Sciopero della fame per l'oppositore di Erdogan rinchiuso nel centro per il rimpatrio di Torino
Giornalista e attivista politico, è fuggito dalla Turchia ma è stato arrestato in Italia
È in sciopero
della fame da una decina di giorni Deniz Pinaroglu, turco 36enne da
inizio settembre al Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di corso
Brunelleschi a Torino. L'uomo, incensurato, racconta di essere arrivato
in Italia per fuggire dal regime di Erdogan, che aveva contestato in
qualità di giornalista e attivista politico di sinistra. Fermato a
Piacenza senza documenti, è stato portato a Torino come straniero
irregolare. Una decina di giorni fa ha fatto richiesta di asilo
politico.
"È finito in un ingranaggio giuridico da cui non si esce facilmente - spiega il suo avvocato Federico Milano - Lui aveva già fatto richiesta di asilo politico in Grecia e ora la sua pratica è stata inviata a Roma per capire di chi è la competenza. In attesa di una risposta, è costretto al Cpr".
Pinaroglu è in sciopero perché "non ritiene giusta la sua detenzione - spiega Monica Gallo, garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino - Lui non ha fatto nulla. È semplicemente un oppositore politico". Alda Re, dell'associazione 'Lasciateci entrare', aggiunge: "vuole essere trattato come rifugiato politico. Invece si ritrova in un inferno in terra".
"È finito in un ingranaggio giuridico da cui non si esce facilmente - spiega il suo avvocato Federico Milano - Lui aveva già fatto richiesta di asilo politico in Grecia e ora la sua pratica è stata inviata a Roma per capire di chi è la competenza. In attesa di una risposta, è costretto al Cpr".
Pinaroglu è in sciopero perché "non ritiene giusta la sua detenzione - spiega Monica Gallo, garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino - Lui non ha fatto nulla. È semplicemente un oppositore politico". Alda Re, dell'associazione 'Lasciateci entrare', aggiunge: "vuole essere trattato come rifugiato politico. Invece si ritrova in un inferno in terra".
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