mercoledì 10 settembre 2014

pc 10 settembre - RIMOSSE LE MAGLIETTE SESSISTE!

DA AUTOSTRADE PER L'ITALIA: 
"Gentile Cliente,
la ringraziamo per la segnalazione e le comunichiamo che abbiamo subito provveduto a contestare all'Affidatario del servizio  Oil (Esso) quanto da lei lamentato, chiedendo un immediato intervento in ordine alla rimozione delle t-shirt.
comprendiamo  e condividiamo il suo disappunto per il contenuto  volgare ed offensivo  delle magliette da Lei segnalate. Esprimiamo il nostro rammarico per  quanto è accaduto e sottolineiamo la nostra totale condanna verso ogni forma  di discriminazione e di violenza, qualunque essa sia. Le assicuriamo pertanto  che  il  materiale  e  ogni  riferimento al contenuto, ribadiamo, offensivo  e  volgare  delle  magliette  è stato immediatamente rimosso dal punto  vendita  a  seguito di nostro intervento sul sub-concessionario Esso Italiana Srl che è a sua volta intervenuta sul proprio gestore responsabile del punto vendita.
Abbiamo  attivato  tutte le misure possibili per scongiurare, nella maniera più  assoluta,  il ripetersi di un episodio di questo genere, che riteniamo inaccettabile sotto tutti i punti di vista.
Ci  permetta,  per concludere, di porgere a lei e a tutte le persone che si sono sentite offese le nostre scuse, con estrema sincerità.
Autostrade per l'Italia"
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Questo, non scontato, risultato è solo il frutto della immediata segnalazione di una donna, della denuncia del MFPR, e quindi delle tante lettere di protesta di donne, compagne di varie città (l'mfpr ha anche fatto una denuncia al sindaco della zona, al gruppo Esso e alla Procura di Frosinone) contro l'esposizione e vendita in un autogrill di Anagni di magliette offensive verso le donne e oggettivamente di incitazione alla violenza sulle donne.
Ma è stata soprattutto la denuncia pubblica che ha inchiodato e costretto la società Autostrade ad intervenire. 
Sappiamo bene che questa pubblicità sessista si trova a piene mani dovunque, accettata come "normale" anche da tanta gente. Questa "normalità" si è voluta rompere. 
E ogni tanto se oltre l'indignazione e la denuncia otteniamo anche qualche risultato, non guasta, esso deve servire non ad illuderci ma a rafforzare la nostra lotta e la fiducia nella necessità della ribellione su tutto e non della rassegnazione o dell'idea: "che tanto fanno tutti così e quindi non può cambiare mai niente...".  

Ma serve la ribellione non solo verso aspetti fenomenici. E non ci piace che questa spontanea indignazione e iniziativa spesso non c'è quando le donne vengono uccise o stuprate o a fronte della condizione quotidiana di sfruttamento e oppressione delle donne proletarie.
Serve la ribellione e soprattutto la lotta delle donne contro tutto il sistema, economico, politico, culturale che alimenta e rende sistemico l'attacco alle donne.

La violenza sessuale contro le donne è pienamente interna, strutturale in questa società capitalista, è un humus nero che impregna ogni cosa e ogni mente maschile (ma a volte anche femminile) - la puoi trovare nelle magliette e nella pubblicità a fini di basso profitto, come la puoi trovare negli uomini "per bene", ecc., come negli esponenti di partiti di governo e parlamentari, o rappresentanti di Istituzione; o come è organica nei fascisti delle Forze dell'ordine.
Noi pensiamo che solo la rivoluzione proletaria, in cui le donne siano l'anima, la mente, la forza più determinata e combattiva, possa e debba rovesciare questo sistema borghese, e che solo la costruzione di una nuova società socialista può porre le basi perchè la doppia rivoluzione delle donne trasformi la terra e il cielo...
(da MFPR)

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