Oggi c'è l'incontro romano, ma sul tavolo da parte padronale ci sono: riduzione dell'orario di lavoro, cigs e "percorsi di ricollocazione" che non vogliono dire affatto lavoro - mentre i sindacati tratterebbero sulla cig.
Insieme a questi piani, in alcune realtà si parla anche di licenziamenti volontari incentivati; ricollocazione dei lavoratori presso altri punti vendita, che vuol dire trasferimenti.
Conad per difendere i suoi profitti, che stanno andando in alto, e scaricare ogni ostacolo sui lavoratori vuole tagliare più della metà del personale, E chiaro che questo è un attacco anche per chi resta che dovrà subire un maggior sfruttamento.
SENZA UNA VERA LOTTA IN TUTTI I SITI E CITTA', E' TUTTO AFFIDATO ALLE TRATTATIVE CHE NON POSSONO CHE PORTARE, BENE CHE
VADA, A CONTRATTARE SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.
OCCORRE CHE I LAVORATORI E SOPRATTUTTO LE LAVORATRICI CHE SONO LE PIU' PENALIZZATE FACCIANO SENTIRE IL PESO DELLA LOTTA
Ancora un colpo di scena nella vertenza Auchan: la società Margherita Distribuzione, facente capo a Conad che ha acquisito Auchan e Sma, ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura per l’attivazione
della Cassa Integrazione Straordinaria per il 60% della forza lavoro,
5.323 dipendenti su un totale nazionale di 8.873, distribuiti nelle regioni di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna e Veneto.
La comunicazione, inviata alle federazioni del commercio di CGIL, CISL e UIL, arriva proprio alla vigilia dell’incontro previsto domani a Roma per la procedura di mobilità delle sedi
precedentemente aperta dall’impresa, confronto che sarebbe già stato complicato sia per l’emergenza occupazionale dei lavoratori coinvolti sia perché è evidente che il venir meno delle sedi centrali dell’impresa palesa un rischio imminente per tutti i dipendenti della logistica e per quelli operanti nei punti vendita che non hanno ancora trovato un acquirente né dentro né fuori il mondo Conad.
L’ipotesi di un ‘Piano di salvaguardia di lavoro’ è stata prospettata proprio ieri a Filcams, Fisascat, Uiltucs Uil e Ugl terziario, oltre che al ministero del Lavoro, dal gruppo Margherita distribuzione, acquisito, coi suoi 109 punti vendita in tutta Italia, il 1° agosto scorso da Coop e Wrm Group tramite la Bdc Italia spa.
Con l’acquisizione del gruppo francese in grave crisi, il consorzio con
base a Bologna è diventato il numero uno della grande distribuzione in
Italia.
La società si è detta pronta a trattare, ma intenderebbe chiedere la riduzione dell’orario di lavoro, in base alle esigenze dei singoli punti vendita (quelli potenzialmente interessati alla cigs sono una sessantina) e manifesta la disponibilità ad attivare percorsi di ricollocazione professionale per i dipendenti.
La comunicazione odierna sulla procedura di cigs, segnalano i sindacati, aggrega,
in un generico 60% di riduzione massima, i dipendenti che dovranno
essere sospesi per un intervento di riduzione del costo del lavoro e
quelli che invece saranno sospesi per interventi di riduzione della superficie degli ipermercati e quindi in un ambito di riorganizzazione, fanno sapere i sindacati.
“Tra i punti vendita citati ce ne sono alcuni che sono già stati
oggetto di passaggio alla rete Conad e non si comprende la competenza
che abbia Margherita nell’attivare la cassa; di contro ne mancano altri
che in precedenti incontri, fatti sia a livello nazionale che
territoriale, risultava potessero avere criticità” denuncia la Filcams Cgil.
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