segnala il legame e l'importanza dello studio teorico perchè esso permette di comprendere
...il rapporto tra ogni fatto della lotta di classe e questo insieme permette di dare ad ogni fatto la valutazione giusta... lo studio ci fornisce gli strumenti adeguati per leggere realtà più o meno complesse e farlo con la lente di ingrandimento giusta: quella del proletariato.
Così come è importante la teoria se si considera che
...La guerra rivoluzionaria non è inventata dall'azione soggettiva del partito... è innanzitutto trasformazione ideologica, strategica e tattica...
La pillola pag.97 invece sottolinea l'importanza del partito e il dovere, nei confronti delle masse e del proletariato, che abbiamo nel costruirlo (atto di amore).

sui problemi politici

...perché noi siamo contro la riforma costituzionale del senato. 

Partendo dall'assunto che i comunisti sono contro lo Stato borghese per tutte le ragioni che sappiamo, nello specifico: la democrazia borghese si basa sull'importanza del parlamento come bilanciamento istituzionale alla volontà del governo  L'iter legislativo si compone di varie fasi nelle quali a seguito di una iniziativa legislativa il disegno di legge deve essere presentato, discusso e votato in ognuna delle due camere. In caso di votazione positiva di camera e senato l'iter può continuare il suo corso.
Nel caso in cui il disegno di legge venga modificato in una delle due camere, per continuare, è necessario che l'altra camera dia nuovamente il suo assenso. E' così che si può innescare un ping pong tra le due camere che ostruisce l'approvazione di una norma....
E' per questo motivo che i governi adottano lo strumento della fiducia, decreto legge e decreto legislativo (ATTENZIONE: questi 2 ultimi strumenti dovrebbero essere utilizzati dal governo in casi di necessità invece la tendenza è opposta, ossia utilizzarli in maniera del tutto normale appunto per svilire il ruolo del parlamento).
Se ci fosse l'abolizione del Senato, l'iter legislativo sarebbe più snello e la voce di forze che possono ostacolare l'emanazione di nuove leggi (seppur non per interessi proletari, ma per giochi di potere) sarebbe notevolmente ridotta.
De facto già adesso i governi, ricorrendo ai 3 strumenti precedentemente citati, sviliscono la natura dello stesso parlamento borghese; con una riforma costituzionale tale tendenza sarebbe riconosciuta de iure e per di più acuita.

E' quindi una misura abbastanza pericolosa che confermerebbe ancora di più la tendenza al moderno fascismo che avanza....

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