domenica 7 settembre 2014

pc 7 settembre - Rione Traiano sfila per Davide - da Infoaut


davide
Più di un migliaio di persone sono
scese oggi in piazza a Napoli,
quartiere di Soccavo, partendo dalla
rotonda Cinthia dove Davide
Bifolco è stato assassinato l'altro
ieri, per urlare al quartiere e all'Italia
intera la rabbia di una popolazione
che non è più disposta a vedere
morire i propri figli per nulla.
“Lo Stato non ci difende ma ci
uccide!” “Assassini!” sono solo alcuni dei messaggi scritti su striscioni e cartelli,
che si affiancano a tante foto di Davide e alle lacrime dei familiari e degli amici
del ragazzo. Partecipano al corteo, sfilato sotto una fitta pioggia, anche tante realtà
politiche napoletane, mentre Ilaria Cucchi e Patrizia Aldrovandi hanno fatto
pervenire nelle ultime ore la loro vicinanza alla famiglia di Davide.
Rione Traiano si è mobilitato per chiedere verità e giustizia per Davide, in una
giornata che ha visto seriamente iniziare a vacillare le “verità” delle prime ore
 post-omicidio date dai Carabinieri, con il pericoloso latitante a bordo della moto
che sembrerebbe essere nient'altro che uno dei migliori amici di Davide, Enzo; e
mentre i giornali mainstream, a partire da Repubblica, continuano a mistificare
l'accaduto, il contesto sociale e le reazioni che circondano la tragedia, sul web e
nelle strade aumenta la rabbia per l'ennesimo assassinio di classe, e di Stato,
nonché anche prese di posizione intollerabili.
Tra le opinioni più disgustose, oltre alle solite lacrime di coccodrillo delle
autorità cittadine politiche ed ecclesiastiche, sottolineiamo quelle di Gad Lerner
e di Pietro Senaldi, i quali colpiscono insieme partendo separati, finendo sempre a
battere su quella “legalità” che mancherebbe nel territorio, e in ossequio della quale
anche sparare ad un ragazzo che non si ferma ad un alt sarebbe legittimo. La stessa
mancanza di legalità che permette anche di lanciarsi nelle solite descrizioni sul
“contesto napoletano” e su una zona abitata solamente da “criminali e delinquenti”,
per attenuare l'importanza dei fatti accaduti e soprattutto le responsabilità su questi.
La vicenda di Davide come sempre in questi casi offre la possibilità di sviscerare le
pulsioni profonde di un elite politico-intellettuale pronta a speculare, tra razzismo
e menzogna, sull'ennesima tragedia di una periferia come tante nel nostro paese.
Una periferia assediata dalla miseria creata ad hoc da uno Stato che è ben presente
(altro che no!) nel controllo di un territorio dove la vita di chi come Davide non è immediatamente passibile di messa a profitto..conta semplicemente meno di zero.

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