domenica 7 febbraio 2021

pc 7 febbraio - VERGOGNOSO COMUNICATO DEL COORDINAMENTO LAVORATORI AUTORGANIZZATI SULLO SCIOPERO DEL 29

In un volantino intitolato "Per la solidarietà agli operai in lotta" il Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati per l'unità di classe (CLA) all'inizio dà la propria solidarietà agli operai in lotta della Fedex TNT di Piacenza aggrediti da polizia/carabinieri, ma subito dopo - ed è l'effettivo scopo del volantino - attacca lo sciopero generale del 29 gennaio, a cui anche quegli stessi lavoratori della Fedex hanno partecipato...! Come la mettete?

Fanno quindi una distinzione tra "Scioperi veri e scioperi... virtuali".

Secondo il Cla lo sciopero del 29 sarebbe stato "virtuale" perchè è stato "proclamato da ‘SI Cobas’ e ‘Slai Cobas per il sindacato di classe’, sostenuto anche da attivisti della opposizione in Cgil. Quest’azione di sciopero è stata indetta da un numero di sindacati conflittuali largamente inferiore rispetto a proclamazioni di “scioperi generali” del passato, già allora un’azione insufficiente per il fatto che alcune organizzazioni di base non venivano coinvolte nella proclamazione o altre promuovevano, addirittura, scioperi contrapposti in date alternative, a distanza di giorni".

Quindi la colpa non è di quei sindacati di base che non hanno voluto proclamare e fare lo sciopero, ma di chi l'ha indetto e fatto - proprio un bel modo di ragionare! Vale a dire, la colpa è rispondere oggi con la lotta all'esigenze urgenti e gravi di lavoratori, lavoratrici, delle masse popolari, a fronte dell'attacco dei padroni e del fatto che il governo mentre ha dato ai padroni, ha deciso solo briciole per la cassintegrazione, e non ha difeso nè il lavoro nè la salute, ma la continuità del profitto. Una lotta generale, quindi, assolutamente necessaria, che bisognava cominciare a fare.

E mentre c'è chi la fa, chi sta aprendo la strada, questi del Cla fanno le pulci, stanno a guardare e danno

ragione a chi ha disertato lo sciopero e la lotta.  

La funzione di questi del Cla è di attaccare gli unici sindacati e realtà di lotta di classe e combattivi che si sono assunti la responsabilità di chiamare allo lotta e dare un segnale, un riferimento a tutti i lavoratori e le masse popolari; la responsabilità di "cambiare le carte in tavola", perchè ad aumentare le carte dei "lamenti e denunce" non ci vuole niente, ma ad organizzare gli scioperi ci vuole lavoro e lavoro.

Il Cla per sminuire lo sciopero del 29 continua dicendo che "lo sciopero del 29 gennaio è stato, come era prevedibile, al di là dei proclami, uno sciopero svoltosi quasi nella sola logistica". Ma, se è vero che il contingente più grosso ed esteso è stato quello dei lavoratori della logistica, ridurre alla logistica lo sciopero è falso! Chi ha permesso che dal nord al sud si scendesse in vari settori in sciopero, sono stati i lavoratori di altri e vari posti di lavoro, da Palermo, a Taranto, a Napoli; così come al nord hanno scioperato lavoratori di fabbriche, della sanità. 

Su questo, solo se si è accecati dall'opportunismo, non si vede anche il nuovo, situazioni in controcorrente che il 29 si sono determinate; solo una posizione pregiudiziale può non vedere, in una fase in cui da troppo tempo i lavoratori non scendevano in uno sciopero generale, in una fase di pesante ricatto sia pandemico che economico, il valore di lavoratori e lavoratrici della sanità di Milano, sia pur pochi, che rompono il clima e scendono in sciopero, o gli operai, operaie di fabbriche di Brescia, Bergamo che danno un segnale di ribellione, coscienza e coraggio verso gli altri lavoratori, ecc; o il grande valore di studenti che vanno alle fabbriche a dire agli operai, come negli anni 68/69: "studenti-operai uniti nella lotta" e si uniscono nelle piazze, ecc.

Oggi alla classe servono azioni, servono dei segnali chiari; se non si fa questo, quando serve, nei momenti difficili, perchè ci si chiama avanguardia, di classe, ecc.? 

Ma per il Cla la questione non è evidentemente questa, ma andare dietro e dare invece valore a chi se ne sta a casa, tradisce la lotta, con la scusa che "lo sciopero (aveva) un carattere prevalentemente politico".

Il Cla parla di aderire allo "stato reale delle cose", per dire che gli operai devono essere lasciati alle poche lotte che fanno - spesso dirette dai sindacati confederali, e offende i lavoratori, perchè, secondo loro, "non sono disposti a dissipare giornate di salario per c.d. scioperi politici, né per 'scioperi generali' tanto per fare, né per obiettivi sindacali avveniristi o massimalisti".

Ignobile argomento populista e usato normalmente dai reazionari sui posti di lavoro.

La realtà è che questi del Cla sono come quelli che guardando dalla finestra, lontano dai terreni concreti di lotta, non vedono nulla o vedono solo quello che vogliono vedere. Parlano di lotte reali e di "conflitto sindacale attualmente in corso" ma qui da un lato non mettono i nomi al "conflitto sindacale"; dall'altro si danno la zappa sui piedi dato che lotte reali dei lavoratori e lavoratrici attualmente sono il più delle volte dirette da quegli "avveniristici" del Si.cobas e slai cobas sc.

E l'ultima frase del loro volantino è un manifesto di chi, usa le difficoltà, per giustificare il fare il meno possibile: "Avere il senso della realtà, vuol dire essere attivi e determinati su quanto è possibile e necessario. La strada è ancora lunga per fare ciò che pensiamo e ciò che sarebbe giusto. Le nostre proposte non sono assolutamente tese a “volare basso” ma ad avere lo sguardo rivolto a terra e non per aria, nell’esclusivo interesse delle classi lavoratrici".

Chi decide "quando è possibile e necessario"? I padroni, il governo, i sindacati? Con questo criterio, mai oggi, con la cappa della crisi economica e pandemica scaricata sui lavoratori e masse popolari, "sarebbe possibile e necessario". 

Ecco, se continuate ad avere lo sguardo rivolto a terra guarderete al massimo i piedi dei lavoratori e lavoratrici, non le loro facce che esprimono spesso rabbia, e purtroppo trovano chi gli dice di non guardare alto. 

SLAI COBAS per il sindacato di classe

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