Testimonianza di Faris,
prigioniero immigrato detenuto nel carcere di Ancona
Mi chiamo Faris e da ormai
dieci giorni stò facendo lo sciopero della fame, che già avevo
fatto in precedenza, per protestare contro un provvedimento di
espulsione e per la condizione del carcere di Montacuto e contro
alcuni fatti che nel corso della carcerazione ho visto con i miei
occhi.
Il giorno 05-01 mi sono
anche dato fuoco davanti ai vari assistenti che non hanno fatto nulla
per spegnermi e per questo devo solo ringraziare i miei compagni di
sezione, che mi hanno aiutato anche con delle medicazioni
improvvisate che non ho ricevuto, per contro, dall'infermeria del
carcere. Per questo motivo in seguito mi sono scagliato contro il
personale di custodia.
Come dicevo sopra, in
questi anni ho visto molte cose, sono qui da più di cinque anni e ho
lavorato per molto tempo al MOF. Questi fatti che vi elencherò li ho
detti durante un incontro davanti a tutti i detenuti, al comandante e
al garante che erano lì presenti, e in occasione di una violenza a
Perugia, al giudice che ha verbalizzato le mie dichiarazioni
spontanee.
Saluti fascisti che un sovraintendente è solito rivolgere a Traini Luca, il quale
proprio in virtù di questa approvazione gode di tanti privilegi in questo carcere, come ad esempio la cella singola.
Saluti fascisti che un sovraintendente è solito rivolgere a Traini Luca, il quale
proprio in virtù di questa approvazione gode di tanti privilegi in questo carcere, come ad esempio la cella singola.
Lo stesso sovraintendente
con il suo seguito è solito riservare ai detenuti stranieri e di
colore un particolare trattamento fatto di abusi e pestaggi e
talvolta torture quando può usufruire dell'isolamento come ho potuto
vedere e sempre mentre giravo per il carcere.
Inoltre, molti altri
detenuti possono testimoniare con me il fatto che sempre lo stesso
sovraintendente nell'ufficio del preposto alla rotonda, teneva
nascosta una mazza rudimentale con su scritto 'Terapia' , che
ovviamente portava con sé nelle sue azioni, che in occasione di
altre tensioni ha usato un 'Taser' su un detenuto, trascinandolo
poi per terra e continuando ad infierire su di lui.
Altre volte in quinta
sezione sono stati usati da parte delle guardie gas o spray al
peperoncino.
Inoltre ho visto che in
certe occasioni a detenuti di colore chiusi in isolamento veniva
sputato sul piatto, per non parlare poi di alcuni detenuti che hanno
usufruito facilmente dell'art. 21 proprio in virtù del fatto, da
quanto lui stesso dichiarava, per essere amico del comandante in
quanto figlio di un appartenente delle forze dell'ordine. Trattamento
che non è riservato a detenuti che fanno il loro percorso
dignitosamente per anni e anni, osservando un buon comportamento e
che poi si vedono sorpassare dai vari confidenti del carcere, che
possono usufruire di benefici altrimenti inesistenti per il resto
della popolazione detenuta.
Ho iniziato il mio sciopero
il giorno 09-01 ma hanno iniziato a visitarmi solo dal 14-01, non
curandosi del fatto evidente che avevo iniziato molto prima,
oltretutto dopo il giorno che mi sono dato fuoco mi sono cucito la
bocca. Tutti i miei compagni sanno questo fatto che il carcere sembra
ignorare.
Ho saputo che forse avete
degli avvocati a disposizione i quali possono sostenermi in questa
lotta e avrei bisogno della vostra vicinanza e del vostro supporto
per portare alla luce questi misfatti che avvengono all'interno di
queste mura.
Aspetto vostre notizie se
potete contattarmi. Vi ringrazio.
Faris Hammami
16
gennaio 2020
CASA CIRCONDARIALE
- Via Monte Cavallo 73/A - 60129 Ancona (AN)
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