Due lavoratori iscritti al SI COBAS
sono stati vittime il 6 novembre di una gravissima aggressione con
bastoni, bottiglie di vetro e armi da taglio mentre rientravano a casa
dopo la fine del proprio turno di lavoro.
Si tratta di due dipendenti della DS di Zhang Xiangguo a Montemurlo, una delle tante fabbriche tessili del pratese a conduzione cinese.
Si è trattato di un agguato pianificato in piena regola: si è trattato fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio.
Si tratta di due dipendenti della DS di Zhang Xiangguo a Montemurlo, una delle tante fabbriche tessili del pratese a conduzione cinese.
Si è trattato di un agguato pianificato in piena regola: si è trattato fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio.
Adeel e Abbas sono due dei lavoratori
DS che a Luglio si rivolgevano al sindacato denunciando una situazione
di vera e propria schiavitù: turni di 12 ore al giorno, sette giorni su
sette, per buste paga da fame.
Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato ad un primo
accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il CCNL Tessile per 40 ore settimanali di lavoro, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima.
Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato ad un primo
accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il CCNL Tessile per 40 ore settimanali di lavoro, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima.
E' evidente che i padroni del settore
sono terrorizzati dall'idea che questa storia di riscatto faccia da
apripista per molte altre.
E infatti già decine e decine di lavoratori impiegati nelle fabbriche tessili a conduzione cinese si sono rivolti dopo i primi scioperi di luglio alla DS agli sportelli del nostro sindacato.
In tutti i casi le condizioni di sfruttamento denunciate sono pressochè identiche a quelle descritte già per la DS.
Si tratta di un “segreto di pulcinella”: tutti sanno – istituzioni in primis – della realtà di schiavitù che si nasconde dietro le mura di moltissime fabbriche tessili del territorio.
I lavoratori aggrediti stanotte sono tra quelli che hanno avuto il coraggio di denunciare e combattere un sistema intollerabile di sfruttamento che schiaccia migliaia di lavoratori, in primis cinesi e richiedenti asilo asiatici ed africani.
E infatti già decine e decine di lavoratori impiegati nelle fabbriche tessili a conduzione cinese si sono rivolti dopo i primi scioperi di luglio alla DS agli sportelli del nostro sindacato.
In tutti i casi le condizioni di sfruttamento denunciate sono pressochè identiche a quelle descritte già per la DS.
Si tratta di un “segreto di pulcinella”: tutti sanno – istituzioni in primis – della realtà di schiavitù che si nasconde dietro le mura di moltissime fabbriche tessili del territorio.
I lavoratori aggrediti stanotte sono tra quelli che hanno avuto il coraggio di denunciare e combattere un sistema intollerabile di sfruttamento che schiaccia migliaia di lavoratori, in primis cinesi e richiedenti asilo asiatici ed africani.
Quanto accaduto non può essere sottovalutato né tollerato.
Per questo risponderemo con una grande manifestazione il 17 novembre a Prato, alle ore 14.30 dalla Stazione Centrale di Prato.
Per questo risponderemo con una grande manifestazione il 17 novembre a Prato, alle ore 14.30 dalla Stazione Centrale di Prato.
Perché le lotte per i diritti e la dignità andranno avanti, senza paura, più di prima.
Mentre nel settore tessile si ricorre
agli agguati, al fornitore UniCoop Panificio Toscano i lavoratori hanno
già dovuto affrontare licenziamenti politici, sgomberi violenti della
polizia e denunce.
Sono tante le armi con cui si vuole fermare questo movimento autorganizzato di lavoratori che rivendica il rispetto dei propri diritti.
Sono tanti i padroni che nel pratesi si sentono minacciati dalle lotte operaie che il Si Cobas sta portando avanti.
Sono tante le armi con cui si vuole fermare questo movimento autorganizzato di lavoratori che rivendica il rispetto dei propri diritti.
Sono tanti i padroni che nel pratesi si sentono minacciati dalle lotte operaie che il Si Cobas sta portando avanti.
Noi diciamo: indietro non si torna.
Abbiamo iniziato per andare fino in fondo: fino a quando lo sfruttamento, in tutti i settori, sarà eliminato dal nostro territorio.
S.I. Cobas Firenze
Abbiamo iniziato per andare fino in fondo: fino a quando lo sfruttamento, in tutti i settori, sarà eliminato dal nostro territorio.
S.I. Cobas Firenze
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