sabato Luca è stato portato dai carabinieri di Chiomonte in carcere alle
Vallette, per scontare una pena definitiva di un anno per resistenza a
pubblico ufficiale durante uno sgombero di una casa occupata a Torino,
risalente al 2009.La
difesa aveva chiesto di applicare una misura alternativa al carcere – a
cui possono accedere tutti i condannati ad una pena inferiore ai 4 anni –
come l’affidamento in prova o gli arresti domiciliari con la
possibilità di lavorare, per permettere a Luca di mantenersi.
Il
giudice di sorveglianza, invece, ha disposto la semilibertà, una misura
che solitamente è usata per permettere a chi sta scontando una lunga
detenzione di uscire dal carcere, comunque insolita per chi deve
scontare una pena breve.
Tale
misura prevede la possibilità di uscire dall’istituto di detenzione per
poter svolgere attività lavorative durante il giorno e farvi rientro la
notte.Le motivazioni del rigetto degli affidi e dei domiciliari sono
allarmanti, perché sono di natura politica e non giuridica.
Il
giudice infatti ha ritenuto che: “La collocazione geografica del
domicilio del soggetto (Cels fraz. di Exilles) coincide con il fulcro di
uno di questi movimenti (NO TAV), il quale ha eletto il cantiere di
Chiomonte per la realizzazione della futura linea ad Alta Velocità, come
teatro per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze
dell’Ordine”.
Il Tribunale prosegue
sostenendo che il fatto di continuare a vivere a casa sua esporrebbe
Luca “al concreto rischio di frequentazione di soggetti coinvolti in
tale ideologia e di partecipazione alle conseguenti iniziative di
protesta e dimostrazione, che a tutt’oggi divengono via via più
frequenti, in misura proporzionale alle decisioni programmatiche del
Governo Centrale in merito alla prosecuzione dei lavori sulla linea
ferroviaria e che nell’ultimo periodo hanno avuto un’ulteriore
rescrudescenza in occasione dello scontro fra i partiti della Lega e del
Movimento 5 Stelle, per la necessità o meno di realizzare l’opera”.
Luca
in questo momento si trova in carcere e vi rimarrà finché non verranno
definite le concrete modalità di esecuzione della pena.
Ci sembra evidente che tale misura abbia il solo scopo di isolare un compagno da un contesto di lotta e di solidarietà.
Tocca
a noi adesso far sì che questo non avvenga, attraverso una
mobilitazione specifica e attraverso la continuazione con maggiore
convinzione della lotta.
Luca libero, tutte libere, tutti liberi.
Presidio
No Tav al carcere di Torino per Luca Abbà detenuto da Sabato presso la
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno per l’applicazione di una misura
assurda.
Lunedi
16 settembre alle ore 18, appuntamento presso l’ingresso del carcere
Via Maria Adelaide Aglietta, 35, 10149 Torino TO (fermata 222 del bus
29, capolinea).
Nessun commento:
Posta un commento