mercoledì 10 febbraio 2021

pc 10 febbraio - Elezioni in Ecuador - un commento informativo - ma secondo la logica del parlamentarismo e elettoralismo

Noi siamo per il boicottaggio elettorale e per il massimo sostegno alle forze comuniste rivoluzionarie proletarie e popolari che lo hanno sostenuto

info 

Ecuador: emergono gli indigeni

Alle presidenziali si profila un ballottaggio fra il candidato correista Arauz e l'indigeno Yaku Perez. Alle legislative avanza Pachakutik espressione della Conaie

Domenica 7 febbraio in Ecuador si sono svolte sia le elezioni Presidenziali sia le parlamentari per il rinnovo dell'Assemblea Nazionale, oltre a quelle per l'elezione dei 5 membri del parlamento indigeno, in un clima di grande attesa e partecipazione. In base ai dati ufficiali trasmessi dal Cne (Consiglio Nazionale Elettorale) dell'Ecuador, come previsto l'affluenza è risultata molto elevata, ben 81,24%, a testimonianza della percezione dell'importanza di questa doppia tornata elettorale, soprattutto per le presidenziali.

Nelle presidenziali, a spoglio quasi completato (97,5% dei seggi) risulta in vantaggio Arauz candidato

dell'alleanza di centro-sinistra Unione per la Speranza (UNES) che in pratica ha preso il posto di Alianza pais, col il 32,21% ben lontano dalla soglia del 40% che abbinata ad una distanza di almeno il 10% sul secondo gli avrebbe concesso una elezione diretta al primo turno.

Secondo, e grande sorpresa di questa elezione, il candidato dei movimento indigeni Yaku Pérez espressione del Pachakutik, la ramificazione politica della Conaie (la potente Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador) che ha guidato le proteste degli ultimi 2 anni contro le politiche di austerità fiscale di Lenin Moreno, col 19,79%. Momentaneamente, in attesa dei risultati finali, di una corta incollatura davanti al candidato della destra, il banchiere, Guillermo Lasso fermo al 19,61%. 

Ancora più marcata  potrebbe essere la sorpresa alle elezioni legislative, ma in questo caso il condizionale è ancor più obbligo visto che al momento in cui scriviamo lo spoglio è a circa il 64%. Nelle elezioni per il rinnovo dei 137 membri dell'Assemblea Nazionale  il partito indigenista Pachakutik si piazza al secondo posto col 21,04% ma, rispetto alle presidenziali, a distanza dimezzata dall'Unione per la Speranza fermatasi al 29,49%. Terzo il partito de la Izquerda Democratica con 10,88% seguito dal Movimento creo con l'9,37% e Il Partito Social Cristiano con l'8,74%.

Se i risultati, ormai quasi definitivi per le Presidenziali verranno confermati al completamento dello spoglio, si profila un inedito confronto al ballottaggio dell'11 aprile fra il Areaz e Yaku Perez, dagli esiti non scontati visto il crescente sostegno che i movimenti indigeni stanno raccogliendo nel paese dopo anni di dure lotte sia contro l'estrattivismo e il liberismo moderato di Correa (come testimonia l'accordo di libero scambio Ecuador-Ue voluto proprio da Correa), sia contro le derive destrorse, filo statunitensi e marcatamente liberiste di Lenin Moreno, nemmeno ricandidatosi dopo 4 anni di governo disastroso.

Gli esiti di questa importante doppia tornata elettorale, potrebbero confermare che in America Latina forse siamo alle soglie di una nuova stagione progressista ma, che le masse popolari non si limiteranno a una delega in bianco a coalizioni di centro-sinistra tese, come in passato, ad implementare politiche redistributive più che ad attuare profonde trasformazione nella struttura economica e sociale dei paesi del subcontinente. E sicuramente sono i movimenti popolari e indigeni a rappresentare l'avanguardia di questa possibile nuova stagione riproponendo con forza il superamento dell'estrattivismo e tematiche fondanti quali i diritti della natura, il modello del buen vivir, gli squilibri sociali e i diritti di tutti i cittadini, bianchi, afro-discendenti e indigeni, tramite un assetto costituzionale plurinazionale

Un'ultima chiosa sulla scarsa affidabilità dei sondaggi che assegnavano un 34,5%, ad Arauz, un 26,3% a Lasso e solamente  il 16,2%  a Yaku Pérez, con probabile ballottaggio fra Areaz e Lasso o addirittura possibilità di vittoria al primo turno per l'economista erede di Correa, quando invece dal cilindro delle urne è uscita la sorpresa Yaku Perez e soprattutto il partito indigenista Pachakutik. Semplici errori o un tentativo di condizionare l'elettorato a favore di Arauz?

Fonte: https://cne.gob.ec

Nessun commento:

Posta un commento