sabato 13 febbraio 2021

pc 13 febbraio - CSM e processi NO TAV - i carabinieri non si toccano - una pressione aperta e inaccettabile

Csm, censura per il pm dei No Tav 

Da una parte un’assoluzione, dall’altra la sanzione della censura. Esito in chiaroscuro per Andrea Padalino, per anni volto conosciuto della procura di Torino e oggi giudice civile a Vercelli, che si trovava ad affrontare un procedimenti disciplinare nei suoi confronti.

Questa mattina il Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno dei magistrati, ha stabilito che il pm, noto soprattutto per i tanti processi ai No Tav, doveva andare assolto per l’accusa di mancata iscrizione nel registro degli indagati, ma doveva essere punito con la sanzione della censura per aver avviato indagini nei confronti di alcuni carabinieri in servizio alla polizia giudiziaria di Torino bypassando le regole di assegnazione dei fascicoli (un magistrato non può auto investirsi di un fascicolo) e senza avvertire i superiori e il responsabile dell’aliquota carabinieri.

Il procedimento disciplinare nei confronti di Padalino è arrivato sul tavolo del Csm nel 2018 su segnalazione della stessa procura di Torino.

Il capitolo, tuttavia, non è chiuso. Padalino è anche indagato a Milano con l’accusa di abuso d’ufficio per altri episodi emersi a seguito del primo episodio di indagini nei confronti dei carabinieri per il furto di un hard disk all’ingresso del carcere delle Nuove. A breve è attesa la richiesta di rinvio a giudizio della procura milanese.                                          

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