La mamma del ricercatore friulano ucciso tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016, con il corpo ritrovato martoriato lungo l’autostrada che collega Il Cairo con Alessandria, aggiunge poi che Di Maio “fa parte della serie di chi entra nei ‘palazzi’, cammina sui tappeti rossi e cambia“.
A prendere la parola, in occasione della presentazione del libro Giulio fa cose, a Genova, è poi il padre del giovane di Fiumicello: “La resistenza della politica italiana nella ricerca di verità su Giulio la sentiamo, se è stato rimandato al Cairo l’ambasciatore è proprio perché ci sono gli interessi dell’Italia nei confronti dell’Egitto, aspetti economici, investimenti, giacimenti e turismo”.
In nome dei buoni rapporti con il regime di al-Sisi e degli interessi commerciali, sostiene l’uomo, “si è messa da parte la verità e la giustizia.