L’azione instancabile, pressante e costante (il “fiato sul collo”!) delle lavoratrici e dei lavoratori mille volte forti dei loro diritti, con le manifestazioni di piazza davanti ai palazzi del potere - sempre ben protetti dalla polizia -, i ripetuti incontri con i responsabili delle varie istituzioni, dalla Città metropolitana all’Assessorato al Lavoro alla Prefettura, le audizioni presso le varie Commissioni
dell’Assemblea Regionale Siciliana, la montagna di documenti prodotti che sovrastano in massa, intelligenza e contenuto quella del “nemico”, e, in “ultimo”, ieri, al trattamento della vertenza in una riunione messa all’ordine del giorno dell’Assemblea Regionale, con l’intervento diretto di diversi parlamentari del governo e dell’opposizione, hanno portato innanzi tutto, finalmente, allo stanziamento dei fondi, (una prima tranche di 15 milioni, il resto con la nuova finanziaria), e poi all’intervento in aula dell’Assessore al Lavoro.A questo primo risultato, dovuto alla coerenza e determinazione di chi lotta (a maggioranza donne), e che avvicina altri lavoratori alle manifestazioni di piazza, hanno contribuito, la forma “dell’assedio” delle proteste di piazza (fino al giorno prima proprio davanti all’ARS) ma anche le proteste e le relative denunce di una parte dei genitori, sia singolarmente che organizzate in associazioni, anche di rilievo nazionale, e la stampa e alcune tv locali, con interviste e articoli, che stanno seguendo la vertenza.
Per gli altri risultati, e cioè per l’inizio del lavoro e la
stabilizzazione c’è ancora la dura lotta da portare avanti! E questo perché il
progetto di fondo del governo regionale è quello di “risparmiare” totalmente i
fondi dedicati all’assistenza scaricandola sullo Stato. E l’intervento di oggi
all’Assemblea Regionale da parte dell’Assessore al Lavoro è stato, infatti, un vergognoso
e indecoroso arrampicarsi sugli specchi, con un atteggiamento da vero
delinquente politico che ha messo dietro una serie di falsità dopo l’altra per
giustificare, appunto, il blocco attuale, di fatto, dell’assistenza agli
studenti disabili.
Ma l’estensione della lotta a livello regionale, la gravità
oggettiva della negazione di una assistenza dovuta per legge e che non può
essere “sottoposta a vincolo di bilancio”, il rimpallo di responsabilità tra
Regione e Città metropolitana e le conseguenti contraddizioni che tra queste si
sono scatenate, portano alla necessità di una risposta purchessia. L’Assemblea
Regionale, alla fine della seduta, ha emesso un documento che impegna il
governo Musumeci “ad avviare immediatamente un confronto con lo Stato anche
attraverso la Conferenza delle Regioni e a insediare un tavolo tecnico
permanente – “task force” ha più volte detto l’assessore - che possa
elaborare soluzioni transitorie di garanzia occupazionale per i soggetti
impegnati da oltre dieci anni nei servizi di assistenza igienico personale per
gli studenti disabili’. Si capisce che il governo regionale del “fascista
perbene” Musumeci, vuole “comprare tempo” (sempre facile per chi i soldi, e l'esercito, ce li
ha!) e questi di ieri sono comunque i passi che è stato costretto a
fare. E il campo della lotta si allarga…
Dal canto loro, lavoratrici e lavoratori, che sono senza soldi da mesi, non avendo tempo da perdere, continueranno a fare i propri passi continuando a combattere già da oggi.
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