Da un articolo pubblicato su “Il Tirreno” del 5 febbraio 2020, di Nilo Di Modica
PONTEDERA. «Marco Comparini ha deciso di cancellare la Fiom dalla più grande fabbrica del centro Italia». Parole di fuoco dagli iscritti alla federazione dei metalmeccanici della Cgil in Piaggio contro il segretario provinciale della sigla sindacale dopo la firma sull’accordo per il rinnovo del contratto integrativo. Uno dei fatti scatenanti per il terremoto che sta avvenendo da alcune settimane nella Fiom con decine di operai che hanno sospeso la tessera del sindacato, come raccontato ieri dal
Tirreno. Questo l’ultimo capitolo dello scontro che da settimane vede fronteggiarsi il segretario provinciale, Comparini appunto, da una parte e i delegati della Rsu con l’assemblea degli iscritti dall’altra. Appartengono a quest’ultimo organismo gli 86 che hanno sospeso il pagamento della tessera sindacale. «Una decisione politica e sindacale, non individuale», tengono a sottolineare il presidente del comitato degli iscritti Fiom in Piaggio, Emanuele Natali e lo storico delegato della Rsu, Massimo Cappellini, colpito, insieme ad altri 17, da una denuncia di Comparini all’organo di garanzia della Fiom, col rischio di espulsione. Se sommiamo delegati e iscritti che potrebbero essere buttati fuori dalla Fiom con quelli che hanno rinunciato alla tessera, si arriva a un centinaio di operai vicini ad abbandonare la sigla storica dei metalmeccanici. Tutto questo per un sindacato che, a oggi a Pontedera, ha circa 240 iscritti. «Il disprezzo del segretario provinciale della Fiom per la volontà degli iscritti e per lo stesso statuto del sindacato ha raggiunto un livello che ci impone una posizione pubblica – si legge nell’ultima nota degli iscritti “ribelli” – Quando il segretario Comparini va a trattare con la Piaggio, parla e firma a nome degli iscritti Fiom della fabbrica, ed è in loro rappresentanza che è legittimato a sedersi al tavolo delle trattative. Nonostante ciò, ha sempre rifiutato e ha boicottato ogni richiesta di confronto da parte degli iscritti, sia sulle trattative per il contratto aziendale, sia sulle iniziative da prendere a seguito dei provvedimenti disciplinari montati nei confronti di Massimo Cappellini. Così, Comparini disconosce pubblicamente il ruolo e i diritti degli iscritti, fino al punto di deridere di fronte ai lavoratori e all’azienda i loro organismi». Al centro del dibattere i contenuti del nuovo integrativo, su cui i lavoratori saranno chiamati a votare la prossima settimana. «Si accusano gli iscritti di aver scioperato, durante le trattative sul contratto integrativo, contro i sabati lavorativi e la svendita degli interessi dei lavoratori, e di aver scioperato in difesa di Cappellini – continuano iscritti – E per questi scioperi, inventando insieme accuse ingiuriose, Comparini chiede che siano cacciati dalla Fiom 5 delegati su 7, quasi l’intero comitato e altri iscritti ancora, colpevoli soltanto di portare avanti con determinazione ed intransigenza la linea sindacale che gli iscritti hanno deciso come è loro diritto».
Tirreno. Questo l’ultimo capitolo dello scontro che da settimane vede fronteggiarsi il segretario provinciale, Comparini appunto, da una parte e i delegati della Rsu con l’assemblea degli iscritti dall’altra. Appartengono a quest’ultimo organismo gli 86 che hanno sospeso il pagamento della tessera sindacale. «Una decisione politica e sindacale, non individuale», tengono a sottolineare il presidente del comitato degli iscritti Fiom in Piaggio, Emanuele Natali e lo storico delegato della Rsu, Massimo Cappellini, colpito, insieme ad altri 17, da una denuncia di Comparini all’organo di garanzia della Fiom, col rischio di espulsione. Se sommiamo delegati e iscritti che potrebbero essere buttati fuori dalla Fiom con quelli che hanno rinunciato alla tessera, si arriva a un centinaio di operai vicini ad abbandonare la sigla storica dei metalmeccanici. Tutto questo per un sindacato che, a oggi a Pontedera, ha circa 240 iscritti. «Il disprezzo del segretario provinciale della Fiom per la volontà degli iscritti e per lo stesso statuto del sindacato ha raggiunto un livello che ci impone una posizione pubblica – si legge nell’ultima nota degli iscritti “ribelli” – Quando il segretario Comparini va a trattare con la Piaggio, parla e firma a nome degli iscritti Fiom della fabbrica, ed è in loro rappresentanza che è legittimato a sedersi al tavolo delle trattative. Nonostante ciò, ha sempre rifiutato e ha boicottato ogni richiesta di confronto da parte degli iscritti, sia sulle trattative per il contratto aziendale, sia sulle iniziative da prendere a seguito dei provvedimenti disciplinari montati nei confronti di Massimo Cappellini. Così, Comparini disconosce pubblicamente il ruolo e i diritti degli iscritti, fino al punto di deridere di fronte ai lavoratori e all’azienda i loro organismi». Al centro del dibattere i contenuti del nuovo integrativo, su cui i lavoratori saranno chiamati a votare la prossima settimana. «Si accusano gli iscritti di aver scioperato, durante le trattative sul contratto integrativo, contro i sabati lavorativi e la svendita degli interessi dei lavoratori, e di aver scioperato in difesa di Cappellini – continuano iscritti – E per questi scioperi, inventando insieme accuse ingiuriose, Comparini chiede che siano cacciati dalla Fiom 5 delegati su 7, quasi l’intero comitato e altri iscritti ancora, colpevoli soltanto di portare avanti con determinazione ed intransigenza la linea sindacale che gli iscritti hanno deciso come è loro diritto».
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