Prima vittoria per il sindacato Si Cobas
Dalle 2 di stanotte una quarantina di persone ha presidiato i cancelli dell'azienda
Genova. Una prima vittoria per il sindacato
Si Cobas nella difficile vertenza dei lavoratori New Gel di Bolzaneto.
Oggi dopo circa dieci ore di blocco davanti ai cancelli cominciato alle
due di questa notte, l’azienda ha accettato di aprire un tavolo con il
sindacato autonomo. Al centro del tavolo, che si aprirà alle 17 di
domani.
“Ci sarà la ridiscussione dei due mancati rinnovi
contrattuali dei nostri due iscritti – spiega Martino Puppo del Si Cobas
– nonché quella relativa a ulteriori contratti a tempo determinato che
scadranno a fine mese. L’altro punto è la discussione sulle condizioni
di lavoro all’interno dell’azienda in maniera
particolare quelle che derivavano dall’accordo aziendale firmato dalla Cisl.
particolare quelle che derivavano dall’accordo aziendale firmato dalla Cisl.
Per il sindacato inoltre “permane un elemento di criticità
più prettamente politica su questa vertenza che è anche uno specchio
dello stato di un intero settore dove ci sono condizioni di lavoro
pesanti e spesso blindate da accordi che sono conosciuti solo in parte
dai lavoratori e non rappresentano le loro istanze”.
Infine, le 19 denunce per il blocco della notte tra il 29 e
30 agosto e il tentativo di applicazione del decreto sicurezza bis sono
per il Si Cobas “sintomatiche di una recrudescenza della repressione nel
momento in cui nel settore si riescono a mettere in campo degli
scioperi veri che bloccano la produzione e il trasporto della merce e in
cui si vuole costruire un’organizzazione che mette in discussione
l’allungamento dell’orario e le condizioni lavorative in generale”.
Soddisfazione tuttavia per la partecipazione alle
mobilitazioni, dalle assemblee ai presidi e ai picchetti: “Usciamo da
questa giornata soddisfatti – dice Puppo – perché il picchetto ha avuto
successo, abbiamo comunque avuto un primo tavolo di trattativa per
dettagliare meglio le nostre posizioni e capire quelle dell’azienda ed
eventualmente rilanciare il percorso di mobilitazione se le risposte che
ci verranno date non le riterremo sufficienti”.
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