venerdì 20 settembre 2019

pc 20 settembre - Fuoco sull'accordo sulla rappresentanza sindacale - forma sindacale del neocorporativismo e fascismo padronale

da S.L.A.I. cobas Pomigliano

Giravolte governative e sindacali: come i camaleonti che per convenienza di volta in volta cambiano colore
PRIMA IL GIALLO-VERDE… POI IL GIALLO-ROSSO… ED OGGI IL SOLO-GIALLO: QUELLO DEI SINDACATI DI COMODO SOSTENUTI DAL POTERE POLITICO, PADRONALE E LOBBYSTICO ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA E DEI LAVORATORI
Esecutivo Nazionale Slai cobas: dichiarazione di Mara Malavenda
“La recente intesa su “rappresentanza e rappresentatività sindacale” siglata tra INPS, ISPETTORATO LAVORO, CONFINDUSTRIA E CGIL, CISL E UIL intende definitivamente trasformare la rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro da democrazia rappresentativa a democrazia arbitraria in quanto consociativa e pattuita tra fronte datoriale e sindacati-firmatutto che esclude le opposizioni!
In poche parole l’attuale governo-camaleonte col suo Ministro del Lavoro sta apprestandosi a mettere in atto un definitivo progetto di revisione costituzionale (la riforma dell’art. 39 della Costituzione) consapevolmente cogestito da PD, Renziani e Grillini insieme alle organizzazioni datoriali ed ai sindacati confederali che attribuisce di fatto al solo sindacalismo confederale una presunta
rappresentanza dei lavoratori. Una rappresentanza “solo presunta” in quanto sottratta all’esercizio del libero voto dei lavoratori stessi con l’abrogazione dell’importante e fondamentale principio della libertà di organizzazione sindacale in quanto i soli firmatari dei contratti nazionali avranno la facoltà di presentare le liste alle elezioni delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro: sarebbe come se i partiti di opposizione, per poter partecipare alle elezioni amministrative, politiche o europee dovessero preventivamente sottoscrivere i programmi dei governanti da loro contestati.
Un arbitrario sistema di pseudo rappresentanza sindacale costituito ad hoc dall’attuale quadro politico-sindacale e collegati poteri economici per impedire ogni libertà di voto ed organizzativa alla stragrande maggioranza dei lavoratori che non si riconoscono nei sindacati confederali e fare definitiva ‘piazza pulita’ del sindacalismo di base ed ogni collegato conflitto sociale.
Ciò per di più in incontrovertibile violazione dell’art. 39 della Costituzione che espressamente prevede “organizzazioni sindacali libere” nonché l’obbligo di registrazione (ad oggi ancora e non casualmente evaso) per le organizzazioni sindacali e ciò per garantire una esigibile democrazia elettiva della rappresentanza nei luoghi di lavoro vincolando a questi obblighi ‘non emendabili’ la valenza ‘erga omnes’ della contrattazione sindacale’ (cioè l’efficacia normativa obbligatoria con valore di legge) per tutti i lavoratori addetti al contratto nazionale di categoria di riferimento.
Altro che battaglia ai contratti pirata! I veri pirati sono loro!
L’escamotage in atto ha l’evidente scopo di far rientrare dalla finestra quello che i lavoratori avevano in questi anni già cacciato dalla porta con numerose vittorie del sindacalismo di base contro il monopolio illegale di CGIL-CISL-UIL. A testimonianza le numerose sentenze di Cassazione passate in giudicato di Slai cobas contro Fiat/FCA in Italia, sentenze che stanno giuridicamente ribaltando, a favore dei lavoratori, il conflitto tra i ‘diritti soggettivi’ (derivanti dalle vigenti norme legge) e quelli ‘collettivi’ derivanti da normative contrattuali peggiorative di quelle legislative”.
QUELLI DEL COSIDDETTO ‘CAMBIAMENTO’ STRUMENTALIZZANO UNA FINTA BATTAGLIA AI ‘CONTRATTI PIRATA’ APPRESTANDOSI INVECE, E NEI FATTI, ALLA LORO SISTEMICA DIFFUSIONE CON LA CONTRATTAZIONE PEGGIORATIVA (PER I LAVORATORI) DEI DIRITTI DERIVANTI DA FONTI GERARCHICHE SUPERIORI, CIOE’ QUELLI DI LEGGE E COSTITUZIONALI.

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