A differenza di quanto pensa Contropiano nel pubblicare la lettera
Draghi? Not in my name! La base delM5S scrive ai propri parlamentari
Pubblichiamo la lettera inoltrata a tutti i parlamentari del M5S dalla base del movimento che in questi giorni sta discutendo tumultuosamente e ampiamente da linea da tenere sul governo Draghi.
Secondo le ultime notizie il voto sulla piattaforma Rousseau dovrebbe essere rinviato a data da destinarsi. Mentre ieri sera si è tenuta una partecipatissima assemblea online praticamente autoconvocata.
La lettera aperta che pubblichiamo di seguito segnala come la eventuale scelta di sostenere un governo guidato da Mario Draghi non trovi consensi unanimi tra la base degli iscritti e militanti del Movimento 5 Stelle, che bisogna ricordare, cominciò a costruire i suoi consensi proprio contro le politiche liberiste del governo Monti imposto nel 2011 da Draghi.
Care/i portavoce parlamentari,
questa lettera è espressione della riunione tenutasi l’8 febbraio 2021, partecipata da centinaia tra attivisti e portavoce di tutta Italia. Non vuole rappresentare una contrapposizione o una spaccatura, ma contribuire positivamente al futuro del Paese.
Scopo della lettera è quello di esprimere alcune considerazioni, alla luce dei principi del Movimento 5 Stelle, in occasione dell’invito del Presidente della Repubblica a partecipare alla formazione di un
nuovo governo “tecnico”, con soggetti di “alto profilo”. Noi non crediamo che possano esistere i cosiddetti “governi tecnici”. Tutti i governi sono politici per loro stessa natura, perché prendono decisioni politiche. Decisioni che, in questo momento, assumono un peso ancora maggiore sui 62 milioni di cittadini e cittadine stremati dall’isolamento sociale, sfibrati dalla pandemia, piegati dalla crisi economica. Un governo che dovrà decidere del futuro della nostra nazione e rimettere in sesto il nostro disastrato sistema sanitario. Tutte queste scelte non possono essere che politiche, nel senso più alto del termine.Vogliamo esprimere con forza la nostra contrarietà ad un governo con Mario Draghi. Non abbiamo nulla contro la persona, ma è ciò che rappresenta che ci preoccupa. Non abbiamo dimenticato il suo passato da Direttore generale del Ministero del Tesoro, quando si prestava ad essere l’esecutore della svendita del patrimonio pubblico dello Stato, costruito con l’impegno e il sacrificio delle nostre madri e dei nostri padri. Non abbiamo dimenticato il Draghi che ricattava i fratelli ellenici arrivando, come Presidente della BCE, a far chiudere le loro banche per condizionare il loro voto al referendum sui provvedimenti che voleva imporre per mettere in ginocchio la Grecia.
Non dimentichiamo che fece parte di quella classe dirigente europea che ci impose il governo Monti e la Legge Fornero. Non dimentichiamo quando, stando alle parole dell’ex Ministro e attuale deputato Andrea Orlando del PD, arrivò a ricattare direttamente il nostro Paese per imporre il pareggio di bilancio in Costituzione, dall’alto di quell’Europa dei banchieri e delle aziende multinazionali piuttosto che dei popoli.
Non dimentichiamo la sua appartenenza al G30, un gruppo di banchieri ed economisti che, a livello mondiale, si occupano del “benessere” delle grandi imprese multinazionali e delle lobby finanziarie, piuttosto che delle persone e del pianeta. Non dimentichiamo che Draghi, a dicembre del 2020, ha contribuito alla redazione di un documento1? di rinascita delle “big corporation” #corporaterevival, in cui si chiedono “scelte molto difficili” ai governi verso i loro cittadini. Avere a capo del governo italiano chi rappresenta la finanza e le multinazionali e non i cittadini, non è una scelta che si può condividere per il bene degli italiani. Il documento del Gruppo di Lavoro del G301? sostiene che i governi debbano favorire un processo di “distruzione creatrice”, eliminando le imprese “zombie”, ossia quelle che sopravvivono grazie ai sussidi dello Stato, prevedendo il “trasferimento” dei lavoratori attraverso licenziamenti e, forse, assunzioni verso “nuove imprese” cosiddette “virtuose”, che dovrebbero nascere dopo la crisi. Una strategia alla cieca sulla pelle dei lavoratori, in cui molti, considerati “obsoleti”, non verranno “riassorbiti”, ma rimarranno disoccupati.
Noi attivisti del M5S firmatari del presente documento chiediamo, quindi, una presa di posizione netta da parte di voi, che siete i nostri portavoce, contro la costruzione di un governo in cui, come gruppo parlamentare, non potremo mai essere determinanti e, in ogni caso, non potremmo mai stare al fianco di chi è stato complice della prevalenza della finanza sulla politica, con chi ha realizzato le liberalizzazioni e le privatizzazioni che hanno distrutto il tessuto economico del nostro Paese, impoverendo il popolo e aumentando le diseguaglianze.
Vogliamo che non sia la finanza a gestire l’economia, bensì la politica, affinché i valori costituzionali siano garantiti, a partire dal rispetto del sistema democratico espresso attraverso la sovranità popolare. Perché crediamo che l’economia debba svolgere quella funzione sociale prevista dalla Costituzione e non sia strumento per arricchire pochi impoverendo molti e distruggendo l’ambiente di cui l’umanità fa parte.
Crediamo nei valori fondanti del Movimento 5 Stelle: la democrazia diretta, la trasparenza negli incontri e degli organi istituzionali anche attraverso le dirette streaming, la partecipazione dei cittadini alla politica, l’acqua pubblica, l’economia circolare, la giustizia sociale, il limite del secondo mandato per deprofessionalizzare la politica, il sostegno alle economie locali e resilienti, alla redistribuzione del reddito e ai servizi pubblici universali, e a quella visione dell’economia che dà libertà e diritti alle persone e non le rende schiave di un sistema governato dalle banche e dalle multinazionali. Vogliamo un’innovazione tecnologica per migliorare il lavoro, le condizioni di vita delle persone e per preservare l’ecosistema, mai come oggi compromesso dalle attività antropiche. Vogliamo un Paese capace di realizzare farmaci sicuri e liberi da brevetti, che siano resi disponibili anche ai paesi più poveri e non lasciati in mano alle multinazionali private gestite dalla finanza che speculano sulla vita delle persone. Vogliamo una sanità libera dai condizionamenti delle industrie farmaceutiche, il cui scopo finale è fare profitti, una sanità basata sull’informazione, la prevenzione e la cura.
Per il percorso di Mario Draghi sappiamo che tutti questi valori non potranno essere posti quali obiettivi prioritari dell’agenda politica: sono anni che circola il suo nome e alla fine i “poteri forti” stanno riuscendo a imporre la loro visione di futuro, che non è la nostra e quella dei cittadini che vedono nel Movimento 5 Stelle una speranza di essere ascoltati e tutelati. Non vogliamo vedere il nostro popolo continuare ad impoverirsi sempre più, non vogliamo il prosieguo della disgregazione sociale e della perdita d’identità e delle culture, determinata dalla competizione spietata che il sistema che Draghi rappresenta ha imposto al mondo. Serve un governo che sia consapevole che non possa esistere una crescita infinita della produzione, perché impossibile e insostenibile in un mondo con risorse limitate e quindi preziose.
Vogliamo un cambio di direzione nelle politiche economiche del nostro Paese, al fine di sostenere le filiere corte dell’economia solidale, la scuola statale e la sanità pubblica, entrambe gratuite, la ricerca finanziata dallo Stato e indipendente dagli interessi delle multinazionali, la protezione effettiva dell’ambiente naturale e di tutti gli esseri viventi, la solidarietà sociale e la cooperazione in luogo della concorrenza spietata. Vogliamo un’economia etica e non crudele.
Tutte le altre forze politiche hanno tradito il popolo italiano, perché asservite a quei “poteri forti” che vogliono trasformarci in schiavi: e la quasi totalità di queste ha espresso, in questi giorni, un sì incondizionato a Draghi.
Il Movimento è nato proprio per contrastare tutte quelle dinamiche politiche che negli ultimi decenni hanno distrutto l’Italia. Sappiamo che l’attuale situazione ci impone ancor di più di essere responsabili: ma accanto alle migliaia di morti per il COVID e alla crisi economica e sociale, nel nostro Paese, ci sono più di 49.0002? persone che ogni anno muoiono negli ospedali per infezioni contratte in quelle strutture ospedaliere pubbliche oggi fatiscenti, che una volta erano eccellenze mondiali e vanto della nostra nazione, a causa delle privatizzazioni e dei tagli imposti dall’economia di mercato tanto osannata da Draghi; ci sono le 84.4003? persone che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento causato da uno sviluppo dissennato il cui unico obiettivo è il profitto di quel 1% che detiene il 99% delle risorse mondiali; ci sono i 241.0004? feriti e gli oltre 3.0004? morti ogni anno per incidenti stradali, per una politica della mobilità insostenibile, non incentrata sulla sicurezza e sulla qualità della vita, ma sul denaro; ci sono i 16,4 milioni5? di persone a rischio di povertà o esclusione sociale e gli 1,7 milioni5? di famiglie in condizioni di povertà assoluta; ci sono le 4.0006? persone che si suicidano ogni anno, situazione ad oggi peggiorata al punto tale da spingere gli psichiatri a lanciare un allarme per il rischio di aumento di suicidi e tentativi di suicidio connessi alla pandemia7? ?.
Noi siamo la vostra forza, la vostra coscienza, siamo quelli di cui non sapete neanche il nome e cognome, ma che hanno lottato e lottano ogni giorno perché voi abbiate il privilegio di stare in Parlamento e nei luoghi del potere per portare la nostra voce, per lottare per un futuro fatto di umanità, pace, prosperità, salute e armonia per il nostro Paese e per tutti gli esseri umani. Sappiamo che non è facile il vostro compito, ma se siamo ancora qui è perché non abbiamo perso la speranza, perché sappiamo che il domani non è ancora scritto, ma tutto da scrivere e siete voi che dovete dimostrarci di essere responsabili. Il futuro lo possiamo costruire insieme, superando le logiche della vecchia politica, interagendo costruttivamente come comunità umane. Abbiamo come popolo le conoscenze, gli strumenti, il potenziale e l’onestà intellettuale per dimostrare che l’Italia può essere, con tutta la nostra creatività e competenza, la nostra perseveranza e la nostra umanità, un modello verso un mondo di pace, giustizia, equità, dove al centro dello sviluppo vi siano le persone, la vita, l’ambiente e non il denaro.
Per questo vi chiediamo di ascoltarci e di scegliere di dire No: #DraghiNonInMioNome #DraghiNotInMyName
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