Le lavoratrici in assemblea nazionale telematica affrontano come combatterlo e preparano l'8 marzo giovedì 11 febbraio ore 18: https://meet.google.com/jut-kgks-gys
Ieri su "La Stampa": "Il governo Draghi e le donne
Da Livia
Turco a Susanna Camusso e Marisa Rodano, si moltiplicano gli
appelli di reti e raggruppamenti di associazioni femminili al
presidente incaricato. Due le richieste: metà ministri donna e
una nuova visione della politica...".
Subito
alla corte del nuovo governo a pietire poltrone... Uno
schifo!
Le donne,
la maggioranza delle donne non vogliono posti nella greppia di
un governo che raccogliendo tutti e il contrario di tutti, con
rientro di fascio-populisti, di Salvini, di papponi alla
Berlusconi, con Pd eM5S a fare da "responsabili da contorno",
farà tornare alla grande l'attacco ai diritti delle donne, a
cominciare dal diritto d'aborto, renderà ancora più facile ai
padroni licenziare, discriminare le donne, rialimenterà un clima
di sessismo, di "uomini che odiano le donne" e le ammazzano,
insieme ad un clima e politica razzista verso le immigrate,
toglierà anche le briciole date dal precedente governo, ecc.
ecc.
Noi
vogliamo subito combattere questo governo
Queste donne, ex
sindacaliste, parlamentari, dirigenti di associazioni femminili
ben le conosciamo: hanno già fatto non poco male alla
lotta delle donne...
Noi non vogliamo le misere
briciole al femminile di un Recovery fund, non vogliamo avere
posto nel tavolo della mangiatoia!
Chi vuole stare a questi
tavoli, per condividere i pezzi (soldi) lasciati dai padroni, non
fanno parte del movimento delle donne, che si travestano da
femministe o meno.
Il
nostro posto è negli scioperi, nelle piazze, nella lotta senza
se e senza ma. Abbiamo una doppia lotta da fare, abbiamo
doppie/triple catene da spezzare; abbiamo una vita da cambiare
Lo
dobbiamo far vedere l'8 marzo, nello sciopero delle donne
E
continueremo a farlo vedere anche dopo!
MFPR
MFPR
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