Sembra che il governo guidato dal fascista indù Narendra Modi, voglia applicare ironicamente alla protesta dei contadini il detto “chi di trattore ferisce…” … infatti, come ultimo, si fa per dire, ritrovato della sua lotta contro i contadini si è ricordato di una ordinanza del 26 novembre 2014 del National Green Tribunal (NGT-Tribunale Verde Nazionale. Vedi quanto può tornare utile il GREEN!!!) che prescrive che i diesel di età superiore ai 10 anni non può andare in giro per le strade di Delhi.
A questa mirata spudorata iniziativa del governo i contadini hanno risposto subito che non se ne parla e pure con ironia invitando tutti a scrivere sui propri trattori “Tractor Kranti” – Rivoluzione dei Trattori!
Questo si unisce agli altri
tentativi da parte del governo di mettere la protesta dei contadini in
difficoltà davanti all’opinione pubblica: prima con l’accusa di aver violato il
tricolore issando le bandiere sul Forte rosso, di essere infiltrati di
professionisti della rivolta, di essere sostenuti da potenze straniere e dai “maoisti
urbani”; di sostenere i separatisti, "Khalistani”, e addirittura c’è chi
tira in ballo adesso l'intelligence pakistana (ISI) e la Cina per aver
finanziato l'agitazione… e poi i tentativi di interrompere le comunicazioni con
il taglio di internet, l’uso dei droni e tutto l’armamentario di barricate di
ogni tipo le cui immagini fanno rimpiombare nell’atmosfera degli assedi
medievali! (Una pratica che a quanto pare il governo sta estendendo in
tutta la nazione).
A tutto questo bisogna aggiungere il tentativo di sfiancamento scelto in questo momento da Modi che h
a ingaggiato la Corte Suprema in una serie di “colloqui”, con un comitato di tre membri, infatti, sta tenendo consultazioni con le parti interessate, sia online che di persona. Il comitato ha già incontrato 12 sindacati degli agricoltori e contadini di otto Stati (Andhra Pradesh, Bihar, Jammu e Kashmir, Madhya Pradesh, Rajasthan, Telangana, Uttar Pradesh e Bengala Occidentale)… e siamo alla settima riunione tenuta finora dal panel.Le posizioni dei contadini, per
bocca dei loro leader, sono ben ferme: prima la solita ironia dicono che il
governo non sta mostrando serietà dopo che il primo ministro Narendra Modi ha
detto che il telefono era a portata di mano. Mentre il presidente nazionale
dell'Unione Bharatiya Kisan Naresh Tikait ha affermato che lo stallo sulle
leggi agricole può essere risolto se il governo evita il suo atteggiamento
"testardo" e non gioca con l'onore degli agricoltori.
Procedono quindi, all’interno
di una grande solidarietà, i preparativi delle prossime iniziative.
Tutti colo che provengono dai
diversi distretti dell'Haryana, in particolare coloro che stanno vicino alla
capitale, stanno aiutando i contadini a protestare in molti modi: portano, per
esempio, tutto ciò che serve al fabbisogno quotidiano dai villaggi vicini di
Haryana. Ad esempio, portano carrelli pieni di latte, ghee, verdure, frutta e
molti altri prodotti alimentari che vengono forniti dagli abitanti del
villaggio per gestire l’assedio. "Non possiamo venire a mani vuote.”
Dicono.
In merito alle prossime
iniziative il 10 febbraio hanno annunciato un blocco ferroviario nazionale
di quattro ore, 12:00 alle 16:00, il 18 febbraio mentre rinnovavano la
loro strategia per intensificare l’agitazione, che include anche una marcia
delle candele il 14 febbraio in memoria delle vittime dell'attacco
terroristico di Pulwama del 2019; dal 12 febbraio e per una settimana non
pagheranno i pedaggi nel Rajasthan.
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